in volo, ovvero come passa il tempo – 201
Messaggio di qualche minuto fa: Salamina, sono in aereo! Tra poco partiamo. Ti amo! Ora spengo. Un più!
Non addentriamoci nei labirinti sdolcinati e nei messaggi cifrati di questo sms. Il mio pensiero va a quell’aereo che sta per partire e sorvolare l’Oceano. Il mio pensiero corre a quella notte, in cui da sotto le coperte nel lettone con mio fratello, sentivo la sua voce così vicina eppure così lontana sì, amore: sono arrivato a casa della prof. Sì, amore tutto bene, il viaggio è stato lungo, ma ho pure conosciuto uno di Padova che viene a Madison per motivi di studio. Sì, la prof mi stava aspettando. No, non fa troppo freddo. No, non ho più tanto sonno: prima mi veniva quasi da vomitare per la stanchezza, ma adesso sto bene. E io mordicchiavo il lenzuolo e piangevo in silenzio perché eravamo così lontani e io sarei partita il giorno dopo per la mia avventura svizzera. Come farò senza di lui?, mi dicevo. Il mio pensiero va ai 18 euro che gli ho fatto spendere di cellulare tutti in una botta, perché piangevo e ero isterica perché non trovavo più la carta d’identità e ero qui a Losanna da sola. E se non la trovassi più, non potrò più tornare a casa?? E il moroso sempre lì, così vicino e così lontano. Il mio pensiero va alle giornate e alle serate passate in lab perché non avevo ancora la connessione internet a casa. Il mio pensiero va al bunker dove ha abitato per un anno, alla sensazione di oddio, ma fa paura qui… che ho avuto passeggiando per le vie di Madison di buon’ora la domenica del mio arrivo là. Il mio pensiero va… e sì, lo strozzerei a sentirgli dire che un po’ mi dispiace di andare via da qui: dopo tutto ci sono stato per un anno. Certo, gli dispiace per la francese, la guatemalteca, la brasiliana, l’americana, la polacca…
E con il pensiero accarezzo quell’aereo e penso che domani sarà qui… moroso, ti aspetto…