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le gioie del lavoro – 279

La prof. è tornata dopo aver girato mezzo mondo in 5 giorni. Oggi mi capita in ufficio allegra con un non vorrei costringerti, ma davvero non vuoi una summer student quest’estate?
Io la osservo sorridente e indulgente le dico che io non sono contraria ad avere una studentessa, ma lo sai che passo metà del mio tempo davanti al computer e/o al microscopio a guardare cellule e a cercare di interpretare i loro comportamenti. Il mio rapporto con le cellule è qualcosa di esclusivo, intimo, mistico. Se arriva la studentessa, cosa le insegno? A guardare fotografie?
La prof. mi guarda, annuisce meditabonda e continua perché, sai, non ho mai visto una studentessa con un curriculum così brillante. Io stavo, stavo proprio per risponderle che non c’è posto per un’altra persona nel lab. Ma poi, beh, mi sei venuta in mente tu e ho pensato che potresti prenderla tu.
Io la guardo e pregusto la tragedia. Beh, io sarei felice di avere una studentessa, ma avrei poco da insegnarle riguardo al mio progetto, perché è un lavoro molto particolare e, detto tra noi, un po’ noioso.
Lei mi sorride, compiaciuta. Allora, facciamo così: tu comincerai un nuovo progetto, da affiancare al tuo attuale. Lo inizierai in questi mesi, così ad Agosto sarai in lab per far lavorare la summer student su questa nuova cosa. Dammi qualche giorno e ti preparo un progetto nuovo.

Ed è così che in un colpo solo oggi ho guadagnato una summer student con un curriculum brillante e al secondo anno di università e un progetto in più da fare, oltretutto in Agosto… Evviva l’estate! Un bacio!

le gioie del matrimonio – 278

Piccole note per chi sta per sposarsi (e sono parecchi ultimamente!). 1. gli invitati si aggireranno attorno ai 1600. 2. qualche mese prima del matrimonio, vi recherete da un fotografo specializzato che vi fornirà abiti da cerimonia, lo smoking per il futuro sposo, l’abito bianco per la futura sposa. Vi farà un servizio fotografico completo e vi preparerà un album da mostrare prima del matrimonio ai parenti tutti. 3. per sposare la futura moglie sarete sottoposti a delle sfide. Dovrete rispondere a domande del genere canta la tradizionale canzone d’amore della nostra regione. E se non sapete rispondere ma siete intenzionati a procedere con le nozze, beh, aprite il portafoglio e comprate la risposta dai parenti della sposa.

Ah, per inciso, ringraziate il cielo che non vi sposerete a Taiwan e forse vi risparmierete tutto questo… Un bacio!

Swiss habits – 277

Siamo tornati in Italia per il weekend. Un super finesettimana intenso, incentrato sulla Cresima della pulcetta, sulla ricerca dell’abito perfetto, sulle spesi folli. Siamo tornati a Losanna a riposarci, in parole povere.

In treno ho toccato con mano cosa significhi libertà. Ad un certo punto, verso le 22.30, vedo spuntare una scatola di biscottini che si muove lungo il corridoio del treno. A portare a spasso i biscottini e ad offrirli generosamente ai viaggiatori stanchi è un bimbetto di 3-4 anni, biondo, col ciuccio in bocca, una magliettina bianca e… i piedini scalzi e le mutandine azzurre…

La scatola dei biscotti prosegue fino all’altra carrozza, dove i biscotti finiscono in bocca ad un cagnuzzo peloso. Lui li voleva mangiare e io glieli ho dati. In tutto questo, la mamma commenta sei molto gentile ad offrire i tuoi biscotti agli altri e non va in esaurimento nervoso pensando ai batteri bivaccanti sul pavimento di un treno internazionale che è in viaggio da 5 ore e su cui corre a piedi scalzi e in mutande un bimbillo biondo e generoso.

