una settimana dopo i 27 – 329
Ci ho messo una settimana per inghiottire il boccone amaro… Per razionalizzare, ridimensionare, accettare. perché, quest’anno, il mio compleanno mi ha davvero presa alle spalle e sbattuta, con malagrazia, di fronte ad un numero poco amichevole.
perché io, 27 anni, non me li sento proprio addosso. perché non solo non mi sento 27enne, ma, beffardamente, mi sento terribilmente giovane. Insicura. Irresponsabile. Volitiva. Senza radici.
Guardandomi indietro, mi vedo uguale ad adesso. Stessa paura del vuoto, stesso sguardo basso e sfuggente, stessa posizione nella scena: il retro del palco.
Non mi è mai piaciuto essere al centro della scena e fare la protagonista. Non sono mai stata avventurosa. Non ho mai desiderato una vita altrove, che non fosse il mio nido sicuro.
27 anni mi hanno insegnato che non ci sono previsioni che tengano. Che la vita ti sorprende per la risolutezza del suo scorrere fluento verso il futuro. Che la paura alle volte dura un soffio, che alle volte invece dura un po’ di più.
E oggi, la cosa che mi fa più paura è l’idea che quel capello che ho strappato l’altro giorno fosse davvero bianco…