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mmm… sì! – 168

Questo weekend è stato allietato dalla visita di parte della famiglia: zia, cugina e fratello. Il trio è arrivato a Losanna venerdì notte ed è ripartito stamattina. Sabato mattina ho lavorato, nel pomeriggio li ho accompagnati lungo il lago di Losanna, domenica pomeriggio siamo andati a Ginevra. Tempo finalmente bello, soleggiato, a tratti rinfrescato dalla Bise. Oggi ovviamente ha già ricominciato a piovere e adesso, guardando fuori, la notte sembra già pronta ad accogliermi. Che tristezza… io voglio la luce!!!!

Riporto, per dovere di cronaca, il dialogo intercorso tra me e il fratello ieri notte.
Io: “ma Franz… te lo immagini quanto sarò triste da domani qui a casa da sola???”
Lui: “…. mmm… sì”. Così dicendo mi prende saldamente la mano nella sua.
Io: mi aggrappo con gratitudine a quella manina di quasi 12 anni. Cerco di trattenere le lacrime per la commozione derivata da un gesto di affetto così inaspettato. Non faccio in tempo a contare fino a 20, che lui… russa.

Ok, non è che posso sperare nei miracoli, no? Un bacio!

sono un’assassina – 166

Sarà che oggi ho ucciso una topolina agouti (e voi tutti sapete che sono le mie topoline preferite)… ma il senso di colpa rode….

Così, me la sono presa col moroso: lui non era su skype e io ho cominciato il mio monologo…

[18.19.42] la morosa scrive:
[19.18.13] la morosa scrive [se il moroso non risponde, la morosa tarma e si fa prendere da logorrea da messaggi]: ciao amore!
[19.46.43] la morosa scrive: pelo di mussetto! [lo so… uso epitopi a dir poco fantasiosi!] dove sei finito? perché non lasci in pace quelle povere creature [=le piantine di Arabidopsis] che hanno solo una lunga radice e delle microbiche fogliette??? non ti senti un po’ in colpa a tormentarle così.. poverette! cosa ti hanno fatto di male???

Dopo qualche minuto, il moroso torna nella terra dei viventi e confessa che stava preparando il terreno di coltura dei batteri. Cioè, parlando in termini vitalistici, stava preparando una nuova casetta per i suoi batteri…

Cioè parlando in termini di colpe e di assassini, sono io l’unica che oggi ha fatto fuori una povera creatura… A questo punto, vado a cercare una bomboletta di DDT per eliminare il grillo parlante della mia coscienza… Un bacio!

nel Paese dei topi volanti – 165

Ne ho combinata un’altra delle mie.

Sono giù in stabulario. Ho finalmente finito di trasferire topi da una gabbia all’altra, di fare iniezioni, di uccidere. Mi sono rimaste solo due gabbiette sul carrello da rimettere al loro posto. Metto il carrello insolitamente vicino alla porta. Non penso che la porta si apre a scorrimento. Non penso che aprendosi con malagrazia, andrà a sbattere contro il carrello. Non penso che il carrello, a seguito dell’impatto, schizzerà via. Non penso che schizzando via il carrello, la gabbietta con le mie topette cadrà. Non penso che la gabbietta superaccogliente si schianterà al suolo. Non penso che, schiantandosi, si aprirà e farà ruzzolare fuori le topette. Non penso che loro, invogliate da questa inaspettata libertà, si metteranno a scappare per il corridoio. Non penso che il biberon con l’acqua si aprirà con l’urto.

Non penso a tutto questo, ma tutto questo accade… Fortunatamente, nel momento in cui si verifica la sciagura, lo stabulario è deserto. Rincorro le topette, le acchiappo per la coda, le metto in un’altra gabbia, cerco di farmi perdonare fornendo loro una montagna di cibo. Quindi prendo l’aspirapolvere e aspiro lettiera, crocchette, carta dal pavimento. Prendo la scottex e asciugo tutto. Sono talmente veloce che è tutto sistemato ancora prima che qualcuno arrivi.

