da un inizio ad una fine – 297
La scomparsa di Federica, la ragazza padovana di cui si sono perse le tracce una settimana fa in Spagna, mi ha dato uno scossone emotivo inatteso.
Penso a come sia possibile scomparire da un momento all’altro.
Penso a come degli incontri/scontri possano inevitabilmente cambiarci la vita.
Penso a come ci si sente, soli, persi, in pericolo, in un posto che non possiamo chiamare casa.
Penso a tutte le volte che sono partita da sola per venire qui. A quando sono tornata a casa dal laboratorio a piedi, da sola alle 3 di notte. A tutte le volte che ho affrontato con leggerezza (forse, con la giusta leggerezza o forse con incoscienza) la vita, le sfide, i posti nuovi, i viaggi da sola.
Non penso di essere stata particolarmente saggia, furba, attenta, previdente. Forse ho bevuto meno alcolici (giacchè sono astemia, in pratica). Ma sono consapevole che quello che mi ha portata fino a qui è stata la fortuna.. un angelo custode.. le preghiere dei miei.. il destino. Era già scritto che lei sarebbe partita, ma non tornata? Era già scritto che i suoi genitori la vedessero per l’ultima volta con una valigia, un sorriso e tanta voglia di vacanza?
E’ crudele la vita. Bella e dannata. Una moneta a due facce. Uno di quei disegni che ti sberleffano e si possono guardare anche a testa in giù. La vita è come un bel libro, che ti tiene lì fino alla parole fine.
Chiudo il post di stasera così. Con un pensiero a tutte le vite che si sono interrotte, con i loro percorsi, compiuti o incompiuti, in mezzo a noi. Con un pensiero a chi resta e si chiede se sarebbe stato possibile vedere un segno, fare qualcosa, se non altro esserci stati.
Per fortuna che stasera il moroso è qui con me… Un bacio!