Archive for February, 2008

4 giorni con mamma e pulcetta – 237

Dalla visita di mamma e pulcetta in occasione del ponte carnevalesco, ho tratto le seguenti conclusioni:

1. mamma ama lavare i piatti. Il secchiaio non è mai stato più sgombro e brillante.
2. avere qualcuno per casa aumenta esponenzialmente il numero delle portate di pranzo e cena.
3. riesco ancora a fare i problemi di geometria di seconda media.
4. mamma russa. La prima notte non ho dormito fino a quando non l’ho fatta saltare sul letto per averla svegliata in piena notte. La seconda notte ho tentato di dormire in poltrona, ma non ce l’ho fatta. Quindi, mi sono avvolta con la coperta direttamente sul pavimento per risvegliarmi qualche ora dopo devastata e ibernata. Ho risolto tutto tornando a letto e facendo saltare nuovamente la mamma sotto le coperte. La terza e la quarta notte ero talmente stanca che il tripudio notturno della mamma è passato inosservato. O forse, per meccanismo di difesa, sono diventata sorda.
5. la pulcetta è censoria. Ieri sera avevo scritto un bellissimo post sulla sensibilità delle nuove generazioni. Mi ha dislocato una spalla con un pugno e poi incazzosamente mi ha suggerito di non scrivere più di lui sul blog. Detto-fatto. Il post è tornato nel nulla dal cui proveniva.
6. sabato 2 febbraio (giorno della candelora) ha nevicato la mattina, ma il pomeriggio è stato di caldo sole. Tradizione vuole che il meteo del 2 febbraio predica l’evoluzione stagionale dell’inverno. In altre parole, l’inverno finirà presto o si prolungherà? Ecco. La dualità metereologica di sabato ha segnato la condanna: qui passiamo con soluzione di continuità dalla neve, al sole, alla pioggia.

Fortuna che stasera c’era la partita Italia-Portogallo e con le esortazioni lusinghiere GrossoPirlo-GrossoPirlo, ho potuto assistere in diretta alla pioggia di Zurigo, oltre che a quelle di Losanna. Un bacio!

oh, un souris – 235

Mensa.
Ora di pranzo.
Discreta popolazione presente.
Una presenza indiscreta si aggira sotto i tavoli.
Una bestiolina a 4 zampe, arruffata, grigia, pelosa.

Reazione svizzero-francese: oh, c’è un souris. E’ quello spelacchiato, brutto e malato? Sì? Ah, allora c’era anche ieri. Detto questo, completamente disinteressati, si rimettono a mangiare quello che hanno sul piatto.
Reazione italiana: ohhhhhhhhhhh……. mio dio…………. che schifo……… un TOPOOOOOOOOO!!!! prendilo, acchiappalo, usa la trappola, attiralo con la verdura, non toccarlo, è malato…. ohhhhhhhhh…. che schifo! E con fare completamente compulsivo lo inseguono per tutta la mensa. Lo stress è tale che non c’è il tempo per organizzare una caccia al topo e si agisce in modo confuso, disorganizzato e rumoroso.

Arriva l’inserviente: un cioccolatino nella mano destra e la mano sinistra protesa. Ehi, piccolino… vieni qui. Guarda che cos’ho…. Voltandosi verso le italiane in preda a crisi di nervi, sorride e dice: Abbiamo anche la gabbietta, ma non abbiamo mai provato ad usarla..

Un bacio!