Archive for May, 2008

reputazione in gioco – 281

Liberamente tratto da commenti sull’Italia apparsi in occasione degli imminenti Europei di calcio.

Oggi mi dico che abbiamo avuto parecchia fortuna in Svizzera a poter accogliere degli Italiani. Inoltre, bisogna riconoscere che giocano veramente bene a calcio, gli Italiani.

L’Italia del mondo politico è un piccolo borgo nel cuore di Roma. I magnifici palazzi popolati dalla casta sono chiamati a confermare questa funzione, il piano urbanistico stesso avendo dichiarato come illusorio lo spostamento dei centri amministrativi verso la periferia per riqualificarla… L’incuria di cui questo Paese (Italia, ndt) sembra dar prova in alcuni casi di fronte ai suoi tesori è sorprendente. Città d’arte soffocate dal traffico e una quasi completa dipendenza dall’automobile… Nel XX secolo, l’Italia ha offerto all’Europa una delle prime esperienze totalitarie nate dalla crisi dello Stato liberale; poi il suo rinnovamento grazie alla resistenza, senza dimenticaare una democrazia bloccata dalla guerra fedda e il telepopulismo berlusconiano. Per quello che sarà del XXI secolo, si vedrà.

Tutto questo si somma alle considerazioni del tecnico (svizzero) del lab, che, in ordine, ha definito Berlusconi il piccolo duce e ci ha chiarito che se anche facessero degli inceneritori a Napoli, per colpa della mafia, li farebbero senza filtri e quindi inquinerebbero.

Bad reputation… Un bacio!

visione distorta – 280

Io e il moroso guardiamo un telefilm palesemente americano alla tv. Il moroso si agita scomponendosi sulla sedia con la bocca piena… uouo.. hai visto? coff… c’era una bandiera svizzera!
Io perplessa lo guardo e guardo di nuovo verso la tv: una bandiera svizzera all’interno di un sottomarino dei reparti speciali americani???
Coff.. sputtt… sì, c’era la bandiera svizzera… adesso la inquadrano di nuovo… aspetta.. non me la sono sognata…. ECCOLA!!!!!!!!!!!
Lo guardo: e dire che all’aspetto è ancora il solito moroso italiano. Eppure…. Moroso? stai per caso parlando della cassetta del pronto soccorso?

Urge che lo riporti velocemente in Patria, prima che si metta a cantare Hopp Suisse durante gli Europei di calcio… Un bacio!

le gioie del lavoro – 279

La prof. è tornata dopo aver girato mezzo mondo in 5 giorni. Oggi mi capita in ufficio allegra con un non vorrei costringerti, ma davvero non vuoi una summer student quest’estate?
Io la osservo sorridente e indulgente le dico che io non sono contraria ad avere una studentessa, ma lo sai che passo metà del mio tempo davanti al computer e/o al microscopio a guardare cellule e a cercare di interpretare i loro comportamenti. Il mio rapporto con le cellule è qualcosa di esclusivo, intimo, mistico. Se arriva la studentessa, cosa le insegno? A guardare fotografie?
La prof. mi guarda, annuisce meditabonda e continua perché, sai, non ho mai visto una studentessa con un curriculum così brillante. Io stavo, stavo proprio per risponderle che non c’è posto per un’altra persona nel lab. Ma poi, beh, mi sei venuta in mente tu e ho pensato che potresti prenderla tu.
Io la guardo e pregusto la tragedia. Beh, io sarei felice di avere una studentessa, ma avrei poco da insegnarle riguardo al mio progetto, perché è un lavoro molto particolare e, detto tra noi, un po’ noioso.
Lei mi sorride, compiaciuta. Allora, facciamo così: tu comincerai un nuovo progetto, da affiancare al tuo attuale. Lo inizierai in questi mesi, così ad Agosto sarai in lab per far lavorare la summer student su questa nuova cosa. Dammi qualche giorno e ti preparo un progetto nuovo.

Ed è così che in un colpo solo oggi ho guadagnato una summer student con un curriculum brillante e al secondo anno di università e un progetto in più da fare, oltretutto in Agosto… Evviva l’estate! Un bacio!

le gioie del matrimonio – 278

Piccole note per chi sta per sposarsi (e sono parecchi ultimamente!). 1. gli invitati si aggireranno attorno ai 1600. 2. qualche mese prima del matrimonio, vi recherete da un fotografo specializzato che vi fornirà abiti da cerimonia, lo smoking per il futuro sposo, l’abito bianco per la futura sposa. Vi farà un servizio fotografico completo e vi preparerà un album da mostrare prima del matrimonio ai parenti tutti. 3. per sposare la futura moglie sarete sottoposti a delle sfide. Dovrete rispondere a domande del genere canta la tradizionale canzone d’amore della nostra regione. E se non sapete rispondere ma siete intenzionati a procedere con le nozze, beh, aprite il portafoglio e comprate la risposta dai parenti della sposa.

Ah, per inciso, ringraziate il cielo che non vi sposerete a Taiwan e forse vi risparmierete tutto questo… Un bacio!

