duecentesimo – 202
Per mio fratello, la pulcetta di casa, che già si cullava in deliri di possesso, reclamando i miei beni in nome di un certo diritto ereditario;
per il moroso, che tarma, tarma, tarma e ad ogni respiro mi dice scrivi qualcosa sul blog;
per mia mamma che ogni volta mi chiama a casa alle 6 di sera, non mi trova e allora telefona, telefona, telefona, telefona. E quando la richiamo alle 9-9.30 di sera mamma, te l’ho detto che devo lavorare tanto in questi giorni, se ne esce con un ingenuo sì, ma credevo che alle 6 fossi a casa;
per mia sorella che da 3 settimane aspetta che le faccia avere un certo indirizzo mail;
per chi mi ha scritto delle mail e sta ancora aspettando una risposta e forse pensa che mi siano atrofizzate le dita delle mani;
per chi crede che dei gamberoni assassini mi abbiano decapitata con un colpo di chele e che adesso stiano banchettando beatamente, godendosi la quiete del mio appartamento;
per chi crede che sia stata stritolata in un abbraccio senza fine del moroso e mi stia ancora perdendo nel calore del suo ritorno;
per la polvere, gli acari, i piatti sporchi che quelli sì stanno prendendo possesso di casa mia;
per il cielo che non ha smesso di piangere fiocchi di neve da 3 giorni a questa parte sulle mie tapparelle abbassate;
per il mio desktop che non esiste più: ci sono solo icone;
per il mio nuovo aspirapolvere Picco che ha aspettato 10 giorni prima di uscire dallo scatolone e che ha fatto il suo ingresso trionfale in casa stasera, turbando la quiete di un condominio tutto seduto a tavola a guardare il tg;
per i membri della commissione del mio prossimo esame, che adesso stanno leggendo con faccia schifata i deliri partoriti in questi giorni di isolamento….
SONO VIVA…
Ho pensato davvero che non ce l’avrei fatta. Ho pensato che sarei caduta sul campo proprio prima di scrivere il mio duecentesimo post. Ho pensato che mi sarebbero rotolati gli occhi fuori dalle orbite. Ho un po’ esagerato. Ho, nella migliore delle tradizioni, sfruttato in modo indegno le capacità informatiche e il mac tanto vilipeso del moroso. Ora sono un po’ più tranquilla. Ma non ho ancora finito. Ancora 3-4 giorni di delirio, occhi rossi, sedere intorpidito, ciocche di capelli stropicciate, arricciate, messe in bocca. Poi… la quiete prima della tempesta. E poi…. LA TEMPESTA! Se tutto va bene (o anche no) riavrò la mia solita vita dopo il 19 Novembre, dopo l’esame… Ma è proprio vero che gli esami non finiscono mai??? Oh, povera me! Io voglio consegnare in bianco! Un bacio!!!