Archive for January, 2012

ci piacciono i vampiri

Vado a pagare la benzina, mentre maritozzo chiude il serbatoio e sale in macchina. Al mio ritorno, solo qualche minuto dopo, lo trovo al volante che giochicchia con il suo iPhone.

Mogliettina: Ti piace proprio questo gioco di vampiri, eh? Non appena hai un attimo libero, ti trovo coi vampiri..
Maritozzo: Sì, mi piace. E lo sai perchè? Perchè è un gioco che non richiede alta frequenza di gioco.
Mogliettina:
Maritozzo: …
Mogliettina: Mi stai dicendo che ti piace tanto perchè non richiede un'assidua attività di gioco ma, dato che ti piace, ci giochi sempre? Ragionamento ineccepibile...

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Sono tre anni che conviviamo e, come normale, ormai conosciamo tutti i nostri reciproci rumori.

Loro sanno che non devono aver paura del Roomba quando si mette in movimento alle 10 ogni mattina; loro riconoscono il rumore della porta della camera da letto quando mi alzo per fare la pipì durante la notte e corrono a salutarmi in bagno; a loro viene l'acquolina in bocca non appena prendiamo in mano la scatola delle loro crocchette e la scuotiamo; loro si infilano nei posti più nascosti quando sentono le ruote del trasportino perchè odiano i viaggi in macchina.

Noi sappiamo che è normale sentirle correre e cadere sulle scale; far rimbombare il pavimento di legno coi loro salti; sguazzare nell'acqua del secchio; sgranocchiare crocchette nel cuore della notte; grattare la porta della camera da letto quando si fa giorno; graffiare le gambe delle vecchie sedie IKEA; portare in giro il sonaglio per la casa; agitarsi nel sonno, digrignare i denti e russare; entrare nella loro cassa di lettiera, scavare e fare pipì.

Ieri, sento la porticina della loro toiletta chiusa che viene spinta e aperta, sento scavare nella lettiera con veemenza, un minuto di silenzio e … plin plin.
Mmm, strano… mi è sembrato di sentire meglio del solito lo scroscio della pipì… vuoi vedere che… ma no… ho sentito chiaramente la porticina che si apriva e le zampette che scavavano…eppure… ho avuto l'impressione che il rumore della pipì fosse meno ovattato del solito… bah… quasi quasi vado a vedere… sia mai che abbiano fatto un  g u a i o. @!?!#@?!… PASTICCIO!!!! Ma cosa fai con la testa nella cassetta e il culo di fuori?? Possibile che a tre anni suonati devo spiegarti che non basta entrare con la parte anteriore del corpo e scavare una buca, se poi lasci il sedere di fuori?? Sei diventata talmente cicciona che non ci stai più dentro per intero?!

l’incontro

Sveglia. Doccia col disinfettante. Raccolgo i capelli in due codine da adolescente. Metto le scarpe da ginnastica. Valigia, berretto e maglia larga per farci stare dentro la panciona. Esco e mi dimentico di salutare Capriccio e Pasticcio. Me ne ricordo solo in macchina, ma ormai è troppo tardi e maritozzo dice che non importa. Penso che, in pratica, ho dimenticato di salutare la mia vecchia vita. Ora c'è tempo solo per la vita nuova, senza ripensamenti.

Accettazione. Campanello. Porta chiusa. Aspetti qui. Monitoraggio. Ennesima ecografia e sì, è sempre podalico: oggi lo tiriamo fuori. L'attesa: ci sono state delle urgenze. Il trasferimento nel blocco operatorio si, signora: la portiamo noi con la barella. La rachicentesi: ora suo marito può entrare. Il telo verde che copre tutta quella parte di corpo che non sento più. Le chiacchere con maritozzo: ci credi? mi stanno aprendo la pancia.. un po' come ho fatto io per tanto tempo con i topetti.. Il bip del ritmo cardiaco, l'ossigenazione, il catere, l'accesso venoso, il bracciale che si gonfia per misurare la pressione. Ecco, ci siamo: da adesso in poi, nulla sarà come prima.

