Archive for the ‘blog’ Category

paniniiiiiii! – 218

Tenuto il mio primo sandwich seminar STOP
No, non è un incontro di gente che si siede a contemplare un sandwich, come mi ha chiesto la pulcetta STOP
Ho esposto il mio lavoro all’istituto STOP
Livello di stress percepito dalla voce pari a zero STOP
Livello di stress percepito dal movimento del puntatore laser pari a 100, considerato che ballava invece di fissarsi su un punto STOP
Livello di stress percepito al momento della deglutizione pari a 1000, considerato che ho provato a mandar giù e ho sentito spilli per tutta la trachea e… non avevo liquidi da deglutire STOP
Livello di stanchezza dopo quest’ennesima prova, pari a 10000: ora vado a letto STOP
Forse non dormirò, ma almeno Harry Potter mi terrà compagnia e allontanerà da me l’incubo di quel pancreas sorridente STOP

Un bacio STOP

dottor jekyll e… – 217

Il moroso è geloso della pulcetta, mio fratello.
Mentre era negli States, protestava perennemente perché tornavo a casa e passavo il mio weekend con la pulcetta. Protestava perché lo aiutavo a fare i compiti, perché ci mangiavamo la pizza, perché dormivamo nel lettone insieme. Protestava perché riversavo tutto il mio amore inespresso su mio fratello, viziandolo, coccolandolo, facendolo sentire il fratello più fortunato del mondo.

Ora che è tornato in Patria, il moroso traballa tra atteggiamenti ostili e atteggiamenti concilianti. Da un lato continua a farmi la predica perché vizio la pulcetta, perché lo aiuto coi compiti, perché gli procuro i giochi per la playstation. Dall’altra, grazie alle nuove fisse del fratellino adolescente (i manga e le carte da Magic), si è riscoperto giovane. Sabato pomeriggio li ho accompagnati in fumetteria, dove gli occhi brillavano ad entrambi e dove avrebbero passato l’intero pomeriggio. Per non far torto a nessuno, ho comprato fumetti per tutti e siamo andati a casa insieme felici. Poi, i due hanno passato la serata a giocare, mentre io vegetavo inerme sul divano guardando un film di Natale.

Stasera il moroso se ne esce con un ma cosa regaliamo a tuo fratello per Natale? Io, noncurante, gli ricordo che gli ho già regalato i manga che voleva e che quindi possiamo considerarci a posto. Lui non soddisfatto mi tarma, mi circuisce, mi mette in crisi. Dài, gli compro solo le carte che voleva tanto. Guarda, costano pochissimo su e-bay. Gliele faccio arrivare dall’America. Io, titubante, faccio la mia proposta ok, adesso è tardi, ma domani sera lo chiamo e gli chiedo se è d’accordo e quali vorrebbe. Ma il moroso non si arrende e insiste Senti, non dirglielo: gliene ordino un poche e gli faccio una sorpresa. Te lo immagini quanto sarà felice?

Dopo mezz’ora, il moroso soddisfatto mi richiama: ho comprato tutto. 9 bellissime carte per tuo fratello, così guadagno la sua fiducia e gli starò addirittura più simpatico del marito di tua sorella……
ah, poi ho preso anche altre 7 carte per me, così la prossima volta che giochiamo, lo  D I S I N T E G R O!

Non c’è niente da fare. Il moroso si lancia anche in imprese buone e nobili, ma contro il suo lato oscuro c’è poco da fare… Un bacio!

la tata – 216

Cosa non bisogna fare per essere tate in Svizzera….

Se si viene pagate per fare la babysitter, è necessario avere un’autorizzazione. Prendere contatto con la responsabile della struttura di coordinamento del babysitteraggio del vostro comune (o con il Servizio di protezione dell’infanzia se il comune non dispone ancora della suddetta struttura).
L’autorizzazione verrà concessa a patto che: 1. abbiate più di 20 anni, abbiate esperienza, siate in buona salute e possediate un regolare permesso di soggiorno; 2. il vostro alloggio, il vostro giardino, il balcone siano a norma di sicurezza in funzione dell’età del bambino di cui vi occuperete; 3. vi impegniate a rispettare il ritmo di riposo del bambino, a non fumare in sua presenza, a preparargli pasti equilibrati e a offrirgli il più regolarmente possibile delle uscite all’aria aperta.
Riceverete, giusto per cominciare, una autorizzazione di 18 mesi. Durante questo periodo, dovrete ugualmente seguire un corso di introduzione all’attività di babysitteraggio necessario per il conseguimento di un’autorizzazione definitiva.

