Archive for October, 2007

tic tac.. tic tac… blik!!! – 191

Stanotte alle 4 in punto, ho aperto gli occhi.

Ok, mi scappa la pipì e la faccio.
Ok, ho la gola in fiamme e bevo.
Ok, ho caldo e mi scopro.
Ok, sono curiosa di vedere se mi ha scritto qualcuno durante la notte e guardo i cellulari.
Ok. Ora non resta che riprendere sonno.

Ecco appunto…. giusto un attimo e sprofonderò nel sonno beato di chi merita riposo dopo una settimana da urlo. Mmmm. perché non succede niente? Ah, no: ecco. Starnutisco. Ora non riesco più a respirare. Comincio la rieducazione cerebrale: puoi benissimo stare a letto anche senza soffiarti il naso… puoi… puoi… Niente da fare: vado a prendere il fazzoletto continuando a pensare che è naturale mi si crepi il naso a causa della secchezza dell’aria. Io vengo da Rovigo: sono il frutto di anni di selezione naturale. Le mie mucose non sopportano la secchezza: sono studiate per impedirmi di affogare al solo respirare l’aria umida di casa.

Bene. Ora si dorme. Mmmmm… mi giro. Alzo un braccio; mi volto verso la finestra, verso la porta, a pancia all’aria. Niente. Il sonno non arriva.

Basta. A mali estremi, estremi rimedi. Spingo la mia mente là, al di là del reale e mi concentro su una frequenza di hertz che probabilmente sento solo io. Un ronzio perfetto. Sembra proprio il rumore di un phon. E’ lontano lontano… E continuo, ipnotico, suadente. Morfeo arrivo… stamattina ovviamente la sveglia l’ho spenta e ho dormito un’ora in più!

Un bacio (anche a tutti quelli che leggendo il post, crederanno che sia esaurita e che il rumore del phon sia fastidioso)! Buon weekend!

studia che ti passa – 190

Nel weekend trascorso in Pianura Padana, mi sono deliziata con i compiti del fratello. Meglio, ho fatto un po’ di ripetizioni con Veronica (scoprendo che adesso ha la patente… abbiamo cominciato a vederci per l’aiuto nei compiti quando faceva la seconda media. Fate un po’ i conti. E se mi faccio pagare per fare ripetizione da tutti sti anni qualcuno potrebbe giustamente farmi notare che sono una rovina-famiglie che si fa pagare per non insegnare una mazza. A mia discolpa posso solo dire che l’ho aiutata nelle materie più disparate: inglese, latino, matematica, biologia… Sabato ci siamo cimentate in astronomia -che forse sarei stata più ferrata in astrologia- Ma sto divagando). Quindi mi sono dedicata alla pulcetta di famiglia che se ne è tornato a casa con un votaccio in geografia e aveva bisogno di un bel voto in scienze per compensare e salvarsi dalle ire funeste dei genitori.

E così che ho scoperto quanto segue: c’è chi soffre di diabete mellico, il nostro intestino è costituito da Rétto e Collon, in gola abbiamo abbiamo l’Epiglottìde, il fegato produce le cellule del sangue, ci sono molti glucidi nel sangue, c’è l’acido citrico nello stomaco.

Ma la cosa che mi ha proprio proprio depressa è che, nonostante sia un anno che ci lavoro e porcono per farla produrre alle cellule dei miei topetti, non sa cosa sia l’INSULINA!!!!!! il pancreas produce l’in..? l’ins……?
Non è l’insalata, vero?

Un bacio (anche alla pulcetta che ha preso distinto-ottimo perché ha saputo che il fegato smaltisce i vecchi globuli rossi e secerne fattori utili per la coagulazione)!

di cuffie, microfono e skype… – 189

Quando si perde il senso della realtà… mentre si legge di Scoiattolona Noiosilli e Trobosfera sul sito di Gramigna, un flash attraversa la mente, ci si sistemano meglio le cuffie e il microfono sulla testa e si dice un dubbioso moroso sei lì?

