Archive for January, 2008

pasticcina pasticciona – 234

Ieri stavo sgraffettando un plico di pagine.

Con somma grazia tiravo la graffettina malefica che non voleva staccarsi dai fogli.

Ad un certo punto, la piccola schifosa, tenace, terribile graffetta è volata via.

Volata via, finendo diritta sul mio portatile.

Per meglio dire, diritta NEL mio portatile.

Con un trucco da maestro si è infilata senza indugio direttamente sotto un tasto.

Queso sarebbe il risulao del periglioso viaggio della graffea nella asiera del mio pc se il moroso armao di pinzea non avesse rimosso il corpo esraneo. Qualche idea della fortunata lettera che mi si era disattivata? Se qualcuno avesse ancora dubbi in proposito, beh, lo ammetto, la combinaguai della coppia, sono io. Un bacio!

puuuuuuuuf! – 233

Domanda del giorno: se dormo perennemente con il cuscino in mezzo alle ginocchia (per evitare che in posizione fetale, il ginocchio contuso soccomba sotto il peso di quello sano), mi vengono le gambe bracche?

Il moroso è arrivato con il suo calesse carico di mille sorprese. Tra di esse una colonia di, non meglio identificate, salamandre. Appena entriamo in casa, lanciamo le valigie sul pavimento, facciamo trionfare l’anarchia sull’ordine costituito e ci occupiamo IMMEDIATAMENTE delle salamandre – ripeteva a litania il moroso durante la nostra traversata delle Alpi.

Ieri sera le ha praticamente imboccate una ad una, dopo aver dato loro un giorno di tempo per adattarsi al nuovo acquario. Bestie più stupide, non ne ho mai viste prima d’ora. Mi domando cosa possa fare il povero Darwin nella tomba: la pressione evolutiva non deve aver interessato le salamandre. A meno che non si siano salvate per la loro risaputa capacità di far ricrescere zampe mancanti.

Stasera, durante la cena, il moroso si alza di scatto, in preda ad una crisi di nervi. Prende il suo guantino di nitrile (per non attaccare malattie mortali alle bestiole) e corre verso la pompa del nostro nuovo acquarietto. Mannaggia, mannaggia, mannaggia….

Moroso, cosa succede???
Lo vedi dove è finito questo ebete??? mi risponde infilando finalmente il pollicione nel guanto.

Io guardo meglio. Una delle bestie più stupide dell’universo si trova placidamente appollaiata sopra la pompa.. FUORI dall’acquario. Il mio cacciatore di salamandre prende la bestia ribelle per la coda e la scaraventa imprecando in acqua. Quindi, per mettersi l’animo in pace, comincia a contare le bestiole. UnoDueTre…. Quattro…CinqueSei…. Sette… Sette??? 1-2-3-4….. 5-6…. 7! Sette??? Amore, reggi l’anfora e anche la pedanina galleggiante. Aspetta che muovo il fondale. Sposto le foglie. 1-2… quello là, 3… 4-5-6…. 7… 7… 7.

Moroso, quante bestie hai portato nell’appartamento??

Moroso??? quante?

ehm, otto…. credo…

Ed è così che l’ottava bestia più stupida del mondo ora si aggira per l’appartamento indisturbata. Se l’anarchia non si fosse impossessata dell’ordine costituito in casa nostra, forse potremmo cercare l’evasa. Ma, di fronte all’entropia devastante che mi circonda, io mi do per vinta e, come la salamandra… puuuuf! scompaio per andarmi a materializzare sotto le coperte. Cara salamandra, se mi senti, ti ricordo che hai bisogno di acqua per sopravvivere. Quindi, vedi di ritrovare la strada di casa… Un bacio!

@#!!@@##!! – 232

La mia doppia X cromosomica non perdona. Come ogni donna che si rispetti, carico di significati simbolici eventi all’apparenza insignificanti. Costruisco castelli solidi come una piramide di carte da gioco. Elaboro e rielaboro.

E se il moroso decide di prendere la macchina per venire in Svizzera, beh, per me, piccola emigrante d’altri tempi, è un po’ come partire a bordo del calesse in compagnia del principe azzurro. Poco importa che il principe azzurro guidi una Fiesta d’altri tempi (diciamo che il suo valore sta nell’essere un pezzo d’antiquariato). Poco importa se il principe azzurro, di azzurro ha solo gli occhi e per il resto porta le vesti nobiliari del moroso.

Inutile dire che io, invece della bella remissiva, porgi-l’altra-guancia Cenerentola, somiglio piuttosto alla strega becera di Biancaneve, che porta solo mele avvelenate. Ieri, la nostra romantica traversata oltralpe si è trasformata in un’ascesa dantesca sul monte del Purgatorio.

