Archive for the ‘blog’ Category

io e la mela – 228

Avevo un bellissimo pamphlet politico-religioso-incazzoso sul collettivo, gli scienziati, il Papa e Galileo. E puntualizzo che perché 67 professori della Sapienza scrivono una lettera, non vuol dire che gli Scienziati abbiano parlato. Solite generalizzazioni di bassa lega.

Però, stasera, quando il moroso ha acchiappato il Mac al volo subito dopo che abbiamo finito di cenare e ha acceso l’airport per consultare il sito di news della Apple, ho capito che… non mi guarderà mai con gli stessi occhi con cui ha guardato questo MacCosoAdAria…. E allora, al diavolo le manifestazioni studentesche. Qui urge trasmutazione in MelettaAdAria…. Un bacio!

i piccoli insignificanti piaceri della vita – 227

Una delle passioni che decisamente non condivido col moroso (o meglio lui non condivide con me) è la radio. A me piace ascoltarla; a lui no.

Lui aborrisce la radio; io la adoro.

Uno dei motivi di gioia genuina che associo ai miei ritorni a casa è il piacere di guidare la macchina con la radio a palla che trasmette canzoni. E uno speaker che parla italiano.

La tecnologia moderna mi è venuta in aiuto in tutti questi mesi perché mi ha permesso di sintonizzarmi online con la mia radio preferita e ascoltarmi via web un po’ di sana musica. Tutto questo prima dell’avvento del moroso.

Nella lista dei contro dell’avercelo qui devo mettere a caratteri cubitali: obbligo di ascoltare la radio rigorosamente con le cuffie per non irritare le orecchie sensibili (e retrò) del moroso. Povera me…. Un bacio!

due cuori e una capanna – 226

Chi legge sia me che il moroso è già a conoscenza del suo prossimo futuro lavorativo. Inspiegabilmente, però, la notiziona dell’anno 2008 non ha mai trovato spazio nel mio blog.

Questo si annuncia come l’anno del ricongiungimento. La nostra tenacia sarà infine premiata, almeno per sei mesi. Il moroso dal 15 gennaio al 15 luglio avrà un contratto di lavoro a Losanna, nel mio istituto, nel mio piano, nel mio laboratorio.

Ora i casi sono due. O ci ameremo di più e vivremo felici e contenti o ci odieremo a morte e ci caveremo gli occhi. Armata da una solida dose di ottimismo spensierato, propendo per la prima delle ipotesi. Sarà meraviglioso avere qualcuno con cui dividere il compito di lavare i piatti, passare l’aspirapolvere e stendere la biancheria.

D’altro canto, però, se penso che dovrò fare il doppio delle lavatrici, stirare il doppio dei vestiti e fare spazio nel mio armadio, beh… non nascondo che la diabolica idea di non andarlo a prendere stanotte in stazione mi solletica… Un bacio!

rouge – 225

A volte invidio davvero il moroso. Non per la barba ispida o per gli occhi azzurri. Non per i muscoli o per la libertà di sfoggiare peli sulle gambe. Lo invidio per la sua faccia di cemento. Nelle situazioni di stress, proprio in quei casi in cui il tuo interlocutore ti guarda e esamina il tuo modo di porti, lui è in grado, in modo del tutto naturale, di liberarsi della sua aria schiva e della sua sostanziale indifferenza nei confronti del mondo e di sfoggiare la faccia di cemento. Dicesi faccia di cemento una tipica espressione tronfia, ma non troppo, con sorriso a solo metà bocca, con portamento eretto e fare spigliato da cui non trapelano segni di emozione o stress. Inutile dire che il moroso sfoggia la faccia di cemento in tutte le occasioni più importanti: colloqui di lavoro, esami, presentazioni pubbliche.

Io, al contrario, paleso tutto il mio stress in modo decisamente troppo sincero. Le mani mi volano ovunque, parlo anche per le orecchie, mi impapero, mi si secca la bocca, faccio fatica a respirare (o, per essere più precisi, non respiro proprio), tremo. Ma la cosa che odio di più è che, in situzione di imbarazzo, mi accendo come una lampadina. Oggi ho incrociato Joan in corridoio. Mi ha sorriso e mi ha detto mostra le mani: hai niente da dirmi? (per inciso, i miei compagni di lab sono davvero delle pettegole di bassa lega). Io ho sorriso, ho cercato di mostrarmi imperturbabile, ma prima che potessi dire qualunque cosa, lui mi ha guardata in faccia e ha detto… miodio, non ci posso credere! come nei film! sei diventata progressivamente rossa dal collo fino all’attaccatura dei capelli!!!! Ovviamente, dopo queste parole, ho completato lo spettacolino diventando direttamente di una bella tonalità fucsia-violacea e l’ho lasciato in corridoio a guardarmi andare via con un la prossima volta parliamo di te, ok?