Quando si recupera il senso della realtà… ci si ricorda che effettivamente il moroso lo si è salutato una decina di minuti prima, che si trova in laboratorio, che non è più davanti al pc.

Quando si perde il senso della realtà… la conversazione languisce, si sente in lontananza il rumore della tastiera, arriva un messaggio del moroso su skype.

Quando si recupera il senso della realtà… la morosa apre la bocca e dice guarda che siamo al telefono e mi puoi parlare invece che scrivere.

Un bacio!

alle nove e un quarto – 188

Ho aspettato al telefono col moroso dall’altro capo del mondo che scoccasse la mezzanotte. E così, con un cuccioloso devo dirti una cosa…. buon compleanno, sono entrata nel mio 26 ° anno di età. Il mio commento è stato che quando mia sorella aveva 26 anni, io pensavo fosse vecchia. E a poco è servito che il moroso mi rincuorasse dicendo che adesso lei ne ha 29. Il tempo passa anche per me e non solo per lei.

Devo confessare che mi è mancato il mantra propiziatorio del moroso non so cosa regalarti quest’anno. perché quest’anno abbiamo mancato di festeggiare insieme tutte le feste comandate: Natale, Capodanno, S. Valentino (forse quello non lo abbiamo mai festeggatao, ma non importa), Pasqua, Anniversario, Compleanno suo, Compleanno mio. Ma, effettivamente, ci siamo tolti il pensiero dei regali! In compenso, ci si è messa mia mamma a mantrare a proposito del regalo. Proprio lei che fino all’anno scorso, mi incrociava il 5 ottobre fuori dalla camera da letto e tirava dritto senza farmi gli auguri… anche se lo so che è difficile essere lucidi di prima mattina, appena scesi dal letto… ih ih!

E così, oggi mi preparo a tornare a casa in un tripudio di messaggi di auguri (oh, grazie davvero! mi state facendo commuovere!) e con un appartamento che ha raggiunto livelli indicibili di sozzume. Per non farmi togliere la patria potestà del mio bamboo (quello nuovo buovo, bellissimo, che mi sono comprata sabato) l’ho dovuto portare in ufficio, dove la scrivania è un casino, ma almeno è pulito! Vi auguro di passare un bel 5 Ottobre: ho sempre ritenuto che fosse un bel giorno, quindi sono sicura che quest’anno (che è pure un venerdì) riserverà belle sorprese a tutti! Un bacio!

chi più, chi meno – 187

E’ tutto cominciato con un’affermazione delirante del cognato. “Nella classifica dei più longevi del Mondo, l’Italia è al terzo posto”. Non sia mai che gli conceda di dire scemenze senza metterlo sul patibolo. E così gli ho tirato fuori questo sito. Se credete alla CIA, i dati dovrebbero essere attendibili. L’Italia è al 15° posto con un’aspettativa di vita alla nascita di 79.94 anni. Preceduta da alcuni Stati di dubbia credibilità (San Marino, Andorra, le Cayman… non me ne vogliano i rispettivi abitanti: solo che in questi casi il numero di abitanti è decisamente piccolo), ma da altri Stati decisamente di peso come il Giappone, la Svezia, l’Australia, la Svizzera (eh eh… mi porterà bene?), la Francia e il Canada.

Non entro nei dettagli di questi dati, nelle disquisizioni sulla genuinità della cucina mediterranea, dei nostri stili di vita… Ma vorrei solo farvi notare l’aspettativa di vita degli abitanti dello Swaziland. 32.23 anni. Non so voi, ma a me questo dato ha fatto venire la pelle d’oca. Se fossi nata là, altre che vecchia…. sarei già con un piede nella fossa. Situato tra Sud Africa e Mozambico, conta una popolazione di un po’ più di un milione di abitanti. Il 40% della popolazione ha meno di 14 anni. La mortalità infantile si aggira attorno a 78 morti/ 1000 nati. Il responsabile di questo sterminio è essenzialmente l’HIV, che ha una prevalenza tra gli adulti del 39%. Per fare un paragone, i minori di 14 anni in Italia sono il 14% della popolazione, mentre la mortalità infantile è di 5.72/ 1000. La prevalenza dell’HIV negli adulti è invece dello 0.5%.