Il pomo della discordia è il presunto cordone ombelicale del moroso. Che rimane lì attaccato al suo ombelico, nonostate i quasi 30 anni di età. Il fatto che, se dobbiamo farci l’assicurazione internazionale per proteggere le sorti del cadavere della Fiesta, a Vicenza il principe azzurro ci manda i suoi genitori… e noi, stiamo a casa ad aspettarli. Ieri per un’ora e mezza, abbiamo ingannato l’attesa, scannandoci. Tutto fuorchè la noia

Credo che il moroso abbia capito il mio punto di vista. Che dobbiamo essere indipendenti. Che non possiamo far girare i suoi genitori per procurarci carte che servono a noi. Credo che le urla perforanti gli abbiano attraversato il timpano per conficcarsi nel cervello. Non che mi illuda. Conoscendolo, il corpo estraneo diventerà tessuto fibroso e, a guardare bene, adesso nel suo cervello sarà rimasta solo una dubbia cicatrice. Lui rigetta pure i punti: figuriamoci se tollererà le mie idee. Ferirlo, l’ho ferito. Ma lui non cambierà di una virgola. Lo so. Per scontare il mio eccesso di bile, oggi ho lavorato come una pazza. Poichè c’è una giustizia divina che ripaga i giusti, il mio ginocchio sembra inifine avermi perdonato e aver ricominciato a collaborare. Poichè nulla ci viene dato senza che qualcosa ci venga tolto, ho il mio calesse travestito da Fiestina, ma domani alle 7 dovrò prendere l’autobus per andare dall’altra parte della città, mentre il moroso sarà ancora tra le braccia di Morfeo con la macchina sotto casa ad aspettarlo… Un bacio!

V E N E R D I’ – 231

Finalmente, è arrivato. Finalmente, è venerdì.

Non che la settimana sia stata particolarmente devastante.
Lo è stato soprattuto il mio ginocchio, per colpa del quale non posso dormire in posizione fetale e quindi riposo male e faccio fatica a prendere sonno.
E’ stato devastante camminare come un pinguino artritico, col risultato che mi fanno male tutti i muscoli (pure quelli del collo).
E’ stato devastante preparare il journal club in meno di 24 ore, di cui solo 4 passate a dormire.
E’ stato devastante scoprire che la porta che collega il mio (più o meno) amatissimo portatile al monitor esterno è rotta e adesso posso proiettare solo in tonalità giallo canarino.
E’ stato devastante fare 3 lavatrici, al posto delle 2 che facevo quando abitavo da sola e avere la casa invasa da abiti puliti, che si impolvereranno miseramente in attesa che li stiri.

Fortunatamente, il weekend italiano è alle porte. Fra qualche ora, io e il moroso partiamo. Destinazione: Padova by night.
Oh, bell’Italia. Tra immondizie dimenticate, Governi che cadono, politici sputatori, Papa che non parla, muri, cancelli e lotta delle arance nei quartieri male della Padova bene. Povera Patria! schiacciata dagli abusi di potere… Fortuna che fra poco arriva il Festival e almeno per un po’ si parlerà di auditel… Un bacio e buon weekend a tutti!

viva, morta o X! – 230

Domanda del giorno del moroso: ma quando uccidi la topetta, lei è viva?

Io tiro avanti, zoppa, claudicante, frignosa e, confesso, ne approfitto delle mani e gambe del moroso per stare il più immobile possibile.

Nel corridoio, la gente mi guarda e sorride. Sei caduta mentre sciavi? Tzè, come se ne fossi capace. Ma sei andata a farti visitare da qualche dottore? Ma riesci a piegare il ginocchio? Ma è un trauma o una torsione? Ma ormai è tardi: dovevi andarci subito! Adesso il danno è fatto! Ma sei blu? Verde? Gialla? Giallo-blu? Certo, io non rinnego i miei trascorsi: Forza Chievo!

In tutto questo, oggi sono andata a comprare i biglietti per me e il moroso in modo da trascorrere il prossimo weekend a casa. Spiacente, c’è uno sciopero di Trenitalia annunciato per sabato-domenica. Lei non può tornare a Losanna domenica notte. Il biglietto non glielo possiamo vendere, ma le consiglio di controllare nei prossimi giorni, perché sa (e qui compare una faccetta di biasimo disgustato) in Italia annunciano gli scioperi, ma spesso li ritirano il giorno prima… E così, senza sapere cosa sarà di me, passo la serata con il moroso che su youtube guarda in successione le pubblicità di Tigre (il formaggino), Findus, Fruttolo, BebiMia, Supertelegattone. La vita potrebbe sorridermi più di così??? Un bacio!

qualcuno offre di più? – 229

1. herpes labiale;
2. ingrossamento dei linfonodi sotto l’orecchio sinistro;
3. principio di mal d’orecchio;
4. leggera alterazione della temperatura corporea;
5. cose mensili da donne;
6. palmo mano sinistra sbucciato;
7. dorso mano destra contuso;
8. gamba destra dolorante;
9. ginocchio gamba sinistra sbucciato, grosso, dolorante, doloroso.