Sono salva. Nessuno ha visto niente e nessuno sa niente. Fatta eccezione per le topette, ovviamente. Ma loro non parleranno. O se proprio si decidessero a farlo, nessuno baderà a quello che dicono e tutti si concentreranno su queste inaspettate capacità linguistiche. Sì, me la sono vista brutta, ma me la sono cavata. Bene, adesso posso ricominciare a respirare. Un bacio!

scelte intelligenti – 164

Comments Off on scelte intelligenti – 164

Lo conosco anche io. Diciamo che la fama della sua intelligenza supera di molto la sua statura, già di per sè, superiore alla norma. L.M. è un Biotecnologo Medico come la sottoscritta. Un anno più vecchio di me. Studente modello di Padova. Barba, vestiti sportivi, fare noncurante. Un genio un po’ fuori dagli schemi: sarà perché è così alto e slanciato che non ce lo si vede proprio chino, gobbo sui libri. E’ famoso come pallavolista. Giocatore di Serie A. Convocato anche nella Nazionale. E’ famoso perché ha lasciato la pallavolo per entrare come borsista in un laboratorio di ricerca. Certo, è il lavoro malpagato per cui ha studiato. Certo, è quello che aveva forse scelto di fare.

Ma io che l’ho conosciuto, io che l’ho visto frequentare il lab in fretta e furia tra un allenamento e l’altro. Io che l’ho visto fare la tesi in un posto meno celebre di altri per guadagnare tempo continuando a giocare… resto perplessa. Avete presente quelle persone che brillano di una luce geniale negli occhi? quelli che studiano meno, ma capiscono di più? Ecco, lui è uno di quelli.

Ed è saltato alla cronaca perché da giocatore di pallavolo è tornato ad essere un comune mortale che passa le sue giornate chino sul microscopio. E’ finito su SuperQuark per questo motivo. E’ diventato il testimonial del "dai il 5 per 1000 all’Università di Padova". Ma prende i soliti 817 euro al mese.

Il dubbio che mi assale è il seguente: ma come può una persona intelligente e brillante fare una scelta tanto sciagurata??? Caro L. ti viene mai il dubbio che avresti potuto continuare a fare il pallavolista e a tempo perso dedicarti alla ricerca? Oppure andare a fare l’ingegnere? O usare il tuo cervello per qualcosa che desse frutti migliori? O andare a fare il dottorato in un Paese straniero.. che ne so.. ad esempio in Svizzera??

Comunque, per chi ha visto il servizio: 1. non credo sia possibile fare il Dottorato e contemporaneamente essere iscritti a Matematica (quindi L. deve aver interrotto i suoi studi di Matematica), 2. non esiste un corso di "biologia dei sistemi": L. è iscritto a "genetica e biologia molecolare dello sviluppo", 3. L. non sta prendendo un’ulteriore Laurea di Dottorato come Piero confusionariamente ha detto: sta facendo un Dottorato di Ricerca.

E concludo con queste belle parole di Piero al nostro ex-pallavolista: "Lei ora è ricco in un altro modo"… Dottorandi d’Italia, INSORGETE!!!!! Un bacio!

l’insondabile potere della (mia) mente – 163

Ieri ho strepitato e imprecato contro i miei compagni di lab e la loro malsana idea della passeggiata a cavallo. Ho continuato a maledirli, mentre al supermercato compravo cappellino, poncho, crema solare, mars, riso soffiato e burro. Ho continuato la mia interiore danza della pioggia.

