Archive for November, 2009

morire dal ridere

Che sia un periodo un po’ intenso, lo si capisce dal mesto silenzio di questo blog.
Quello che non si capisce dal silenzio è, però, la stato di frustrazione, stress, ansia, collera, sfinimento, logoramento che sto attraversando.
Stasera, avrei dovuto lavorare sul report di fine anno di dottorato.
Invece, mi son messa a guardare Don Matteo.
All’inizio era solo un sorriso; poi è diventata una risatina. Ad un certo punto ho cominciato a ridere, ridendo così a lungo da perdere il fiato, non riuscire più a respirare, soffocata dalla mia stessa ilarità. Una risata così profonda, viscerale, incontenibile, che quando ho dovuto smettere in cerca di ossigeno, non riuscivo ad aprire i polmoni e il cuore era a mille. Però… non pensavo che si potesse davvero morire dal ridere…
Il maritozzo, in tutto questo, anti-don-matteo per fede, strenuo oppositore della tv italiana, non ha fatto che ripetere ossessivamente ma… la vuoi smettere? non senti il rumore che fai? io non riesco a sentire cosa si dicono gli attori… smettila… lasciami ascoltare! … ecco, non respiri… vabbè… vuoi il mio broncodilatatore? una spruzzatina e passa la paura! fai “ahhhhhhhh!”… dài, così la smetti di rantolare come un vecchio enfisematoso… una spruzzatina e poi stai zitta, ok?

E’ così tanto tempo che non rido, che quando mi succede, mi devo drogare per sopravvivere.

inhalers

un mese dopo

– Maritozzo, … oh, tesoro…. hai visto?
– Cosa? … mmm, le gatte? … no, la tv? …. ecco, il computer? Cosa fai con le mani? ti sei fatta male? due mani piene? evviva? bau-tete? schiaffi? … dieci? dieci cosa?
– Maritozzo… è un mese…. certo, che sei proprio tordo…

Ho vissuto i mesi prima del matrimonio in un’eccitazione di cose-da-fare. Ho tenuto a distanza lo stress; ho scherzato sul fatto che non ero il genere di sposina da tirarsi per i capelli con un’altra per il vestito-il ristorante-le scarpe; ho ridimensionato le ansie di tutti, perfino quelle del fu-moroso; ho convinto tutti che era un matrimonio e non la fine del mondo. Ho razionalizzato, organizzato, fatto. Ho compilato liste dettagliate di cose da fare e ho, pian piano, spuntato tutti i punti, uno dopo l’altro, senza lasciare spazio al coinvolgimento sentimentale. Ho razionalmente affrontato l’irrazionale; l’ho fronteggiato credendo di avergli tenuto testa, di avere vinto.

Sul subito, non volevo neanche vedere le foto del matrimonio: guarda qui… sembro rincretinita… qui l’abito mi stava storto… qui ho un occhio semi-chiuso… qui ho i capelli tutti scompigliati… qui sembro una balena.
Il declino è cominciato dopo, a poco a poco. Toh, qui ti guardo con occhi pieni d’amore. Qui ci teniamo per mano dolcemente. Qui ci sono le mie amiche più care. Qui c’è la pulcetta arruffata con mia sorella. Qui sembro quasi bella. Qui ci sono i miei genitori, e qui i tuoi.
Poi, la situazione è degenerata. No, niente… non sto facendo niente maritozzo… guardo solo un forum… no, nessun forum strano: è un forum di matrimonio… ma sì, lo so che ci siamo già sposati. Sto guardando le spose… leggo… vedo le loro foto e poi guardo le nostre. E no.. non mi commuovo. Guardo solo…

Maritozzo, no… ecco… cosa ti aspettavi da una che in un giorno di lavoro, invece di concentrarsi sulle cellule verdi che muoiono…. si è messa a fare un ticker che segni quanti giorni son passati dal matrimonio? ti aspettavi forse che mi dimenticassi del nostro mesiversario??? povero illuso…

di tema in tema

– Ufff… non so quale scegliere… non trovo niente che mi convinca… vorrei qualcosa che mi rappresentasse, che avesse a che fare con me, con quello che scrivo… e non c’è niente che mi ispiri…
– Guarda, questa è bellissima… non ti piace? mmm… perchè fai quella faccia? se non ti piace, sei liberissima di non usare questo sfondo… scegline un altro… dài, a me piaceva, ma se ti fa schifo, lasciamo perdere…
– No, scusa… non ci siamo capiti… ti ho sparato quella filippica sul fatto che lo sfondo del blog deve rappresentarmi, essere il prolungamento di quello che scrivo, del mio essere, della mia persona… e tu… TU! mi proponi di mettere una skin che ha come header UN LIMONE GROSSO, GIALLO E SUGOSO??? cos’è? vorresti per caso dire che sono grossa, gialla e soprattutto ACIDA???
– No.. hai ragione… …. mogliettina, metti questo con le matite colorate.

Così nacque la nuova veste grafica di Fairydawn.
Per il blog del maritozzo, invece, è stato scelto un bellissimo mosaico azzurro, come i suoi occhi. E guai a chi dice che sembrano le piastrelle del bagno.. 😉

fettine-limone

ironia della sorte – 412

Vengo da una settimana (la scorsa) in cui le belve da salotto si sono scatenate in preda agli ormoni impazziti. Ho dormito in media 5 ore a notte, le ore durante le quali il tranquillante faceva effetto e induceva lo stramazzo delle belve e lo spegnimento delle loro urla.
Vengo da una settimana piena di miagolii, lamenti, strusciamenti, grida, acuti e bassi, graffi, unghie che grattano ora la porta, ora la finestra, fusa e respiri affannosi. Irrequietezza, nevrosi, compulsione.

