il padre della genetica – 356
Al telefono con mio fratello.
La pulcetta: perché torni proprio questo weekend? sei sempre la solita che scombina i piani..
Chiara: io che ti scombino i piani questo weekend?
La pulce: certo! mi tocca saltare l’uscita scout visto che tu sei a casa.
Chiara: oh… e tu non ci andresti per stare a casa con me? Su, pulce, capisco di essere la tua sorella preferita, ma non merito tanto. Vacci lo stesso, dai!
La pulce: ah, no. Non hai capito. Io devo stare a casa perché abbiamo praticamente finito un capitolo di scienze e io non ci ho capito niente. Allora, mi aspetto che tu me lo spieghi quando torni.
Chiara: Tzè, cosa ci sarà mai di così difficile in questo capitolo…
La pulce: scherzi? ci sono le leggi di Mendel!!!
Chiara: ah ah ah. Le leggi di Mendel? Si dice in giro che i dati li abbia falsificati l’assistente di Mendel perché si era rotto di piantare continuamente piselli…
La pulce: … spiegati meglio!
Chiara: ma sì! si dice che il contadino che si occupava dell’orto dei frati abbia falsificato i dati per convincere Mendel della teoria. Se l’ha capita un contadino di due secoli fa, vuoi non capirla tu?
La pulce: che figata!
Chiara: eh, te l’ho detto io che non è male Mendel…
La pulce: che figata…. io domani vado dalla prof e le dico che è tutto un falso e che quel capitolo lì non vale la pena di studiarlo.
Chiara: …
La pulce: ah, quand’è che cominci a falsificare un po’ i tuoi esperimenti e ti decidi a farti pubblicare sui libri di scuola?
…. Le generazioni di oggi… Tzè.