Alle volte, mi piacerebbe non essere un libro aperto. Alle volte, mi piacerebbe essere una sfinge. Anche perché ve lo immaginate quanto più fascinosa sarei???? Un bacio!

parentesi rosa – 224

Ma sì, diamoci al gossip sfrenato. Natale è passato e ci mancano tutti quei film strappalacrime, pieni di amore e buoni propositi. Ciak, si gira.

Era il lontano 2001 quando l’ho conosicuto. L’ambientazione non è delle più romantiche, se consideriamo che il set consiste in una squallida aula del Biologico dell’Università di Padova e il direttore di scena è un prof decrepito, psicolabile, noiosissimo di Fisica. Aggiungeteci che io odio Fisica.

Di lui mi avevano colpito: l’amico (indiscutibilmente figo, di quella bellezza malandrina, che sai immediatamente che farà male); il portamento (inspiegabilmente mi ricordava il mio ex); la spensieratezza del linguaggio (un chea fig… dietro l’altro. Eh, lo so: un vero lord, ma i Padovani sono un po’ così… volgari!).

Ci ho messo un po’ di tempo per farmi notare. Sarà che lui veleggiava verso altri lidi e guardava troppo in basso per vedere me (non sto parlando in termini esclusivamente metaforici: l’Altra era proprio nana!). Nonostante la mia quarta abbondante aveva avuto il coraggio di pensare di me che ero piatta (forse la camicia che mi assottigliava, lo faceva nei punti sbagliati…), come se quella tavola da surf che piaceva a lui fosse dotata di un seno.

Quando finalmente si è accorto di me, tutto è cominciato con un poco lusinghiero per me l’avventura continua. Nell’euforia del momento non ho riflettuto che definirmi un’avventura non era esattamente incoraggiante. Me lo sono stretta ancora più forte e mi sono persa una notte di sonno a baciarlo.

Alla faccia dei suoi pronostici, l’avventura dura da 6anniquasi7. In barba alla sua illusione di liquidarmi come un’avventura. In barba alla sua propensione per le nane piatte e piattole. In barba ai km che ci hanno diviso nel corso degli anni. In barba ai suoi e ai miei difetti.

La notte di Natale ha creduto di farmi fessa donandomi una scatola (peraltro mal conciata) con dentro oliera-saliera & co. Del mio colore perferito, sia chiaro. Ma io odio l’oliera. Ho atteso paziente che tirasse fuori il regalo vero. Ma quando l’anello è comparso nella sua scatoletta e la sua faccia si è fatta speranzosa e emozionata, io sono impazzita. Non so esattamente descrivere cosa ho pensato in quel momento. Non so dire se ho rimpianto i bei vecchi tempi in cui mi considerava un’innocua avventura. So solo che tra tante cose che avrei potuto dire, ho scelto un tesoro, ma avrai speso almeno 600 euro… Lui avrebbe potuto stringermi forte e dirmi, che ne so, sei la donna della mia vita, ti amo alla follia, non aver paura: questo anello non cambia niente tra di noi. No. Lui mi ha strattonato la mano, mi ha guardato il dito e sbottando bruscamente mi ha sibilato ma fa proprio così schifo quest’anello???

Che ci volete fare? forse al prossimo anello di diamanti risponderò più appropriatamente… Ah, l’amour… Un bacio!

cosa non si fa per un post… – 223

ohi ohi… nah, non ce la faccio… non sono più abituata… non c’ho più il fisico… la testa non collabora… mi fa male il collo… sono un po’ depressa… ho sonno…

Potrei continuare ad oltranza ad annotare infiniti motivi per cui oggi, 7 Gennaio, non ho nessuno spunto per scrivere un post.
Purtroppo, ho un (uno solo) insistente, fastidioso, tarmante, martellante motivo per inaugurare il nuovo anno: il moroso… Eh, lo sapete che se non scrivo gli viene dapprima un eccesso di bile (io ti pago il dominio e tu non scrivi), poi tenta la tecnica ce l’ho più grande del tuo (e ovviamente, qui si sta parlando del suo blog, che ha più post, più accessi, più commenti e chi più ne ha più ne metta). E poi, stasera per la prima volta mi ha deliziato con un nuovo approccio fallo per me… me tapino… sono qui che scrivo la tesi da mattina a notte inoltrata e non mi concedi nemmeno la piccola gioia, la piccola piacevole interruzione di un post della morosa.

Come vedete, l’atteggiamento del Calimero, piccolo e nero ha sortito l’effetto desiderato e sono qui a scrivere. Certo, non sto facendo della poesia sublime. Diciamo che temporeggio.