Non fatevi prendere dal panico. L’autorizzazione non sarà necessaria se il babysitteraggio viene svolto: 1. a titolo gratuito; 2. per un membro della vostra famiglia (ad es. di un nipote); 3. per meno di una volta a settimana o per un periodo inferiore ai 3 mesi.

Ora che siete tutti molto più tranquilli a riguardo, posso augurarvi la buona notte. Credo che la prossima norma che aggiungeranno sia saper cantare le canzoni tradizionali svizzere…. Un bacio!

labirinti – 215

Nonostante sia un anno che vivo qui, sono ancora ben lontana dal sentirmi a casa mia. Chi mi conosce sa che ho vissuto per mesi in apnea, lavorando qui e tornando a prendere aria a casa, fra muri, cose, persone conosciuti.

La situazione è un po’ migliorata negli ultimi tempi. Complice il fatto che il moroso è in Italia e sento che come coppia siamo un po’ meno in balia dei venti e dei fusi orari.

Stasera tornavo verso il lab guidando la macchina di un collega. Osservando Losanna in tutta la sua pittoresca collocazione, ho finalmente provato la sensazione di essere fortunata. Ho sentito una punta di compiaciuta ammirazione per la “mia” città.

Poi, quando mi sono persa per ben due volte lunga la via di casa, finendo prima in autostrada verso Ginevra e poi persa in mezzo al bosco, ho capito che ho ancora bisogno di tempo… 🙂 Un bacio!

pets – 214

Da sempre i miei gatti sono afflitti da una particolare calamità che sembra abbattersi su di loro in modo imprevisto, sempre mutevole, ma indubbiamente drammatico. I miei gatti muoiono sempre troppo giovani. Questo si somma ad una strutturale ridotta stazza, che penso sia in parte dovuta alle cure di Curio, il mio 4 zampe, peloso, canide.

I miei poveri gatti muoiono. Forse perché sono sempre maschi. E si sa che questo fornisce una naturale propensione alla stupidità. Forse perché in quanto maschi non possono sottrarsi alla pulsione primordiale che li manda a caccia di femmine… E le macchine sono impietose.

Beh, due estati fa ha fatto il suo ingresso a casa mia un bel gattino bianco e rosso. Me lo sono fatto portare di nascosto dal moroso. E poi ho convinto i miei che era arrivato da solo a casa mia… un povero gattino abbandonato. L’ho tanto, ma proprio tanto, voluto. Poichè si era in clima Mondiali, mio fratello ha battezzato quello scriccioletto di gatto Toni. E io non mi sono opposta, perché, diciamocelo, Luca Toni è anche un bel figliolo.

Insomma, a parte il primo periodo di incomprensioni con Curio, Toni si è inserito in fretta nella famiglia. E perfino mio papà ne ha imparato il nome e ha cominciato ad apprezzarne lo spirito indomito nella caccia alle arvicole di campo.

Quando sono tornata a casa 15 giorni fa, Toni non era appollaiato sulla schiena di Curio. Questo mi ha subito messo in allarme. La sera i due sono sempre stati inseparabili: non amano la cuccia, ma si scaldano col calore delle loro rispettive pellicce. Ho capito che era successo l’irreparabile quando, entrata trafelata in casa, ho chiesto a mia mamma dov’è Toni??? Lei mi ha squadrato dal basso in alto, con sguardo smarrito e mi ha risposto Toni chi??? Non lo vedeva da così tanto tempo che si era perfino dimenticata di chi stessi parlando…

Questo post lo dedico al mio gattino bianco e rosso. Se esiste un paradiso dei gatti, sicuramente sarà felice insieme a Cipolla, Liuk, Platini, Lucifero, Nuvola, Leo, Arlecchino, ilGattoRossoBastardo, … Un bacio!