L’aplomb delle mamme svizzere e la spensieratezza dei bimbetti svizzeri in mutande e a piedi scalzi sono magistrali. Un bacio!

ps. vi propongo una barzelletta che avrete già sentito ma con protagonisti diversi. Un americano, un francese, uno svizzero e un portoghese sono in treno insieme. L’americano tira fuori un sigaro d’alta qualità. Ne fuma un quarto, dopodichè lo getta fuori dal finestrino. perché lo hai buttato? era così buono… dicono gli altri due. Ah, in America ne abbiamo moltissimi, ne ho altri ed ero stanco di fumare. Questi americani spacconi e spreconi. Ad un certo punto, il francese, che non è da meno dell’americano, tira fuori una bottiglia di vino prelibato, ne beve un bicchiere e poi… sbadaban… getta fuori dal finestrino la bottiglia e il suo contenuto beh, in Francia abbiamo tantissime bottiglie di buon vino. Lo svizzero a quel punto è in crisi nera. Primo perché non ha niente di adeguato da gettare dal finestrino; secondo (e questo lo aggiungo io) perché gli svizzeri non buttano niente, mai! Ma non può fare brutta figura. Eh no. Mmmmm. Povero svizzero. Cosa può fare. Il colpo di genio. Prende, si alza, tira su per il colletto il povero portoghese e lo lancia fuori dal finestrino. Eh, sì, in Svizzera ne abbiamo un sacco di questi….

wiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii – 276

Alla fine, ho ceduto. Si’, perché non ce la facevo piu’ a sostenere il pressing psicologico che mi faceva il moroso col mantra andiamo a comprare la wii-andiamo a comprare la wii-andiamo a comprare la wii.

Non pago dell’acquisto, che io avevo ritenuto al di fuori dal nostro budget e che ritengo dovremo affrontare imponendoci l’austerity dei periodi di fame, adesso se ne esce con io l’ho voluto prendere solo perché eri tu a volerla. E così si scopre che io sono la responsabile morale dell’acquisto. E lui se ne chiama fuori, che così ha la scusa per comprarsi qualche altra imperdibile diavoleria tecnologica. Alla faccia dell’austerity.

C’è poco da dire. Lui mi batte in tutti i giochi. Lui mi batte in tutti gli esercizi fisici. Lui riesce a fare tutti gli esercizi di equilibrio al primo colpo: io traballo come un’ubriaca. Lui fa le flessioni veloce come il vento. E si regge su un braccio solo. Io affondo, arranco, sbuffo.

Ma, c’è qualcosa in cui innegabilmente io dimostro tutta la mia superiorità. IO SO CORRERE. Laddove lui raggunge il 60% di combustione, io oggi sono arrivata al 190%. Quello che indubbiamente mi rassicura è che non potrà mai eguagliarmi. Eh no, perché quello che mi fa comburre di più è indubbiamente lo sbatocchiamento del mio reggiseno sulla cassa toracica. E quello, no, non lo può decisamente riprodurre! Un bacio!

occhio allo sgorbio! – 275

Il moroso dice che manco di tatto e di un po’ di grazia. Si lamenta della mia sincerità sbarazzina e schietta. Come se fosse possibile far finta di niente di fronte ad una testa così… Un bacio!

ET… telefono casa – 274

Io: Mamma, non so davvero se potrò essere a casa per la Cresima di Giovanna.
Mamma: Vero che questa canotta è bella? E la gonna ti piace? Te l’avevo già mostrata? Ah, no? te l’avevo descritta a parole.. Beh, è bella, vero? E questa ti piace? Oh…. Ti pare troppo adolescenziale? Dici che dovrei prendere qualcosa di Furla? e dove lo trovo un negozio di Furla? Ah, va bene, allora questa la lascio alla Chiara. Sempre se si intona all’abbigliamento che sceglierà.
Io: Ehi, mamma, ma mi senti?? Ci sei? Puoi smetterla di mostrare abiti a mia sorella in questi 3 minuti che siamo al telefono? Ehi??? E poi mi vuoi rifilare qualcosa che mia sorella ha bocciato come adolescenziale???? LALLLALLLLALLALLLALLLALLLLALLLLAAAAAAA…. Parlami!!!
Mamma: ok, allora vado a vedere in quel negozio lì. Comunque, la canotta sta bene con il tailleur, vero? allora sono a posto. Per la prossima celebrazione, ce n’è di tempo.
Io: MAMMMMMMMMMMMMMMA! Ma mi senti??????
Mamma: sì, ho capito. Non sai se torni per la cresima di tua cugina. Ma, tanto c’è tempo…… Senti, Maria Silvia, credi che queste scarpe possano stare bene con il tailleur? ……

Inutile. Chiamare a casa e parlare nell’ordine con papà che vuole sapere se sono dimagrita (ecchecavolo… domande meglio, no?), con mamma che discute di moda con mia sorella e con la pulcetta che si sta asciugando i capelli, è davvero spassoso… la prossima volta lascio un messaggio in segreteria! Un bacio!

sale in zucca – 273

Non vedo quasi mai i miei vicini di casa. Nessuno è mai venuto a suonare alla mia porta di casa, fatta eccezione per i ragazzetti che portano la pizza e un manipolo di giovinette passate per sbaglio la sera di Halloween.