Swiss habits – 277

Siamo tornati in Italia per il weekend. Un super finesettimana intenso, incentrato sulla Cresima della pulcetta, sulla ricerca dell’abito perfetto, sulle spesi folli. Siamo tornati a Losanna a riposarci, in parole povere.

In treno ho toccato con mano cosa significhi libertà. Ad un certo punto, verso le 22.30, vedo spuntare una scatola di biscottini che si muove lungo il corridoio del treno. A portare a spasso i biscottini e ad offrirli generosamente ai viaggiatori stanchi è un bimbetto di 3-4 anni, biondo, col ciuccio in bocca, una magliettina bianca e… i piedini scalzi e le mutandine azzurre…

La scatola dei biscotti prosegue fino all’altra carrozza, dove i biscotti finiscono in bocca ad un cagnuzzo peloso. Lui li voleva mangiare e io glieli ho dati. In tutto questo, la mamma commenta sei molto gentile ad offrire i tuoi biscotti agli altri e non va in esaurimento nervoso pensando ai batteri bivaccanti sul pavimento di un treno internazionale che è in viaggio da 5 ore e su cui corre a piedi scalzi e in mutande un bimbillo biondo e generoso.

L’aplomb delle mamme svizzere e la spensieratezza dei bimbetti svizzeri in mutande e a piedi scalzi sono magistrali. Un bacio!

ps. vi propongo una barzelletta che avrete già sentito ma con protagonisti diversi. Un americano, un francese, uno svizzero e un portoghese sono in treno insieme. L’americano tira fuori un sigaro d’alta qualità. Ne fuma un quarto, dopodichè lo getta fuori dal finestrino. perché lo hai buttato? era così buono… dicono gli altri due. Ah, in America ne abbiamo moltissimi, ne ho altri ed ero stanco di fumare. Questi americani spacconi e spreconi. Ad un certo punto, il francese, che non è da meno dell’americano, tira fuori una bottiglia di vino prelibato, ne beve un bicchiere e poi… sbadaban… getta fuori dal finestrino la bottiglia e il suo contenuto beh, in Francia abbiamo tantissime bottiglie di buon vino. Lo svizzero a quel punto è in crisi nera. Primo perché non ha niente di adeguato da gettare dal finestrino; secondo (e questo lo aggiungo io) perché gli svizzeri non buttano niente, mai! Ma non può fare brutta figura. Eh no. Mmmmm. Povero svizzero. Cosa può fare. Il colpo di genio. Prende, si alza, tira su per il colletto il povero portoghese e lo lancia fuori dal finestrino. Eh, sì, in Svizzera ne abbiamo un sacco di questi….

wiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii – 276

Alla fine, ho ceduto. Si’, perché non ce la facevo piu’ a sostenere il pressing psicologico che mi faceva il moroso col mantra andiamo a comprare la wii-andiamo a comprare la wii-andiamo a comprare la wii.

Non pago dell’acquisto, che io avevo ritenuto al di fuori dal nostro budget e che ritengo dovremo affrontare imponendoci l’austerity dei periodi di fame, adesso se ne esce con io l’ho voluto prendere solo perché eri tu a volerla. E così si scopre che io sono la responsabile morale dell’acquisto. E lui se ne chiama fuori, che così ha la scusa per comprarsi qualche altra imperdibile diavoleria tecnologica. Alla faccia dell’austerity.

C’è poco da dire. Lui mi batte in tutti i giochi. Lui mi batte in tutti gli esercizi fisici. Lui riesce a fare tutti gli esercizi di equilibrio al primo colpo: io traballo come un’ubriaca. Lui fa le flessioni veloce come il vento. E si regge su un braccio solo. Io affondo, arranco, sbuffo.

Ma, c’è qualcosa in cui innegabilmente io dimostro tutta la mia superiorità. IO SO CORRERE. Laddove lui raggunge il 60% di combustione, io oggi sono arrivata al 190%. Quello che indubbiamente mi rassicura è che non potrà mai eguagliarmi. Eh no, perché quello che mi fa comburre di più è indubbiamente lo sbatocchiamento del mio reggiseno sulla cassa toracica. E quello, no, non lo può decisamente riprodurre! Un bacio!

occhio allo sgorbio! – 275

Il moroso dice che manco di tatto e di un po’ di grazia. Si lamenta della mia sincerità sbarazzina e schietta. Come se fosse possibile far finta di niente di fronte ad una testa così… Un bacio!

