che freddo che fa – 170
Mamma mia, sicuramente tornerò a casa da questa esperienza svizzera con la pelle più giovane di quando sono partita. Certo, perché alle temperature polari il corpo sicuramente non invecchia: e io resto giovane giovane.
Da un paio di giorni a questa parte a Losanna soffia la Bise, questo vento delizioso e GELIDO che ti congela anche le budella. Per dovere di verità, devo ammettere che, se non altro, sta tenendo lontane le nuvole. Il risultato è che il cielo è splendido e sereno come poche volte l’ho visto. Ma è impossibile stare all’aria aperta.
Dopo 2 giorni in cui alla fermata dell’autobus mi spiaccicavo contro la pensilina per ripararmi dagli spifferi assassini, oggi ho fatto il grande passo e mi sono riconvertita all’impagabile canottiera della nonna, ficcata dentro ai pantaloni e dentro le mutande, perché l’aria non passi. Accessori: la felpa, il giubbino e la sciarpa.
Ma tutto questo non è servito più di tanto, se pensate che oggi è stata giornata criostato (mani a -28 °C per 6 ore consecutive) e la finestra del mio ufficio spiffera, spiffera e spiffera… Sono gelata!
A questo aggiungete che soffro tremendamente dell’aria secca losannese. Sarà che io vengo dalla palude padana, ma qui mi si secca tutto. Dalla pelle del viso alle gambe, passando per il naso. Ebbene sì, checchè ne dica il moroso, il riscaldamento del mio appartamento è funesto per la mia salute. E infatti, adesso che il clima rigido ne ha imposto l’accensione condominiale, il mio naso si è nuovamente crepato. Alla faccia degli umidificatori che ho comprato. Alla faccia del fatto che i miei termosifoni sono assolutamente SPENTI. Grrrr…. rivoglio il mio naso. Bise, te lo ordino: smetti di soffiare. E voi svizzeri, spegnete quel cavolo di riscaldamento! Un bacio.