L’altra sera, il campanello ha suonato. Il moroso, coraggio impavido, è scappato in cucina a lavare i piatti. E mi ha lasciato di fronte alla porta.

1. Alla faccia dello spioncino, io spalanco la porta senza guardare fuori. 2. Mi trovo davanti una ragazza (ragazzina?) dall’età imprecisata abito qui sotto e vorrei chiederle se potrebbe prestarmi del sale. 3. Mi sciolgo: è la prima volta che mi capita che una vicina mi chieda qualcosa. Sono febbrilmente eccitata. 4. Corro in cucina, lasciando la porta spalancata. La ragazzina così può ammirare il delirio del soggiorno, individuare la mia borsa, il computer, tutti i beni della famiglia. Fortunatamente siamo in Svizzera e non ne approfitta. 4. Scanso il moroso davanti alla dispensa. Gli chiedo il sale. Prendo la scatola (l’unica) di sale. Mi lamento che è impaccato e poco presentabile. Il moroso borbotta non ne abbiamo altro. 5. Arrivo alla porta e consegno il sale. La ragazzina mi chiede lo rivuole indietro per caso? 6. Io, troppo emozionata per essere conscienziosa, rifiuto con forza sei matta? tienilo pure! La ragazzina sorride felice e se ne torna da dove è venuta. Forse il piano di sotto, ma io davvero non l’ho mai vista prima d’ora. 7. Io, sollevata dall’aver compiuto una buona azione, torno fischiettando in cucina dal moroso. Che mi vede tornare senza sale. Non le avrai mica lasciato tutta la scatola, vero? Sai che non ne abbiamo più, vero? Io scuoto la testa, perché il moroso mi sta diventando tirchio. Poi scuoto anche il contenitore del sale per vederne il livello.

Ecco, fu così che mercoledì sera alle 23.30 mi aggiravo per il negozietto della stazione con un pacchettino da mezzo chilo di sale iodato… Per decenza non trascrivo i commenti del moroso…. Un bacio!

che aria tira? – 272

In questi giorni abbiamo avuto ospiti: la sorella del moroso e suo moroso. Ci hanno tenuto compagnia, hanno portato il sole, ci hanno stimolato a lavare i piatti dopo ogni pasto (li hanno lavati loro, a dire il vero!) e hanno portato delle magliette per il moroso che si sta cucinando ora che non nevica più.

Ma soprattutto, la sorella bionda del moroso mi ha confortato, perché non sono l’unica… Certo, c’è il sole. Certo, a Losanna ci sono fiori splendidi. Certo, si può passeggiare nel verde. Certo, con qualcuno accanto si è molto più invogliati a fare qualcosa di più. Certo, è possibile perfino che io mi metta a giocare a carte dopo secoli di sciopero. Certo…. ma anche il SUO naso (il naso della sorella del moroso), si è CREPATO dopo nemmeno mezza giornata sul suolo losannese.

E che adesso il moroso non mi venga a dire che sono io ad essere fissata! Il mese scorso ho rischiato che il naso mi esplodesse, sotto la spinta di un pelo che non si sa come si era perso nei meandri della cartilagine. Ad un certo punto, il pelo è uscito in retromarcia dalla punta del mio povero martoriato naso.

Ora. Io mi preoccupo. Cosa respiro giorno dopo giorno? Cosa c’è nell’aria di Losanna? perché solo le persone che frequentano Rovigo, soffrono di nasopatie quando vengono qui? (la sorella del moroso lavora a Rovigo, pur abitando a Padova, ndr.). Se continua così, dovrò decidermi a suffumicarmi!!! Un bacio!

made in Taiwan – 271

Si sa che, dopo il moroso, Ventolina è l’argomento di spettegolamento preferito. Ora, Ventolina è tornato a Taiwan per il matrimonio di suo fratello. Starà a casa, nella Republic of China, per una decina di giorni. Un tour de force di appuntamenti. Con amici e ex-colleghi. Con parenti. Con il dentista (che a Taiwan con 3 franchi di fanno la pulizia dei denti); con il parrucchiere (che a Taiwan con 3 franchi ti tagliano i capelli… speriamo che il tempo resti freddo fino a quando non vado a casa, che altrimenti sudo per colpa dei capelli troppo lunghi. E così si spiega perché, fino a quando lui non se ne è andato a casa, qui abbiamo girato col pile e con gli anfibi!). Ventolina non si risparmia e in questi giorni, è in giro per tutta Taiwan, per visitare il suo Paese, visto che ci sono un sacco di cose che non ha mai visto. Ha prenotato tutto e stabilito già prima della partenza, quante ore di sonno gli saranno consentite.