Chiudo questo post così… Con un pensiero a chi davvero è più sfortunato di me… Un bacio!

la quiete dopo la tempesta – 186

Potrei protestare perché sono uscita dal lab alle 20.15 e stava piovendo. Potrei protestare perché l’autobus era appena passato e ho dovuto aspettare 20 minuti perché arrivasse il successivo. Potrei protestare perché la PCR non è venuta. Potrei protestare perché ho cotto i cavolini di Bruxelles e c’è una puzza terribile in casa.

Ma oggi no, non protesto. Sono in autobus che leggo il mio mattone di Tom Clancy e ho appena prenotato la fermata. MI si avvicina lei: occhi azzurri dolci e profondi; capelli neri, lunghi e lisci a incorniciare un viso buono acqua e sapone. Mi rivolge la parola dandomi del Voi (lasciatemi dire che qui tutti mi danno del Voi… la vecchiaia subdola mi assale alle spalle!). "Scusatemi se mi permetto di interrompere la Vostra lettura. Sono Beatrice e faccio parte della grande universale famiglia della Chiesa Evangelica. Se non Vi disturbo, potrei parlarVi della speranza?". Biascico poche confuse parole davvero, mi spiace, scendo a questa fermata. Lei sorridendo sarà per la prossima volta, non preoccupateVi. Mi ritrovo alla fermata con il mio libro, sotto la pioggia e senza ombrello. I suoi occhi azzurri e la sua voce pacata mi fanno montare una tranquillizzante sottile speranza. Col senno di poi, mi assale il dubbio: ma quelli che vanno di casa in casa a parlare di fine del mondo, dell’orrore/ errore del peccato e più in generale di religione, non sono i Testimoni di Geova?!? da dove saltano fuori Beatrice e la calda famiglia evangelica?!? Un bacio!

un mondo difficile – 185

Sono giorni molto duri. Gli operai che stanno sostituendo le tubature sotto casa mia arrivano alle 7, fanno casino come pazzi mentre io cerco di dormire e si fermano per fare colazione alle 9, quando io esco di casa. La mia sessione al criostato di oggi si è conclusa in modo terribile. Oltre ad avere male al fondoschiena a forza di stare seduta su quello sgabello, ad un certo punto la temperatura ha cominciato a salire vertiginosamente e quando al posto dei -28 canonici, mi sono ritrovata a lavorare a -20 e le fettine di tessuto mi si incollavano alla lama invece che al vetrino, non ce l’ho fatta più e ho chiuso tutto. Niente di strano: era solo la settima volta che tentavo di fare questo esperimento. Ora ho un buon motivo per rifarlo.
Ho tante, troppe cose da fare. Cerco di ricordarmi tutto, ma mi dimentico metà della roba per strada. La tecnica "scrivi tutto prima che sia troppo tardi" non funziona più, perché dimentico di scrivere. I capelli mi stanno come… come una parrucca sintetica da pagliaccio. Non sono decisamente ricci, non sono decisamente lisci. Volevo farmi trovare magra e bella dal moroso al ritorno dagli Stati Uniti, invece mi ritroverà grassa, isterica e piena di brufoli. Ho litigato con mia mamma perché non voglio che mi organizzi una stramaledettissima festa di compleanno per questo weekend. Sono stata praticamente una settimana senza soldi nel cellulare italiano, con il risultato che ero isolata dal mondo. Lo so: normalmente non mi chiama mai nessuno, ma sta cosa che, se anche qualcuno avesse voluto chiamarmi, non avrebbe potuto, mi ha fatto sclerare. Il moroso continua a mandarmi sms incoraggianti tutte le mattine, ma non riceve le mie risposte. Così io continuo a scrivere speranzosa e lui continua a deprimersi perché non rispondo. Stasera ho dovuto dedicare mezz’ora della mia vita alla pulizia dei fagiolini. Quando finalmente erano cotti, avevo già svuotato la dispensa e non ho trovato la forza di mangiarli. Stasera ho dovuto dedicare un’ora della mia vita a stendere i panni lavati.Troppi: mi ci vorrà un mese per stirare tutta quella roba. A causa delle lenzuola nuove comprate sabato da Ikea, ora tutta la biancheria che ci ho lavato insieme sa da cherosene.