ricomincio da capo – 213

1. Ieri sera ho cercato di togliermi il laccio dai capelli. Non c’è stato verso. Una ciocca mi si è arrotolata attorno all’elastico e non sono riuscita a togliere quel bel fiorellino rosso di lana dal mio cespo di insalata. Ho dormito con sta cosa sotto la testa e stamattina non si voleva assolutamente togliere. Risultato? Un bel colpo di forbice e via un ciuffo di capelli. Ovviamente nessuno ha notato la differenza. A volte avere un cespo di insalata in testa ha i suoi vantaggi…
2. Sto cercando di preparare il seminario che terrò mercoledì prossimo all’Istituto. Arriva una ragazza mai vista prima Vuoi scambiare il giorno del seminario con il mio? Sarebbe il 9 Gennaio. All’idea di rimandare questo incubo di seminario, il cuore mi fa un tuffo nel petto e mi sento pervasa da un senso di allegra leggerezza. A dire il vero vorrei che mi rispondessi di No, continua la ragazza del 9 Gennaio. Sono obbligata a chiederti di scambiare, ma vorrei davvero che mi dicessi di no e ti inventassi una scusa plausibile per dirmi di no. Ad esempio, potresti aver già preparato la presentazione per la prossima settimana, oppure preferire di finire tutto prima di Natale, oppure ipotizzare di essere ancora a casa a Gennaio. Svanita nella classica bolla di sapone la mia speranza di scambiare giorno, ho risposto ok, credo che la mia presentazione sia già a buon punto e davvero, mi dispiace tanto, ma vorrei davvero fare la presentazione il 12…. Va bene così? La ragazza del 9 Gennaio mi sorride e se ne va allegra e felice.
3. Visto che il 12, mercoledì prossimo, ci sarà il mio super-seminario, devo ahimè veramente occuparmi della mia presentazione. Cerco una stupidissima, banale, immagine di pancreas da mettere come slide introduttiva. Cerco tra le slide che ho già, tra le immagini delle review. Una è troppo piccola, una troppo brutta, una troppo dettagliata, una troppo banale. Dopo aver spulciato un po’ Google mi sono rassegnata. Non c’è niente da fare. Pancreas e Google sono infestati dall’immagine del povero Pavarotti. E io sono ancora senza la mia introduzione sul pancreas… Ok, domani ricomincio da capo.

Un bacio! ps. et voilà un pancreas abbracciato stretto stretto ad un duodeno.

Ventolina’s – 212

Sabato sera sono stata invitata a cena da Ventolina. Preciso che Ventolina è maschio, viene da Taiwan ed è PhD come me. Si fa chiamare Julien, per uno scherzo del destino. La sua prof di Inglese taiwanese gli assegnò questo nome quando ancora era piccino e da quel giorno lui si presenta al mondo dei non-taiwanesi con questo nome che sembra più francese che inglese. Io, Miss Bastian Contrario, mi rivolgo silenziosamente a lui con il soprannome di Ventolina (dal suo cognome, Fan appunto) e, apertamente, vis à vis, non lo chiamo proprio.

Sabato sera sono stata a cena da lui. Nè tovaglie nè tovaglioli, questo è chiaro. Piatto unico di riso, carne, verdura, mele e del curry che doveva esserci, ma io non ho sentito (e aggiungo, con un sospiro di sollievo, per fortuna). Poi, zuppa fredda di alghe e un qualche pesce che non saprei descrivere in nessun modo, se non dicendo che sapeva proprio di mare. Il tutto accompagnato da the, caldo e bevuto in quelle micro-tazzine, dalla capienza simile a quella di un cucchiaio, che si vedono alle cerimonie del the in Giappone. Per tutta la sera non ha fatto altro che versarmi the. E mi ha fatto notare che inspiegabilmente noi il the lo spezzettiamo, mentre il the vero sono quelle foglie che lui si è portato da Taiwan e che mette in infusione in una microteiera che fa parte dello stesso servizio delle microtazzine.