Orbene:
1. le solite mensili pulizie endometriali si sono presentate stamattina, in anticipo di 2 giorni. Chi mi conosce un po’, sa che sarebbe un suicidio pensare di mettermi un cavallo in mezzo alle gambe in "quei" giorni. Nonostante il già delizioso dolorino alla pancia, mi sono alzata da letto come se niente fosse, ho lavato i capelli, preparato lo zaino, lasciato a casa il computer, tagliato la torta e messa nella borsa termica. Mi sono vestita di tutto punto e sono andata all’appuntamento. Già avevo deciso dentro di me che non avrei mai potuto andare a fare questa gita: impossibile pensare di avventurarmi nei boschi cercando un po’ di privacy, impossibile convivere per un’intera giornata con il terrore di sporcare la sella. Arrivo, comunico che non andrò, lascio la torta e torno a casa a prendermi il computer per venire in ufficio, nonostante tutto. Piacevole dover comunciare A TUTTO IL LAB i motivi per cui mi devo astenere dall’escursione.
2. scopro che Mathieu non può partecipare alla gita perché si è stirato un tendine proprio ieri sera giocando a squash.
3. mentre torno a casa per recuperare il portatile, comincia a piovere. Giuro: pioveva sotto un sole cocente. Da quel momento in poi, ha continuato per tutta la giornata a piovere a tratti. Nonostante il sole. E nonostante le previsioni meteo parlassero di sole e 28 °C di temperatura.

Riassumendo: sono riuscita a far stirare un tendine ad un disgraziato; a far passare una giornata a cavallo sotto la pioggia e il sole ad altri 8 poveri sfigati; a trascorrere una deliziosa giornata a ingoiare Moment. Mi sa che la prossima volta potrò concedermi il lusso di desiderare meno intensamente qualcosa. Un bacio!

danza della pioggia – 162

Riprendo finalmente possesso del mio blog, dopo una settimana di lontananza e dopo che il moroso solerte ha fatto le mie veci scrivendo un post di commiato. Ho qualcosa da ridire solo sul suo titolo: primo, perché i miei titoli sono indubbiamente delle vere perle letterarie, mentre il suo mi è sembrato un po’ banale (ih ih ih!), secondo, perché non si trattava di assenza ingiustificata, ma di un’assenza GIUSTIFICATISSIMA!

Già sapete che sono stata in montagna per una settimana con i miei genitori e il piccolo pestifero della famiglia. Vacanze all’insegna delle CORTE passeggiate, delle coccole gastronomiche del cuoco dell’albergo dove alloggiavamo, della pioggia che è caduta un po’ troppo spesso per i miei gusti (comincio a credere di essere davvero io a portarmi dietro la nuvoletta di Fantozzi), dei compiti delle vacanze di mio fratello, delle stampelle di mia mamma (che si è microfratturata il calcagno, giusto prima che partissimo), delle visioni incantate di monti, prati, boschi…

Sono davvero contenta: mi pare di essere stata lontana da qui molto molto tempo. E ovviamente, è stato terribilmente difficile tornare qui… Nessuna voglia di lavorare; nessuna voglia di tornare a dovermi occupare della casa; nessuna voglia di mettermi seriamente in dieta dopo i bagordi di questa vacanza.