Sono nervosa. Sento che sto per avere una crisi di nervi. Basterebbe una misera barretta di cioccolata per farmi passare tutto questo, ma NON NE HO IN CASA. Bene, ora posso concedermi di impazzire, gridare e sbattere la testa contro il muro. Ah, no. Il regolamento condominiale proibisce di fare rumore dopo le 21. Ok. Griderò in silenzio. Un bacio!

ohmygosh – 184

Sabato sono andata a Basilea con mia sorella e il marito. Ribadisco che è una bella città. Ribadisco che a Losanna piove più che in tutto il resto della Svizzera.

Per una serie di fortunate (sfortunate) coincidenze, siamo finiti nella cattedrale (il Muenster) poco prima dell’inizio dei salmi. Devo confessare che sto in Svizzera da un anno, ma non ho ancora capito esattamente a quale culto religioso siano dedicate le chiese svizzere. Quindi, so solo che la Chiesa in cui siamo entrati non era cattolica. Non so se esista il segno di croce, non so se farlo sia considerato eretico.

Bene, la funzione consisteva nella lettura di brani religiosi, nella predica del pastore, nell’accompagnamento musicale di un violoncello e di un organetto/ organo.

Il cognato (è uomo e questo sappiamo tutte che è un limite!) è entrato in chiesa con la guida "SVIZZERA" sotto il braccio, giusto perché era proibito l’ingresso ai turisti. Poi si è messo a fare le foto… No comment. I fedeli (e non erano pochi) erano tutti muniti di foglietti coi testi dei salmi e con la trascrizione della musica. I fedeli cantavano senza che nessuno li dirigesse o li guidasse al microfono. Il pastore parlava. E io conosco poco il tedesco e meno che meno lo svizzero-tedesco. Posso solo dire che ci sono state delle parole che si sono ripetute innumerevoli volte: Todt (morte), Krankenheit (malattia), Angst (paura), Krieg (guerra), terrostischesmafia… Sentendo quest’enciclica di terrore ho capito perché ci sono così tanti ragazzi dark in giro per la città.

Non appena la funzione è finita, io e la sorella siamo andate senza indugio verso la porta. Il cognato, ignaro, si è incamminato caracollando con la sua flemma verso l’uscita. Ma… ecco che si è materializzato il pastore! perché qui è uso che i ministri religiosi attendano i fedeli alla porta per dare un saluto. I due si dirigono (uno consapevolmente, l’altro con il naso per aria) l’uno verso l’altro. Ad un passo dalla mano tesa del ministro, il cognato realizza che il pastore vuole proprio salutare lui… A quel punto, in modo del tutto sgraziato e maldestro, si blocca e gira le spalle al pastore. Quindi si dirige verso la parete opposta. Il pastore resta con un palmo di naso.

Io praticamente scappo fuori ridendo. Il cognato mi raggiunge dopo qualche minuto, mentre io continuo a ridere.In un tripudio di risate mie e di inconsapevoli, incoerenti, insistenti scuse del marito, raccontiamo a mia sorella cosa è successo. A quel punto tutti e tre stiamo ridendo, io spalmata sulla spalla di mia sorella. Con il senno di poi, realizzo che la mezz’ora di guerra-morte-paura non è riuscita a smuovere le nostre anime di poveri peccatori insolenti… Un bacio!