In tutto questo, mi ha resa partecipe della sua cultura, del suo mondo, delle sue tradizioni. Moltissime e molte volte davvero fuori dalla portata della mia comprensione (forse era anche colpa di tutto quel the, che ad un certo punto, ha cominciato a svegliare in me un irrefrenabile bisogno di plin plin…). Ad esempio, che quando una ragazza esce di casa per andarsi a sposare, il padre getta sulla soglia una caraffa d’acqua per simboleggiare che ciò che esce non torna più. L’acqua versata non può più tornare dentro la caraffa, così come la figlia cessa di far parte della sua famiglia per entrare nella famiglia del marito. Che il suo secondo cognome sta ad indicare che lui è il fratello di mezzo. Che sulla base degli antenati è già deciso quale sarà il secondo cognome dei suoi figli e quello dei figli dei suoi figli. Di modo che tutti sono situati nello stesso albero genealogico e si può risalire ad antenati lontanissimi nel tempo e di modo che ognuno riprende il nome di qualcunaltro prima di lui, secondo un ciclo che si ripete negli anni e nei secoli. Che lui ha scoperto da solo il giorno del suo compleanno perché loro non festeggiano il compleanno secondo un calendario solare, ma secondo il calendario cinese. E che il suo compleanno cade proprio l’1 Gennaio. E che i taiwanesi hanno paura dei cinesi, perché questi ultimi hanno sempre manifestato desideri di possesso verso questi loro vicini ricchi. Che i taiwanesi non accetteranno mai una dominazione cinese perché in Cina c’è la censura, i siti sono oscurati e la gente lavora così tanto da morirne. Ventolina è felice, ma aspira a qualcosa di più. Non ho avuto il coraggio di chiederglielo, ma mi è sembrato che i suoi occhietti a mandorla si oscurassero un po’ a parlare dei suoi fratelli e delle sue sorelle che sono già sposati e stanno già accumulando soldi per il loro futuro e la loro famiglia. Ventolina ride di me perché torno in Italia una volta al mese. Lui rivedrà la sua famiglia la prossima estate, dopo circa 18 mesi dal suo ultimo ritorno a casa. Chissà, magari la prossima volta tornerà e sposerà la donna del suo karma, una graziosa Ventolina al femminile, mai vista prima, ma conosciuta su internet e perfetta per lui e la sua famiglia. Chissà, magari così sentirà che anche per lui la storia degli antenati si sta ripetendo e la ruota sta girando anche per lui.

Un bacio!

un venerdì da leoni – 211

Ci sono essenzialmente due motivi per cui ricordare questo venerdì:
1. ho finalmente cominciato a stirare la montagna di vestiti che si accumulavano da mesi sul divano, trovando nella pila le magliette estive e le canottine… No comment!
2. mentre di sottofondo ascoltavo 50 Canzonissime Fenomeni, ho scoperto che il moroso… LE CONOSCE TUTTE! Capite? Conosce Kobra, gli Opus, Pop Corn, Ufo Robot, il Ballo del Qua Qua, i Trampps…. Conosce le canzoni, le canta e intimamente pensa che siano delle belle canzoni. Mambo n °5 ha detto che non gli piace (per inciso l’unica canzone che aveva meno di 20 anni…). Non ci sono più dubbi. Ora ho le prove: il moroso vive nell’epoca della clava!

Un bacio e buon weekend!

benedetti (…) 12 anni – 210

Approfitto del fatto che la pulcetta di casa (mio fratello) è dotato di un miserissimo, lentissimo modem 56k e quindi non legge il mio blog. Approfitto del fatto che, anche se avesse una super connessione, è troppo pigro per mettersi a leggere quello che scrivo. Approfitto del fatto che mi ritiene un poco logorroica e che trovi la playstation molto più affascinante di me.

