le gioie del lavoro – 279
La prof. è tornata dopo aver girato mezzo mondo in 5 giorni. Oggi mi capita in ufficio allegra con un non vorrei costringerti, ma davvero non vuoi una summer student quest’estate?
Io la osservo sorridente e indulgente le dico che io non sono contraria ad avere una studentessa, ma lo sai che passo metà del mio tempo davanti al computer e/o al microscopio a guardare cellule e a cercare di interpretare i loro comportamenti. Il mio rapporto con le cellule è qualcosa di esclusivo, intimo, mistico. Se arriva la studentessa, cosa le insegno? A guardare fotografie?
La prof. mi guarda, annuisce meditabonda e continua perché, sai, non ho mai visto una studentessa con un curriculum così brillante. Io stavo, stavo proprio per risponderle che non c’è posto per un’altra persona nel lab. Ma poi, beh, mi sei venuta in mente tu e ho pensato che potresti prenderla tu.
Io la guardo e pregusto la tragedia. Beh, io sarei felice di avere una studentessa, ma avrei poco da insegnarle riguardo al mio progetto, perché è un lavoro molto particolare e, detto tra noi, un po’ noioso.
Lei mi sorride, compiaciuta. Allora, facciamo così: tu comincerai un nuovo progetto, da affiancare al tuo attuale. Lo inizierai in questi mesi, così ad Agosto sarai in lab per far lavorare la summer student su questa nuova cosa. Dammi qualche giorno e ti preparo un progetto nuovo.
Ed è così che in un colpo solo oggi ho guadagnato una summer student con un curriculum brillante e al secondo anno di università e un progetto in più da fare, oltretutto in Agosto… Evviva l’estate! Un bacio!