Archive for April, 2008

per servirla! – 260

Il moroso protesta continuamente. Protesta. E che non mi venga a dire che lui si adatta meglio alla lontananza da casa. Non passa momento che non si scandalizzi per usanze svizzere poco condivisibili. E quando interpellato, si lancia in imbarazzanti requisitorie sulla "superiorità" italiana.

Ho dovuto praticamente trattenerlo a forza dal saltare al collo della cassiera del supermercato in due occasioni. 1. Il cliente prima di noi porge 200chf per pagare il suo conto. La cassiera risponde severa mi spiace, stavo chiudendo. Io non ho soldi per darle il resto. Il cliente, indiano, non capisce una mazza di francese; si guarda intorno spaesato. La cassiera non batte ciglio. E non fa NULLA per risolvere la situazione stagnante. La crocerossina che è in me si fa avanti. Guardo l’indiano e gli dico vuole i soldi giusti perché non ha resto. L’indiano smarrito (ci credo… prima il francese e poi il mio inglese pietoso!) tira fuori dal portafoglio la carta di credito indiana e la striscia. La cassiera mi sorride e comincia a dire che è già tanto che abbia riaperto la cassa e che lo ha fatto solo perché c’era coda alle casse delle colleghe.
2. Arriviamo alla cassa con la nostra spesa. Non c’è nessuno in coda e ci rallegriamo per la nostra abilità nello scegliere la cassa migliore. La cassiera passa il primo prodotto (per inciso, un gigantesco coniglione di cioccolato). Poi si alza e si mette a pulire il tapis roulant su cui scorrono le merci. Si alza e va a pulire il fondo della cassa. Spolvera un ripiano lì accanto. Il tutto mentre io e il moroso scarichiamo la spesa e cominciamo ad inquietarci perché la cassiera non ci bada. Il moroso tentennante propone di cambiare cassa, perché forse questa non è aperta. Io gli faccio notare che senza il coniglio di cioccolata, non si torna a casa. E il coniglio è già stato passato per il lettore ottico. Finalmente, la cassiera decide di tornare a servire noi e di lasciare la pulizia della altre 10 casse a qualche cassiera più volenterosa di lei. Continua a passare la nostra merce come se nulla fosse accaduto. Non una parola, nè tantomeno una scusa.

Il moroso protesta e dici che il cliente paga e il cliente deve essere servito. Non hai soldi da darmi di resto? Ok, alzi il sederino bello e vai a farteli cambiare dalla cassiera di fianco e la smetti di stare lì imperturbabile a guardarmi disgustata per i miei 200chf. Il moroso protesta e dice che la cassa si pulisce quando non c’è nessuno in coda e soprattutto, prima di aver passato il coniglio pasquale dal lettore ottico. Io dico che lui è stato traviato dal servilismo americano, dai ragazzetti che gli preparavano tutte le buste del mondo e dal cassiere che si informava delle sue condizioni di salute ad ogni ora del giorno e della notte. Io dico che qui in Svizzera il cliente è solo qualcuno che deve domandare per favore di comprare qualcosa e dire grazie quando l’ha ottenuto. Punti di vista… devo solo ricordarmi di comprare per favore una museruola per impedire al moroso di attaccare alla gola le povere cassiere svizzere… Un bacio!

coff coff.. – 259

Ci sono le larvette che si ammuffiscono senza come nè perché. Un giorno uno, un giorno l’altro. Secondo il moroso, non mangiano abbastanza perché le daphnie sono congelate e non vive. Manca poco e mi propone di allestire una vasca per coltivare anche quest’ennesimo esserino…

Ci sono le lumache che vivono coi gamberi e vengono estratte con precisione chirurgica fuori dal loro guscio dalle chele acuminate di quegli assassini scellerati.

Ci sono i poveri progenitori pancreatici che sto cercando da mesi di coltivare che mi esplodono direttamente sotto l’occhio attento del microscopio, stiracchiandosi, tirandosi, ruotando su se stessi, in preda ad atroci sofferenze e probabilmente maledicendomi per averli tirati fuori dal loro rassicurante embrioncino di topo.

C’è l’homo sapiens sapiens XY della casa che si ostina a voler mangiare la moutarde reine de dijon e ad ogni boccone si soffoca, tossisce, sputa, piange, gli sale la saliva su per il naso, ride, prende fiato dalle orecchie. Io gli ho intimato che getterò il vasetto dalla finestra perché bombe biologiche in casa, non ne voglio. Lui con lo sguardo ebete di chi si è fritto il cervello in anossia da soffocamento risponde giulivo la prossima volta che torniamo a casa ne porto un vasetto anche ai miei. Che riesca a rifilargli il nostro vasetto??? Un bacio!