Gli ho chiesto se si sente under pressure visto che è l’unico fratello a non essere sposato. E lui mi ha risposto che va tutto bene, perché la fotune-teller ha detto a sua mamma che non si sposerà prima dei 40 anni. Alla domanda ingenua ma ci credi anche tu? lui ha risposto che non ci crede, ma visto che gli hanno detto così se la sta prendendo comoda.

Il giorno prima della partenza mi ha raccontato il piano d’azione per la serata. Fare le valigie e dormire. Ma tutto secondo il fuso taiwanese. Non posso dormire in aereo, altrimenti mi perdo i pasti che serviranno. Io chiedo spiegazioni perché non sono sicura di aver capito bene. Voglio essere sveglio per mangiare tutti i pasti! perché servono delle cose buonissime e poi fanno vedere i film recenti.

Ventolina non si trattiene. Ho sempre saputo che lui è un campione di risparmio; che lui sa sempre come spendere meno per avere di più. Ma davvero, pensarlo in aereo (almeno 12 ore di volo) con gli occhi spalancati, la bocca piena e la manina sollevata per chiamare per l’ennesima volta la hostess, mi fa rotolare dalle risate… Chissà, sarà sceso dall’aereo con tre chili di più… Un bacio!

lui dice a lei… – 270

Ci sono cose che il moroso si ostina a voler cambiare di me.

Il moroso docet….
1. chiudi il rubinetto dell’acqua, mentre ti lavi i denti. (vorrai mica che mi soffochi con tutta quella schiuma di dentifricio che mi intasa la bocca! ‘ascia’o ape‘to che mi scia”uo… coff coff)
2. spegni il sistema antiappannamento del lunotto posteriore della macchina. E non importa se c’è condensa e non si vede una mazza. Sempre meglio che rischiare di farlo funzionare a secco… che poi, le righette si bruciano (tzè, sai cosa ti cambia se le righe si bruciano??? non le accendi mai!!!)
3. basta guardare la post@… ecco, adesso cominci col cellulare? chi sarà mai? l’amante? (povera me… io sono addicted, c’è poco da fare! regalami un gatto!)
4. oh, dai…. vieni qui un attimo…. guarda il gambero… guarda come è azzurro… guarda come è cresciuto… guarda come mangia… guarda come si pulisce… oh, peccato! non hai visto come è atterrato sul dorso… (ma lo vuoi capire che sua immensità mostruosità io non lo voglio vedere????)
5. no, io non te lo presto il mio fazzoletto di stoffa. potevi portartelo dietro tu… e poi tu non sai soffiarti il naso bene e lo bagni tutto (e io mi smoccolo ed è tutta colpa tua che mi hai attaccato l’allergia….)
6. bevi un altro bicchiere d’acqua e un altro ancora…. magari anche questo, ok? (no basta, dopo sono io quella che non dorme la notte per andare in bagno… ti prego… ti prego…)
7. vuoi un po’ di moretto? (tzè, e poi sono io quella che ha avuto un’infanzia difficile… parliamo di te, che hai scoperto i moretti alla veneranda età di 28 anni e adesso non può passare giorno senza che ne mangi uno…)
8. adesso basta con quel phon. I capelli sono asciutti. E, no! Non vengo a spegnerlo io. O lo spegni o il latte si fredda e sono cavoli tuoi (no, ti prego.. vieni qui e spegnilo tu… io non ce la posso fare… ti prego… lo sai che il phon mi ipnotizza..)
9. ma spolvera quel computer: possibile che tutti i tuoi computer siano impolverati? e libera il desktop: c’è troppo casino. e fai il backup dei dati, che poi te ne penti (tesoro, grazie che ti lamenti del desktop e non mi chiedi di liberare la cassettiera dal mucchio di maglioni che si impolverano!)

Considerato il numero delle volte che ho sentito ripetere queste frasi (da lui e da me), mi domando se è il moroso che è una tarma o io che sono inguaribile… Un bacio!