nome omen (1) – 349
Capriccio è entrata nella nostra vita miagolando. Capriccio miagola se vuole entrare in camera. Miagola se vuole saltare sul letto. Miagola se vuole avvicinarsi. Miagola se vuole essere coccolata. Miagola quando la coccoli.
Capriccio vuole. Miagola per ottenere quello che vuole. Ma quando lo ha ottenuto e magari col tuo aiuto, miagola nuovamente con disgusto. Ottenere quello che desidera, la rende insofferente verso quello che ha ottenuto e chi glielo ha procurato.
Capriccio comanda a bacchetto la sorella quando è il momento di giocare. I giocattoli sono tutti suoi. Dal pezzo di pane, ai lacci delle scarpe, al fiocchetto dei pacchi. Non li guarda fin tanto che la sorella non li vuole. Li vuole per capriccio, e tutto il resto non conta.
Capriccio non riesce ad avvicinare la bocca al menisco dell’acqua nella ciotola. Se ci prova, ci ficca irrimediabilmente il naso dentro. Soffoca, tossisce, starnutisce e miagola. Ma ha bisogno di bere. Negli ultimi tempi ha affinato una nuova tecnica. Invece di mettere la bocca in acqua, ci mette la zampina. Lei svuota la vaschetta dell’acqua a furia di zampettate isteriche. Quindi, in tutta tranquillità, rinuncia alla ciotola e l’acqua la beve direttamente dalla sua zampa. O, in alternativa, dal pavimento. L’acqua che avanza, invece, la spalma su tutte le superfici dell’appartamento.
Capriccio stanotte è venuta a giocare con la sua coda sul letto. Mi ha graffiato il naso mentre giocava. Mi ha annusato da vicino, facendomi prurito prima e solletico poi. E quando ho provato a grattarmi, ha deciso che volessi giocare con lei e mi ha graffiato la mano. Quando si è calmata e si è messa a dormire, ha pensato bene di infilarsi sotto il piumone. L’unica cosa che non capisco è come sia possibile che una gattina di un chilo e mezzo possa occupare un intero letto matrimoniale, pur avendo il pelo corto. Un bacio!