No, non vi preoccupate. Di questa lista solo i punti dal 6 al 9 sono dovuti alla caduta a pero che ho fatto oggi sul marciapiede in pieno centro a Losanna. Il moroso mi accudisce come un infermiere; la pulcetta di mio fratello ha liquidato il tutto con questa poesia ermetica k sfigata! Spero di sopravvivere anche a questa. Un bacio!

io e la mela – 228

Avevo un bellissimo pamphlet politico-religioso-incazzoso sul collettivo, gli scienziati, il Papa e Galileo. E puntualizzo che perché 67 professori della Sapienza scrivono una lettera, non vuol dire che gli Scienziati abbiano parlato. Solite generalizzazioni di bassa lega.

Però, stasera, quando il moroso ha acchiappato il Mac al volo subito dopo che abbiamo finito di cenare e ha acceso l’airport per consultare il sito di news della Apple, ho capito che… non mi guarderà mai con gli stessi occhi con cui ha guardato questo MacCosoAdAria…. E allora, al diavolo le manifestazioni studentesche. Qui urge trasmutazione in MelettaAdAria…. Un bacio!

i piccoli insignificanti piaceri della vita – 227

Una delle passioni che decisamente non condivido col moroso (o meglio lui non condivide con me) è la radio. A me piace ascoltarla; a lui no.

Lui aborrisce la radio; io la adoro.

Uno dei motivi di gioia genuina che associo ai miei ritorni a casa è il piacere di guidare la macchina con la radio a palla che trasmette canzoni. E uno speaker che parla italiano.

La tecnologia moderna mi è venuta in aiuto in tutti questi mesi perché mi ha permesso di sintonizzarmi online con la mia radio preferita e ascoltarmi via web un po’ di sana musica. Tutto questo prima dell’avvento del moroso.

Nella lista dei contro dell’avercelo qui devo mettere a caratteri cubitali: obbligo di ascoltare la radio rigorosamente con le cuffie per non irritare le orecchie sensibili (e retrò) del moroso. Povera me…. Un bacio!

due cuori e una capanna – 226

Chi legge sia me che il moroso è già a conoscenza del suo prossimo futuro lavorativo. Inspiegabilmente, però, la notiziona dell’anno 2008 non ha mai trovato spazio nel mio blog.

Questo si annuncia come l’anno del ricongiungimento. La nostra tenacia sarà infine premiata, almeno per sei mesi. Il moroso dal 15 gennaio al 15 luglio avrà un contratto di lavoro a Losanna, nel mio istituto, nel mio piano, nel mio laboratorio.

Ora i casi sono due. O ci ameremo di più e vivremo felici e contenti o ci odieremo a morte e ci caveremo gli occhi. Armata da una solida dose di ottimismo spensierato, propendo per la prima delle ipotesi. Sarà meraviglioso avere qualcuno con cui dividere il compito di lavare i piatti, passare l’aspirapolvere e stendere la biancheria.

D’altro canto, però, se penso che dovrò fare il doppio delle lavatrici, stirare il doppio dei vestiti e fare spazio nel mio armadio, beh… non nascondo che la diabolica idea di non andarlo a prendere stanotte in stazione mi solletica… Un bacio!

rouge – 225

A volte invidio davvero il moroso. Non per la barba ispida o per gli occhi azzurri. Non per i muscoli o per la libertà di sfoggiare peli sulle gambe. Lo invidio per la sua faccia di cemento. Nelle situazioni di stress, proprio in quei casi in cui il tuo interlocutore ti guarda e esamina il tuo modo di porti, lui è in grado, in modo del tutto naturale, di liberarsi della sua aria schiva e della sua sostanziale indifferenza nei confronti del mondo e di sfoggiare la faccia di cemento. Dicesi faccia di cemento una tipica espressione tronfia, ma non troppo, con sorriso a solo metà bocca, con portamento eretto e fare spigliato da cui non trapelano segni di emozione o stress. Inutile dire che il moroso sfoggia la faccia di cemento in tutte le occasioni più importanti: colloqui di lavoro, esami, presentazioni pubbliche.

Io, al contrario, paleso tutto il mio stress in modo decisamente troppo sincero. Le mani mi volano ovunque, parlo anche per le orecchie, mi impapero, mi si secca la bocca, faccio fatica a respirare (o, per essere più precisi, non respiro proprio), tremo. Ma la cosa che odio di più è che, in situzione di imbarazzo, mi accendo come una lampadina. Oggi ho incrociato Joan in corridoio. Mi ha sorriso e mi ha detto mostra le mani: hai niente da dirmi? (per inciso, i miei compagni di lab sono davvero delle pettegole di bassa lega). Io ho sorriso, ho cercato di mostrarmi imperturbabile, ma prima che potessi dire qualunque cosa, lui mi ha guardata in faccia e ha detto… miodio, non ci posso credere! come nei film! sei diventata progressivamente rossa dal collo fino all’attaccatura dei capelli!!!! Ovviamente, dopo queste parole, ho completato lo spettacolino diventando direttamente di una bella tonalità fucsia-violacea e l’ho lasciato in corridoio a guardarmi andare via con un la prossima volta parliamo di te, ok?

Alle volte, mi piacerebbe non essere un libro aperto. Alle volte, mi piacerebbe essere una sfinge. Anche perché ve lo immaginate quanto più fascinosa sarei???? Un bacio!