Ma, come sempre, il ritorno è sempre peggio di quello che ci si può aspettare:
1. varco la porta di casa ieri notte e realizzo che ho perso il turno della lavatrice (sarebbe stato lo scorso martedì), così mi tocca aspettare altri 15 giorni per poter lavare i miei 4 straccetti.. (medito su di una possibile usurpazione di turno altrui…)
2. vado a rinnovare l’abbonamento dell’autobus e la macchina infernale mi rifiuta il bancomat: terrore infinito… mi hanno forse clonato il bancomat e adesso la macchinetta se l’è mangiato perché non ho più soldi nel conto???? Quando fortunatamente la macchinetta mi risputa sdegnosa il bancomat dicendo che la mia banca non ha niente da comunicarmi, mi decido che forse è lei, la piccola bastarda, a non funzionare. Prendo un biglietto dell’autobus, scendo in centro città, cerco un’altra macchinetta e finalmente, rinnovo l’abbonamento… Per fortuna i miei soldi sono ancora tutti nel conto, fatta eccezione per i 2CHF spesi nell’acquisto del biglietto dell’autobus alla ricerca di un altro erogatore di abbonamenti…
3. arrivo in ufficio e… il mio bamboo è stecchito! mai fidarsi di un’italiana quando si tratta di dare i compiti per le vacanze. Eh sì, la mia vicina italiana di scrivania si è dimenticata di annaffiare la povera creatura… Il pensiero spontaneo è: ecchecazz… ma ti sembra forse normale che la pianta sia grigio-gialla e che non abbia più nemmeno una foglia riconoscibile??? ti pare possibile non esserti accorta prima che si stava disidratando??? Secondo pensiero: L’avessi lasciata ad uno svizzero, avrei ritrovato la mia piantina verde, sorridente e cresciuta di almeno 5 cm in una settimana.
4. il tempo di consolarmi della perdita della mia pianta leggendo qua e là qualche blog e arriva Marine: ti ricordi vero che domani c’è la passeggiata a cavallo? Pensiero fulmineo: no, ti prego no, non ce la posso fare… e poi 4-5 ore in sella ad un’animale, con un male fisiologico alla pancia non sarebbe l’inferno? Rispondo: Ma non dovrebbe piovere domani? Risponde: Nooooooo! sono previsti 28 °C. Prendi il cappellino e la crema solare. E poi…. non potresti portare un dolce? Penso: Questa è davvero sfiga… Risultato: devo andare a comprare il necessario per fare un dolce, un cappellino, la crema solare, un poncho (perché non si sa mai… e poi… me lo immagino già che, se comincerà a piovere durante la giornata, noi continueremo imperterriti sotto il fortunale), forse pure uno zaino nuovo perché il mio è troppo alto e sbatterebbe contro la sella per tutta la giornata

Il pensiero del primo giorno di lavoro: sperochedomattinadiluvi sperochedomattinadiluvi sperochedomattinadiluvi sperochedomattinadiluvi sperochedomattinadiluvi sperochedomattinadiluvi sperochedomattinadiluvi sperochedomattinadiluvi sperochedomattinadiluvi sperochedomattinadiluvi ………. Un bacio!

delirio da ritorno – 160

Ogni volta che torno a casa (in Italia) mi prende un delirio incomprensibile: DEVO sistemare il mio appartamento.

Il bucato, che è rimasto appoggiato alla sedia per 10 giorni, DEVE essere assolutamente stirato.
I piatti, che si sono accumulati nel secchiaio, DEVONO essere lavati.
Le immondizie, che di solito vivono in un’esistenza parallela e vengono ignorate bellamente ogni santo giorno, DEVONO essere buttate nel cassonetto.
Il letto, che.. non mi dite che qualche volta le lenzuola possono essere tirate su, DEVE essere rifatto.
Il copridivano, che normalmente giace sfatto e spiegazzato, DEVE essere sistemato a dovere.
L’appartamento, che di solito ha le finestre chiuse, DEVE prendere aria e quindi si spalancano finestre e tirano su le tapparelle.
L’ambiente, che non ha mai avuto nessun odore particolare, DEVE essere profumato e si accendono incensi uno dietro l’altro, intossicandosi.
Le scarpe, che stanno un po’ su, un po’ giù, dalla scarpiera, DEVONO essere rigorosamente sulla scarpiera allineate con ordine.
La bambola di pezza, che si stravacca scomposta sulla cassettiera impolverandosi, DEVE essere ravvivata, messa seduta bene, pronta a dare conforto.

Non so perché. Forse è il senso di colpa di lasciare quella che adesso, volente o nolente, è la mia casa. Forse è perché so che quando varcherò nuovamente la porta di questo appartamento, un po’ depressa perché sono sola e lontana da tutti, avrò bisogno di trovare un ambiente confortante. Peccato che il risultato non cambi: stanotte farò le ore piccole per far brillare tutto! Un bacio!

giorno santo, ovvero giorno di ferie – 159

Mi immagino giornate di sole, sabbia, vociare allegro, schizzi, mare.
Mi immagino giornate di sole, prati, montagne, natura, scarponi.
Mi immagino giornate di gite, macchine, moto, traffico, aria condizionata.
Mi immagino giornate di vacanza, relax, parole crociate, libri, musica.

