WOW! è passato un mese… Tre settimane di lavoro; una di ferie (finalmente!). Sono tornata al lavoro ustionata, svogliata, riccia. Apro il blog e… toh… un mese esatto che non lo aggiorno. Lettori, se ci siete, perdonatemi!
Tempo di vacanze, tempo di abbandoni. Ci sono gli incivili che mollano il gattino – il cagnetto – la tartaruga lungo la strada e partono spensierati. Ci sono quelli che partono per la montagna e consegnano le piccole salamandrine ad un amico taiwanese (chessò… Ventolina, ad esempio) perché ne abbia cura e le salvi da morte certa.
Ci sono quelle che, chiudendo la porta di casa, si voltano verso il moroso e, folgorate da un pensiero molesto, domandano ansiose ma sei sicuro che il gambero ce la farà 10 giorni senza di te?
1. Stasera siamo andati a recuperare i piccoletti da Ventolina. Sono cresciuti più in una settimana con lui che in tre mesi con noi. Come allevatori di salamandre facciamo veramente schifo…
2. Ieri sera siamo tornati a casa e il gambero, il raccapricciante, odiosissimo, ripugnante, chelo-dotato, assassino e divoratore di suoi simili, stava agonizzando sul pelo dell’acqua. Il moroso gli si è avvicinato, lo ha accarezzato delicatamente col bastoncino per il cibo cinese, lo ha pregato di riprendersi. Il gambero senza-cuore gli ha mosso le antenne in segno di saluto, quindi è planato pancia all’aria, strabuzzando gli occhi. Nonostante il cambio d’acqua d’emergenza, l’abbondante profusione di cibo, mister gamberino è rimasto pancia in sù, occhi rovesci per tutto il giorno.
Moroso, credo di sentirmi un po’ in colpa…
Perché? cosa hai combinato questa volta?
No… in realtà… stavo pensando a quanto ho odiato quella povera creatura.. quel gambero.. poveretto. Pensavo fosse una bestia indistruttibile, una macchina mortale… che sarebbe sopravvissuto a tutto e a tutti. Che non avrebbe sentito minimanente la nostra mancanza….
Eh… invece, è ancora là, pancia all’aria. Con gli occhi bianchi. Le chele afflosciate.
Credo sia morto, moroso. No?
Spero proprio per lui che sia morto. perché se è ancora vivo, sai che morte lenta e dolorosa?
…
Sai cosa stavo pensando? che per assicurarci che sia morto e non soffra più.. potremmo metterlo in congelatore per 24 ore…
MOROSO! in congelatore insieme alle bistecche? MAI!
Ci ho provato a sentirne la mancanza, a provare compassione, a fare autocritica.
E’ bastato immaginare quel suo corpicino blu-arancio, croccante, ruvido e quelle sue antenne vibranti nel congelatore di casa per fare tutto il resto. Un bacio!