ET… telefono casa – 274

Io: Mamma, non so davvero se potrò essere a casa per la Cresima di Giovanna.
Mamma: Vero che questa canotta è bella? E la gonna ti piace? Te l’avevo già mostrata? Ah, no? te l’avevo descritta a parole.. Beh, è bella, vero? E questa ti piace? Oh…. Ti pare troppo adolescenziale? Dici che dovrei prendere qualcosa di Furla? e dove lo trovo un negozio di Furla? Ah, va bene, allora questa la lascio alla Chiara. Sempre se si intona all’abbigliamento che sceglierà.
Io: Ehi, mamma, ma mi senti?? Ci sei? Puoi smetterla di mostrare abiti a mia sorella in questi 3 minuti che siamo al telefono? Ehi??? E poi mi vuoi rifilare qualcosa che mia sorella ha bocciato come adolescenziale???? LALLLALLLLALLALLLALLLALLLLALLLLAAAAAAA…. Parlami!!!
Mamma: ok, allora vado a vedere in quel negozio lì. Comunque, la canotta sta bene con il tailleur, vero? allora sono a posto. Per la prossima celebrazione, ce n’è di tempo.
Io: MAMMMMMMMMMMMMMMA! Ma mi senti??????
Mamma: sì, ho capito. Non sai se torni per la cresima di tua cugina. Ma, tanto c’è tempo…… Senti, Maria Silvia, credi che queste scarpe possano stare bene con il tailleur? ……

Inutile. Chiamare a casa e parlare nell’ordine con papà che vuole sapere se sono dimagrita (ecchecavolo… domande meglio, no?), con mamma che discute di moda con mia sorella e con la pulcetta che si sta asciugando i capelli, è davvero spassoso… la prossima volta lascio un messaggio in segreteria! Un bacio!

sale in zucca – 273

Non vedo quasi mai i miei vicini di casa. Nessuno è mai venuto a suonare alla mia porta di casa, fatta eccezione per i ragazzetti che portano la pizza e un manipolo di giovinette passate per sbaglio la sera di Halloween.

L’altra sera, il campanello ha suonato. Il moroso, coraggio impavido, è scappato in cucina a lavare i piatti. E mi ha lasciato di fronte alla porta.

1. Alla faccia dello spioncino, io spalanco la porta senza guardare fuori. 2. Mi trovo davanti una ragazza (ragazzina?) dall’età imprecisata abito qui sotto e vorrei chiederle se potrebbe prestarmi del sale. 3. Mi sciolgo: è la prima volta che mi capita che una vicina mi chieda qualcosa. Sono febbrilmente eccitata. 4. Corro in cucina, lasciando la porta spalancata. La ragazzina così può ammirare il delirio del soggiorno, individuare la mia borsa, il computer, tutti i beni della famiglia. Fortunatamente siamo in Svizzera e non ne approfitta. 4. Scanso il moroso davanti alla dispensa. Gli chiedo il sale. Prendo la scatola (l’unica) di sale. Mi lamento che è impaccato e poco presentabile. Il moroso borbotta non ne abbiamo altro. 5. Arrivo alla porta e consegno il sale. La ragazzina mi chiede lo rivuole indietro per caso? 6. Io, troppo emozionata per essere conscienziosa, rifiuto con forza sei matta? tienilo pure! La ragazzina sorride felice e se ne torna da dove è venuta. Forse il piano di sotto, ma io davvero non l’ho mai vista prima d’ora. 7. Io, sollevata dall’aver compiuto una buona azione, torno fischiettando in cucina dal moroso. Che mi vede tornare senza sale. Non le avrai mica lasciato tutta la scatola, vero? Sai che non ne abbiamo più, vero? Io scuoto la testa, perché il moroso mi sta diventando tirchio. Poi scuoto anche il contenitore del sale per vederne il livello.

Ecco, fu così che mercoledì sera alle 23.30 mi aggiravo per il negozietto della stazione con un pacchettino da mezzo chilo di sale iodato… Per decenza non trascrivo i commenti del moroso…. Un bacio!

che aria tira? – 272

In questi giorni abbiamo avuto ospiti: la sorella del moroso e suo moroso. Ci hanno tenuto compagnia, hanno portato il sole, ci hanno stimolato a lavare i piatti dopo ogni pasto (li hanno lavati loro, a dire il vero!) e hanno portato delle magliette per il moroso che si sta cucinando ora che non nevica più.

Ma soprattutto, la sorella bionda del moroso mi ha confortato, perché non sono l’unica… Certo, c’è il sole. Certo, a Losanna ci sono fiori splendidi. Certo, si può passeggiare nel verde. Certo, con qualcuno accanto si è molto più invogliati a fare qualcosa di più. Certo, è possibile perfino che io mi metta a giocare a carte dopo secoli di sciopero. Certo…. ma anche il SUO naso (il naso della sorella del moroso), si è CREPATO dopo nemmeno mezza giornata sul suolo losannese.

E che adesso il moroso non mi venga a dire che sono io ad essere fissata! Il mese scorso ho rischiato che il naso mi esplodesse, sotto la spinta di un pelo che non si sa come si era perso nei meandri della cartilagine. Ad un certo punto, il pelo è uscito in retromarcia dalla punta del mio povero martoriato naso.

Ora. Io mi preoccupo. Cosa respiro giorno dopo giorno? Cosa c’è nell’aria di Losanna? perché solo le persone che frequentano Rovigo, soffrono di nasopatie quando vengono qui? (la sorella del moroso lavora a Rovigo, pur abitando a Padova, ndr.). Se continua così, dovrò decidermi a suffumicarmi!!! Un bacio!