Mi ritrovo davanti al pc, ad ascoltare RDS nelle cuffiette, circondata da 4 ragazzi che fingono di fare della scienza, con il sole che splende e un dolce venticello rinfrescante, con il mio alberino che prende un po’ di fiato sulla finestra, con il moroso al di là dell’Oceano che non sa più di essere al mondo e dimentica tutte le feste comandate, a temporeggiare perché non ho nessuna voglia di scendere in stabulario a chiaccherare coi topetti. In tutto questo, la più assoluta "inconsapevolezza del Ferragosto" che respiro nell’aria svizzera mi fa traballare e mi confonde…. perché mi state rubando tutte le feste??? Un bacio!

Kira e i suoi compagni – 158

Oggi, durante la mia ennensima, estenuante e infruttuosa sessione di criostato, ho riflettuto sulla risata che si è fatta Mara a sentire come chiamo Julien quando mi devo riferire a lui tra me e me. E ho realizzato che effettivamente, nonostante non sia decisamente avvezza all’utilizzo di soprannomi nei rapporti interpersonali, ne conio un numero esagerato per tutto e per tutti, giusto per farmi capire dal moroso.

Così, Kira (sono io, così come chiamata dall’esperta di Real Time [=Nancy] del mio lab) è circondata da una banda di personaggi buffi. C’è Jess-l’ammazzatopolini; c’è il comunista.
C’è Paola-che-è-andata-un-paio-di-giorni-a-trovare-la-mamma (e dopo 2 settimane ancora non si vede). C’è la-montagnetta-di-topetti-neri-di-Renuga. C’è Ventolina [un povero taiwanese che ha la colpa di chiamarsi Fan di cognome]. C’è la-topetta-che-sbadiglia. Ci sono i miei fegatini [=che in realtà sono pancreas…]. Ci sono le giornate passate a fare-fettine [=al criostato]. C’è il mio alberino [=il bamboo che ho comprato all’Ikea]. Ci sono Wiebke e Elke [=questi sono i loro nomi propri, ma secondo il moroso fanno ridere già di loro senza bisogno di storpiarli].

E se non bastasse questo sfoggio di fantasia riguardo il mio lab, mi sono estesa anche al di là dell’Oceano… là ci sono GuineaPig, altrimenti detto il porcellino-che-va-in-giro-sbattendo-la-testa; la porcellina; il mini-pig; miss-troieggio….

Vi risparmio, per pietà e per pudore, tutti i nomignoli del moroso… che sono tanti, svariati, assurdi, variopinti, censurabili… Adesso, che sapete questo mio vizietto, non cominciate a domandarmi quali sono i vostri soprannomi, ma soprattutto COMPORTATEVI BENE, che la mia lingua tagliente non vi risparmia niente! Un bacio!

magnesio o potassio? – 157

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Quando vengo assalita dai crampi.. nel cuore della notte.. in pieno giorno.. al polpaccio.. al collo.. dopo essermi stiracchiata.. nel bel mezzo di un sogno romantico.. per un attimo mi illudo… sono una ragazzina con la pressione bassa, sottopeso, che fa molta attività sportiva, in un Paese caldo e mi tiro su a forza di integratori alimentari.

Poi ritorno in me: non sono esattamente una ragazzina, la mia pressione è normale, sicuramente non sono sottopeso, attività fisica non la faccio nemmeno col pensiero, qui la temperatura è sempre bassina, sì e no che non piova, di sicuro non sudo… però… però… devo decisamente convertirmi al favoloso mondo degli integratori alimentari. Chissà che così almeno recuperi il piacere di stiracchiarmi come un gatto…