Questa settimana è cominciata con la sterilizzazione delle belve da salotto. Superato il senso di colpa (poverine… le faccio operare… soffriranno… non capiranno.. mi odieranno), mi sono trovata catapultata per mezza giornata in un mondo ovattato, di belve indebolite, stordite, mezze addormentate, coccolone, paciose. Questo è il paradiso, ho pensato.

Ieri, il maritozzo ha deciso di mettere le mani alla galleria fotografica del suo blog. E l’ha mandata in tilt. In preda ad un delirio di rinnovamento, ha deciso di non limitarsi a riaggiustare la galleria fotografica, ma di trasferire il suo blog visto che ci sono, passo a wordpress.
Oh, ma.. maritozzo… perché non vuoi più dblog? ci siamo sempre trovati bene.. ci ha sempre trattati bene… ci siamo affezionati…
No, sono stufo. Voglio wordpress. Mi metto subito a fare la migrazione: sarà facile, veloce ed indolore.

La migrazione in sè, è stata indolore davvero. Dolorosissima, invece, la ristrutturazione della skin del blog.
Argh…. Noooooo….. (stunf… puuf… bang… pugno sul tavolo)….. ma… perché!!!!! eppure…. no, dovrebbe essere giusto adesso…. NOOOOOOO…. ancora…. ma porcaccia la miseria…. diamine…. MANNAGGIA….. (stunf… puuuffff… bang-bang…. doppio pugno sul tavolo)…. ma perché…. perché!!!! io voglio gli angolini arrotondati e qui continuano ad essere appuntiti…. no, mogliettina, non ho tempo di aiutarti a stendere la biancheria.. devo sistemare gli angolini… eh…. finisco solo questa piccola cosa… manca poco…. bang-bang…. maledetto…. possibile…. uffff…. sbuffff….. ma no….. ma perché….. slash….. Sicura che non vuoi che guardiamo una nuova skin anche per il tuo blog? Lo facciamo… argh… no, non così… aspetta…. adesso, lo sistemiamo…. ma PERCHE’??? perché le immagini sono tutte scentrate… ufff…. vabbè, dai… prepari tu la cena? grazie… io finisco qui… BANG…. ma cavolo…. diamine… mannaggia @#!!!@#@#… ho quasi fatto…. inizia pure a mangiare… io faccio qui…. stonc…. che …. due….. ufff… ricomincio… ARGH!!

Prima, erano le gatte in calore a lamentarsi senza sosta.
Ora, è il maritozzo con il dito informatico fumante che che ha preso il loro posto.
A questo punto, non resta che trovare il modo di somministrargli le gocce di tranquillante…. 🙂
ps. se il mio blog dovesse scomparire, non allarmatevi. Il dito informatico fumante del maritozzo avrà colpito ancora….

tempo di bilanci – 411

1 Novembre 2006 – 1 Novembre 2009. Tre anni esatti che mi sono trasferita a Losanna.

Nel 2006.
Il fu-moroso aveva appena messo piede nella gelida Madison – WI – USA. A parte i metri di neve, lamentava la desolazione derivata dal mangiare la pasta insipida, dal parlare con americani che non capivano il suo inglese, dal fuso orario che amplificava la distanza geografica e ostacolava le comunicazioni col Vecchio Continente.
La fu-morosa aveva appena messo piede a Losanna – VD – SWITZERLAND. A parte il vento gelido e il clima secco, lamentava la desolazione derivata dal pranzare alle 11.30, dallo stordimento linguistico english-français, dal non festeggiare Ognissanti.
Le lamentele del caso erano, tuttavia, accompagnate da una adrenalinica euforia e da un malcelato entusiasmo. I morosi guardavano ancora con simpatia i topi di laboratorio, pensavano che il criostato fosse una macchina ingegnosa, ritenevano i loro capi persone eccellenti, dispensavano sorrisi ai loro compagni di laboratorio, scrivevano con dovizia di particolari gli esperimenti sul quaderno di laboratorio, pensavano di vivere in mezzo a popoli scrupolosi e invidiabilmente organizzati, sognavano ad occhi aperti il giorno in cui poter finalmente riavvicinarsi e arricchire la casa con presenze animali.

Nel 2009.
Il maritozzo si lamenta del lavoro, dello schifo in casa, del calore delle gatte, dei compagni di laboratorio, dell’appartamento coi muri spessi e senza prese, delle ipotesi scientifiche, dei topi, dei ratti.
La mogliettina si lamenta del Phd, del report che deve scrivere e consegnare, dei risultati che non ha, del capo assente, pusillanime e sognatore, del calcare nel wc, della pipì delle gatte sulla poltrona, degli svizzeri che si divertono a complicare le cose semplici.

Per festeggiare degnamente questo anniversario, si sono svegliati con tutta calma alle 11.58 insieme alle gatte. Hanno deciso di fare colazione e pulire il bagno ascoltando la musica a tutto volume. Per non rischiare di pranzare troppo presto o di mangiare pasta insipida, hanno saltato il pranzo a piè pari. Si sono seduti in divano, hanno guardato la loro vita e hanno sorriso.
perché, diciamocelo, una famiglia strampalata, caotica e pelosa come questa, un lavoro inattendibile, frustrante, senza-ore come questo, un appartamento incasinato, piccolo e sporco come questo, un Paese nevrotico, secco e ricco come questo … ma a voi, non vi farebbero scompisciare dalle risate??? 🙂