Ne approfitto per sputtanarlo un pochetto e darvi un piacevole pittoresco quadretto di cosa significhi avere 12 anni nel 2007. Beati 12 anni: guida pratica alla sopravvivenza.
1. Il cellulare. E’ la via maestra per trovarsi una morosa. E’ la chiave per coltivare amicizie e restare aggiornati. La pulcetta ha ricevuto il suo primo cellulare a 12 anni. E questo ha fatto di lui un outsider. Senza cellulare, non posso trovarmi la morosa. M. ha mollato la morosa perché gli faceva spendere troppi soldi di sms. Oggi la più bella della classe mi ha chiesto il numero e io…. non ce lo avevo… sigh, sob…
2. Gli sms. Sempre più stringati e criptici. Scusa, Chiara, cosa vuol dire se mi scrivono rx o rsp? Messaggetti scritti in codice e della lunghezza di 20-30 caratteri al massimo. Scrivi-invio-nuovomessaggio. Il tutto alla velocità della luce. Altro che la sottoscritta che ci mette 10 min per scrivere un sms e farci stare più informazioni possibili!
ma piaccio ancora a N.?
sì.
oh no, ma perché gli piaccio?
chiedilo a lui.
ma non sono la più bella della classe, no?

O ancora:
Nooooo, perché hai detto a M. che mi piace R.?
Tanto lo sapevano tutti.
No, sono sicura che M. non lo sapeva.

….. [la pulcetta non le risponde più]
Scusa se ti ho risposto male. Ti prego, non essere arrabbiato con me.

….. [la pulcetta non le risponde più]
Oh, no! sei arrabbiato con me? xdonami!
E la pulcetta pacifica mi legge il messaggio e mi dice io non sono arrabbiato con lei: è lei che pensa sempre che io sia arrabbiato. Ma adesso non ho voglia di spendere altri soldi. E lei da buona donna acerba, continua imperterrita e sempre più angosciata a chiedere se è arrabbiato…
3. la playstation, le carte da magic, i fumetti. Ogni occasione è buona per spendere soldi. Non ci vuole molto: apre la borsa della mamma e prende due monetine, sale in macchina e trova il resto del casello autostradale, lo mandano a comprare qualcosa e lui fa inevitabilmente la cresta. Poi si ferma in edicola, traffica coi suoi compagni, fa scambi. Cessioni, fidejussioni, baratti, scambi… probabilmente è anche già diventato uno strozzino.
4. la scuola. Un po’ i prof lo coccolano nel mio ricordo (perché io ero la più brava della classe). Un po’ lui non studia e si fa mettere NS alle interrogazioni. Un po’ mi impone chiacchere forzate con la mia ex-compagna di liceo che gli insegna francese. Così mi mette ottimo in pagella: vai subito a salutarla e cerca di non fare come al tuo solito che saluti e vai via: cerca di trovare qualcosa da raccontarle!

Tutto nella norma. Se non fosse che poi mi invia sms del genere: when do yuo go to the your old hause? firma your yang brother . E allora tornerei a casa e lo appenderei al soffitto per le orecchie: ma chi cavolo ti ha insegnato l’inglese???? Un bacio (uno con lo schiocco alla pulcetta)!

e se volessi diventare svizzera? – 209

A cosa si deve sottoporre un povero disgraziato per essere naturalizzato svizzero?

1. Risiedere in Svizzera da almeno 12 anni, di cui almeno 3 dei 5 anni precedenti alla richiesta di cittadinanza (gli anni di età tra i 10 e i 20 contano doppio)
2. Passare 3 ordini di autorizzazione: comunale, cantonale e federale
3. Ottenere il nulla osta dalla polizia municipale
4. Sostenere un ESAME davanti ad una commissione

L’esame è volto a verificare che il richiedente sia inserito bene nella comunità, che si sia adattato ad usi e costumi, che dimostri di far parte della comunità. In pratica, vengono accertate la conoscenza del francese (nel mio cantone) e alcune nozioni di STORIA e GEOGRAFIA, nonchè le NORME CIVICHE COMUNALI, CANTONALI, FEDERALI.

Poichè non ho parole per descrivere il mio sbigottimento di fronte all’ombra di libri di storia e geografia, chiudo qui… Ah, per inciso, non avevo nessuna intenzione di chiedere la nazionalità svizzera, sono qui solo da un anno, quindi nemmeno potrei, ma COL CAVOLO che vorrei fare un esame anche per questo! Un bacio!