Archive for January, 2008

parentesi rosa – 224

Ma sì, diamoci al gossip sfrenato. Natale è passato e ci mancano tutti quei film strappalacrime, pieni di amore e buoni propositi. Ciak, si gira.

Era il lontano 2001 quando l’ho conosicuto. L’ambientazione non è delle più romantiche, se consideriamo che il set consiste in una squallida aula del Biologico dell’Università di Padova e il direttore di scena è un prof decrepito, psicolabile, noiosissimo di Fisica. Aggiungeteci che io odio Fisica.

Di lui mi avevano colpito: l’amico (indiscutibilmente figo, di quella bellezza malandrina, che sai immediatamente che farà male); il portamento (inspiegabilmente mi ricordava il mio ex); la spensieratezza del linguaggio (un chea fig… dietro l’altro. Eh, lo so: un vero lord, ma i Padovani sono un po’ così… volgari!).

Ci ho messo un po’ di tempo per farmi notare. Sarà che lui veleggiava verso altri lidi e guardava troppo in basso per vedere me (non sto parlando in termini esclusivamente metaforici: l’Altra era proprio nana!). Nonostante la mia quarta abbondante aveva avuto il coraggio di pensare di me che ero piatta (forse la camicia che mi assottigliava, lo faceva nei punti sbagliati…), come se quella tavola da surf che piaceva a lui fosse dotata di un seno.

Quando finalmente si è accorto di me, tutto è cominciato con un poco lusinghiero per me l’avventura continua. Nell’euforia del momento non ho riflettuto che definirmi un’avventura non era esattamente incoraggiante. Me lo sono stretta ancora più forte e mi sono persa una notte di sonno a baciarlo.

Alla faccia dei suoi pronostici, l’avventura dura da 6anniquasi7. In barba alla sua illusione di liquidarmi come un’avventura. In barba alla sua propensione per le nane piatte e piattole. In barba ai km che ci hanno diviso nel corso degli anni. In barba ai suoi e ai miei difetti.

La notte di Natale ha creduto di farmi fessa donandomi una scatola (peraltro mal conciata) con dentro oliera-saliera & co. Del mio colore perferito, sia chiaro. Ma io odio l’oliera. Ho atteso paziente che tirasse fuori il regalo vero. Ma quando l’anello è comparso nella sua scatoletta e la sua faccia si è fatta speranzosa e emozionata, io sono impazzita. Non so esattamente descrivere cosa ho pensato in quel momento. Non so dire se ho rimpianto i bei vecchi tempi in cui mi considerava un’innocua avventura. So solo che tra tante cose che avrei potuto dire, ho scelto un tesoro, ma avrai speso almeno 600 euro… Lui avrebbe potuto stringermi forte e dirmi, che ne so, sei la donna della mia vita, ti amo alla follia, non aver paura: questo anello non cambia niente tra di noi. No. Lui mi ha strattonato la mano, mi ha guardato il dito e sbottando bruscamente mi ha sibilato ma fa proprio così schifo quest’anello???

Che ci volete fare? forse al prossimo anello di diamanti risponderò più appropriatamente… Ah, l’amour… Un bacio!

cosa non si fa per un post… – 223

ohi ohi… nah, non ce la faccio… non sono più abituata… non c’ho più il fisico… la testa non collabora… mi fa male il collo… sono un po’ depressa… ho sonno…

Potrei continuare ad oltranza ad annotare infiniti motivi per cui oggi, 7 Gennaio, non ho nessuno spunto per scrivere un post.
Purtroppo, ho un (uno solo) insistente, fastidioso, tarmante, martellante motivo per inaugurare il nuovo anno: il moroso… Eh, lo sapete che se non scrivo gli viene dapprima un eccesso di bile (io ti pago il dominio e tu non scrivi), poi tenta la tecnica ce l’ho più grande del tuo (e ovviamente, qui si sta parlando del suo blog, che ha più post, più accessi, più commenti e chi più ne ha più ne metta). E poi, stasera per la prima volta mi ha deliziato con un nuovo approccio fallo per me… me tapino… sono qui che scrivo la tesi da mattina a notte inoltrata e non mi concedi nemmeno la piccola gioia, la piccola piacevole interruzione di un post della morosa.

Come vedete, l’atteggiamento del Calimero, piccolo e nero ha sortito l’effetto desiderato e sono qui a scrivere. Certo, non sto facendo della poesia sublime. Diciamo che temporeggio.

Stasera sono andata a cena da Ventolina. Il tutto perché: 1. gli ho prestato l’appartamento per ospitare i suoi amici mentre ero in Italia e doveva sdebitarsi (fortuna che sono riuscita a convincerlo che non mi doveva restituire i 2 rotoli di carta igienica che i suoi amici mi hanno consumato); 2. ha il frigo pieno e ha deciso di ingozzarmi come un’oca (perché io ci provo a mettere nei buoni propositi quello di dimagrire, ma il destino mi gira contro); 3. da quando sono partiti i suoi amici taiwanesi, si sente terribilmente solo (sarà per questo che non ha nemmeno chiuso la porta del bagno quando è andato a far plin-plin???). La serata è stata come sempre piacevole. Culminata nel racconto della sua esperienza in seggiovia. Lui che a momenti precipitava nel vuoto perché non aveva capito di poter appoggiare i piedi sulla sbarra… e così, avendo lo zaino dietro la schiena e percorrendo la seggiovia in discesa, ha fatto mezza tratta tenendosi alla sbarra con la forza delle braccia…. La sua amica cinese che è arrivata fino in cima aggrappandosi allo schienale perché troppo bassa per tirarsi giù la sbarra… Alla fine, con le lacrime agli occhi a forza di ridere e con l’immagine di lui che gli spaghetti li aspira, mi sono congedata!

Ok, adesso mi spengo. Spero che il moroso abbia abbastanza da leggere e si senta un po’ meno piccolo e nero (soprattutto perché dal poco che si può vedere dei suoi capelli tagliati a zero, sono decisamente più biondi che neri) e che adesso mi lasci andare a dormire. Carissimi, che siete dall’altra parte del monitor e vi domandate come può essere già ridotta così dopo una sola settimana di anno nuovo e un solo giorno di lavoro?, vi prometto che il mio post sul regalo del moroso di quest’anno varrà la pena di leggere i post dei prossimi giorni o di aspettare quello che scriverò non appena avrò la foto…. E così, attirandovi ignobilmente nella tela del ragno, vi lascio…. to be continued… Un bacio!