Due colpetti di tosse e un pianto. Maritozzo che segue il pianto nella stanza accanto. Io che resto lì con la mia pancia aperta e un'equipe medica che ci lavora sopra. La testa vuota, la distanza: scusate, ma sapete a che ora è nato?
Maritozzo ritorna con gli occhi lucidi: è bellissimo, è bellissimo. Io provo a guardare e capire. Non vedo e non capisco. Ma, ha forse i tuoi occhi? Ma sta bene? Gli do dei bacini sulla fronte; cerco di annusare il famoso odore di neonato, ma non sento niente. Vanno tutti in neonatologia, mentre io li vedo uscire dalla porta. Mannaggia, non ho neanche chiesto quanto pesa…

Sono in sala "risveglio". Arrivano i miei due ometti. Vedo maritozzo che sa già tenere in mano quel frugoletto e mi dico che per forza gli riesce facilmente: lui ha due mani giganti. Il capretto si attacca al mio seno: non ho le mani grandi, ma ho anche io i miei punti di forza.. Saliamo in camera. Ora sento le gambe e posso anche muoverle. Peccato che questo letto sia microscopico: non riesco nemmeno a distendermi. Ma sono tutte nane in Svizzera? Maritozzo manda sms, rassicura tutti, è felice. Forse non è mai stato così tanto felice come in questo momento. Io butto gli occhi nella culla. Lì dentro, c'è quella creaturina che mi ha abitata per 39 settimane ed è stata sfrattata. Lì, nella sua culletta, lui sembra aver capito come respirare da solo, come mangiare da solo, come muoversi ed approfittare dello spazio. Per fortuna, lui ha già capito come fare il figlio: spero che mi aiuti a capire come fare la mamma.

Andreas è nato il 29 Dicembre 2011 alle 12.58 nella Maternità di Losanna con taglio cesareo programmato. Peso: 3.420 kg; lunghezza: 47 cm; circonferenza cranio: 35 cm. Nella stanza 6025 del sesto piano abbiamo festeggiato il nostro primo capodanno insieme e siamo tornati a casa il 2 gennaio 2012. Niente è più come prima ed è meglio così. Buon primo mese di vita, capretto!

la vigilia

4 settimane fa a quest'ora stavo preparando la valigia.

Mercoledì 28 dicembre ho passato la mattinata in laboratorio. Ho finito di liberare la mia scrivania e il mio bancone. Ho buttato la maggior parte di quelle cose che, per 5 anni, avevo considerato assolutamente necessarie, ma quel 28 Dicembre non lo erano più. Come nei film, ho fatto uno scatolone mettendoci dentro dei fascicoli, delle penne, un mug, il mio badge, due piante grasse e no, nessuna foto di figli perchè non ho avuto figli durante la mia permanenza all'EPFL. Sono scesa in stabulario e ho sistemato per l'ultima volta i miei topetti, i survivors. Ho lasciato qualche nota per i miei colleghi, per quelli la cui vita non sarebbe cambiata il 29 Dicembre e sono tornata a casa a mezzogiorno, senza salutare nessuno visto che il lab era deserto causa vacanze natalizie.

Alle 14 ero in ospedale per la visita pre-operatoria. Poche formalità e una delle ultime ecografie per confermare che sì, davvero questo bambino ha la testa sotto le sue costole e no, non si è girato. Una pastiglia di gastro-protettore da prendere prima di andare a letto; una boccetta di disinfettante con cui lavarsi il tronco la mattina prima di andare in ospedale meglio si lava, migliore sarà l'esito di questa incisione; la raccomandazione di digiunare a partire da mezzanotte: appuntamento alle 9 di mattina del 29 Dicembre per registrarmi all'accettazione; ingresso in sala parto alle 9.15 e venga pure con suo marito.

4 settimane fa a quest'ora stavo preparando la valigia. Ci ho messo dentro di tutto, per poi scoprire che nulla di quello che avevo preso sarebbe stato necessario e che nulla poteva prepararmi a quel salto nel buio, a quella voce e a quegli occhioni.

4 settimane fa a quest'ora stavo preparando la valigia e, seppur ingenuamente, mi preparavo all'incontro con nostro figlio.

… to be continued…