Stasera sono andata a cena da Ventolina. Il tutto perché: 1. gli ho prestato l’appartamento per ospitare i suoi amici mentre ero in Italia e doveva sdebitarsi (fortuna che sono riuscita a convincerlo che non mi doveva restituire i 2 rotoli di carta igienica che i suoi amici mi hanno consumato); 2. ha il frigo pieno e ha deciso di ingozzarmi come un’oca (perché io ci provo a mettere nei buoni propositi quello di dimagrire, ma il destino mi gira contro); 3. da quando sono partiti i suoi amici taiwanesi, si sente terribilmente solo (sarà per questo che non ha nemmeno chiuso la porta del bagno quando è andato a far plin-plin???). La serata è stata come sempre piacevole. Culminata nel racconto della sua esperienza in seggiovia. Lui che a momenti precipitava nel vuoto perché non aveva capito di poter appoggiare i piedi sulla sbarra… e così, avendo lo zaino dietro la schiena e percorrendo la seggiovia in discesa, ha fatto mezza tratta tenendosi alla sbarra con la forza delle braccia…. La sua amica cinese che è arrivata fino in cima aggrappandosi allo schienale perché troppo bassa per tirarsi giù la sbarra… Alla fine, con le lacrime agli occhi a forza di ridere e con l’immagine di lui che gli spaghetti li aspira, mi sono congedata!

Ok, adesso mi spengo. Spero che il moroso abbia abbastanza da leggere e si senta un po’ meno piccolo e nero (soprattutto perché dal poco che si può vedere dei suoi capelli tagliati a zero, sono decisamente più biondi che neri) e che adesso mi lasci andare a dormire. Carissimi, che siete dall’altra parte del monitor e vi domandate come può essere già ridotta così dopo una sola settimana di anno nuovo e un solo giorno di lavoro?, vi prometto che il mio post sul regalo del moroso di quest’anno varrà la pena di leggere i post dei prossimi giorni o di aspettare quello che scriverò non appena avrò la foto…. E così, attirandovi ignobilmente nella tela del ragno, vi lascio…. to be continued… Un bacio!

tzè…. tedeschi!!! – 222

Questa volta hanno davvero raggiunto livelli storici di svizzerosità….

Antefatto: ho comprato online l’ultimo libro di Harry Potter. Nonostante il sito sia rigorosamente scritto in tedesco, armata di vocabolorio e buona volontà riesco ad arrivare alla fine della transazione senza intoppi. Per il pagamento decido di usare dei punti-franchi che la mia banca mi regala perché faccio parte del club (non quello dei miliardari: quello dei giovani). Non riesco a capire come i punti (che mi spediscono a casa sotto forma di mini-assegni) possano arrivare a destinazione, ma ipotizzo che li scalino dal saldo. E calmo la mia coscienza ripetendomi che se hanno bisogno dei punti, saranno loro a farsi sentire.

Trama: oggi mi arriva una mail, rigorosamente in tedesco, che riguarda i punti, dal sito da cui ho comprato Harry. Non ho il vocabolario di tedesco in ufficio e, poichè è chiuso in appartamento e io non ci tornerò fino al 6 Gennaio, decido di scrivere una gentile mail di richiesta di chiarimenti. Ovviamente scrivo in Inglese. A chi di dovere, poichè non conosco molto bene il Tedesco vorrei sapere se ho interpretato correttamente il senso della vostra mail. Devo spedire 30 punti sotto forma di mini-assegni all’indirizzo che mi avete indicato? Cordiali saluti e buone feste, Chiara.

Climax: arriva la risposta (dopo meno di 10 minuti). Per brevità, la incollo. Sehr geehrte Frau Greggio, Danke für Ihre e-Mail. Bitte senden Sie die 30 Key Club Punkte an folgende Adresse: …….. Herzlichen Dank und freundliche Grüsse, Rahel N.

Epilogo: caro Rahel, ma che è? lo fai apposta?????? Ti dico cortesemente che non capisco una mazza di Tedesco e se puoi per favore confermarmi che ho capito bene cosa fare e tu, IN TEDESCO, mi scrivi sì, grazie, spedisca all’indirizzo tal dei tali???? Ma che… sei proprio crucco nel cervello??????

Happy end: svizzerosità a parte, carissimi lettori di Fairydawn, le vacanze si avvicinano veloci. Tra un’oretta parto per tornare in Patria. Ad accogliermi, nella cara terra natia, ci saranno pandori, torroni, alberi di Natale, presepi, chiarastella, regali (IL regalo del moroso), la pulcetta, la mia famiglia, i miei amici, il mio cagnetto peloso, le campane di Natale e per non farmi mancare nulla, una graziosa, selvaggia, imperdibile…. epidemia nera di meningite…. BUON NATALE E BUON ANNO NUOVO!!! Un bacio!

liberiamole! – 221

La nottata insonne di lunedì, la litigata con il moroso ieri notte, la serata in giro per negozi (ECCEZIONALMENTE aperti fino alle 22!) e l’interminabile seduta al criostato mi hanno lasciato addosso un profondo senso di costrizione. Una costrizione localizzata a metà busto, che a volte si acutizza in un vero e proprio dolore. Prima prurito, poi fitte vere e proprie. A poco serve trattenere il fiato, grattare, stiracchiarsi, petto in fuori, pancia in dentro.

Oggi, dopo l’ennesima miriade di puntiformi e stilliformi brividi di dolore, mi sono alzata con cipiglio militaresco e sono andata in bagno.

Dopo poco meno di 40 secondi, me ne sono uscita alleggerita nello spirito e nel morale con un senso di allegra leggerezza che mi faceva voglia di saltellare per il corridoio fischiettando. Non so se qualcuno abbia notato la differenza o abbia intravisto la spallina che spuntava dalla manica del maglione di lana spesso 3 dita.

Non mi importa. Ok, forse fra un po’ mi arriveranno direttamente fino all’ombelico. Ma in questi giorni il reggiseno non lo sopporto più!
Un bacio!

caro Babbo Natale… – 220

…ti prego, fai che arrivi presto Venerdì.

Ieri festa di Natale del piano (= di tutti quelli che lavorano al mio piano). Cena a base di crepes, salate e dolci. Non ci posso credere: i francesi mangiano la crepe con l’uovo all’occhio di bue dentro! Vive la France (e le uova, naturalmente)! Atmosfera rovente, per via delle macchinette multicrepes-party deposte sui tavoli, predisposte per cucinare 6 minicrepes alla volta. Temperatura esterna intorno ai -10. Ma qui non nevica perché l’aria è secca e ventosa (sì, il naso mi si sta staccando di nuovo…).

Nottata insonne. Sveglia fino alle 5 di stamattina, non si sa nè come nè perché. So solo che ogni volta che il sonno mi prendeva, sentivo un tuffo al cuore perché mi pareva di precipitare nel vuoto. Le ho provate tutte. Anche a dormire accartocciata sul divano che puzza da fumo. Anche ad ascoltare con l’ipod le tribune politiche. Niente. Mi ricordo tutte le discussioni, parola per parola, sulla sicurezza negli stadi. Alle 5 ho preso sonno; alle 7 gli operai che stanno rifacendo la strada sotto la mia camera da letto hanno cominciato a trapanare e io mi sono rigirata felice a dormire sull’altro lato.

In laboratorio, dopo l’esame, non c’è un (dico UN) esperimento che venga. Il comune denominatore è: non viene una mazza. Sento come una vocina che dice va’ in ferie (o in alternativa cambia mestiere). Non so più che pesci pigliare e domani devo (DEVO assolutamente, non come la scorsa settimana che ho deciso di cancellare la prenotazione) usare il criostato e fare un po’ di fettine di tessuto. Voglio finire presto. Ma so già che di sicuro mi congelerò le mani e porconerò silenziosamente ad ogni micro-fettina tagliata sperando che arrivi presto la fine.

Il moroso ha cominciato la litania ti ho comprato un regalo e io ho cominciato la molto più impenitente litania del che regalo mi hai preso? com’è? grande? piccolo? morbido? vivo? un gattino? un pelosino? E il moroso non vacilla. Io, al suo posto glielo avrei già detto. Io non riesco a fargli sorprese perché quando le faccio sono talmente felice che non resisto e devo dirgli tutto. Non a caso, i miei regali glieli ho fatti tutti alla luce del sole. E ce li ha già tutti. Ah, adesso che ci penso, mi ha regalato un paio di occhiali da sole da vip! Ma è il secondo regalo che mi sfugge e mi rode…

Ok, so che ce la posso fare. Ma, no.. adesso che ci penso, no… non ce la posso fare… O forse sì. O forse dipende. Vado a dormire, sempre che ci riesca. Ovviamente. E dire che stavolta al supermercato ho comprato la pepsi light e pure senza caffeina. Cos’è allora che mi tiene sveglia la notte??? Un bacio!

misteri polverosi – 219

Dopo un anno che sono qui e che faccio finta di fare le pulizie di casa, ancora non riesco a capire come mai la polvere svizzera sia rossa…. E quando dico rossa, intendo rossa scarlatta.

Per inciso, non ho neppure capito perché il rubinetto del secchiaio della cucina somigli così tanto ad un getto geyser. E perché qui starnutire sia la mia attività preferita (anche da sotto le coperte).

Son dubbi atroci, credetemi… Un bacio!