Archive for March, 2012

28 Marzo

Il 28 Marzo non è solo l'anniversario del conseguimento della mia (inutile) laurea (sono passati già sei anni!).
Non è nemmeno solo il compleanno di mia suocera (auguri!).
Il 28 Marzo è il giorno in cui il fu-moroso ha rifiutato un'offerta di lavoro come rappresentate di Promega in Triveneto. Ha rifiutato in un guizzo di credo sia meglio che finisca il dottorato visto che l'ho iniziato.. sai… lo studio… la formazione…gli impegni presi… il laboratorio… il prof.

A causa di quel rifiuto, ha accettato di partire per un anno a Madison (WI, USA) per finire il dottorato. Per non restare a casa a girarmi i pollici mentre lui esplorava il mondo, io ho mollato il mio stage a Verona presso GlaxoSmithKline e sono venuta a fare un dottorato a Losanna (Svizzera). Quando lui ha finito il dottorato, mi ha raggiunto a Losanna per fare il post-doc in attesa che finissi io. Ho fatto appena in tempo a prendere questo benedetto titolo che lui ha trovato lavoro nella fabbrica di Willy Wonka. Fra poco sarò obbligata a trovarmi un'altra occupazione nei dintorni mentre aspetto che lui si stanchi di farsi mantenere dalla Nesquik 🙂

Il 28 Marzo 2006 per noi è stata una sliding-door. Quel giorno le nostre vite hanno inconsapevolmente preso una strada che ci ha condotti qui. A volte mi domando cosa ne sarebbe stato di noi se il fu-moroso avesse detto sì.
p.s. io adoro il film Sliding Doors!

Vigor

Per chi mi ha conosciuto dopo il 1996, deve essere difficile da immaginare. Anche chi mi conosce da prima potrebbe far fatica a ricordarselo. Perchè, considerata la mia stazza e la mia proverbiale pigrizia, è difficile credere che per 6 anni della mia vita io abbia fatto sport e anche parecchio.
Ho giocato a pallavolo per 3 volte a settimana (che diventavano 4 nella stagione dei campionati) esattamente dai 9 ai 15 anni. Ho cominciato sulle orme di Mimì (che non mi piaceva neanche un po'), di Mila (che mi stava un po' più simpatica) e di tutte le mie amiche che avevano occhi solo per la pallavolo, ma soprattutto ho cominciato perchè odiavo andare in piscina (ho il terrore di nuotare!). Non ho fatto faville agli esordi. Ero un elemento interessante per via della mia altezza e perchè, nello sport come nella vita, ero mossa da un forte senso del dovere e della dedizione.
Un po' alla volta, come le zucche, sono maturata sul campo. Ho cominciato ad avere più fiducia nelle mie capacità, ad espormi di più e a prendere l'iniziativa, grazie anche all'appoggio dell'allenatore giusto e della squadra perfetta. Dall'essere riserva, sono passata ad essere titolare e a dare un po' di soddisfazioni a mio papà che mi accompagnava su e giù per la provincia polesana, tutte le domeniche e ad orari improponibili. Mi ricordo che partivamo di mattina presto in silenzio per non svegliare mia sorella, mia mamma e la pulcetta neonato. Arrivavamo in palestre sfigate e puzzolenti, dopo esserci persi per la strada perchè non esistevano ancora i navigatori e poi, via: io in spogliatoio/ sul campo e lui sugli spalti. La mia ultima partita ufficiale è stata il 25 Aprile 1996, ma io non sapevo ancora che quella sarebbe stata la mia ultima partita. Due giorni dopo sarei andata all'ennesimo controllo cardiologico e un dottore fermamente burbero mi avrebbe comunicato che no, non me la sento più di darti l'idoneità al gioco agonistico: le tue aritmie ci sono e costituiscono una controindicazione alla pratica dello sport ad alto livello. La partita del 25 Aprile è stata la più bella partita della mia vita: quella è stata la mia giornata e io ancora non lo sapevo. Ho giocato da dio e ho sentito le parole più belle per un giocatore, dette dal mio allenatore alla palleggiatrice oggi non c'è storia: è Chiara che segna, quindi continua a far schiacciare lei. Non so cosa ci fosse nell'aria; non so se fosse scritto nel destino: quel giorno la palla era incantata. Bastava che io la toccassi e facevo punto. Mi ricordo l'entusiasmo, la soddisfazione e la fierezza di quella partita. E la felicità negli occhi del mio papà alla fine del match, quando salutavamo il pubblico, avevamo vinto e le avversarie guardavano con ammirazione-misto-odio proprio me, perchè io avevo fatto la differenza sul campo.
E' stato in quegli anni che ho visto giocare Vigor Bovolenta. Era un talento polesano e tutte noi delle serie cadette sognavamo per il nostro futuro una carriera in serie A, la nazionale e quelle schiacciate e quei muri che terrorizzavano gli avversari. Quando ho sentito che lui si è accasciato sul campo l'altro giorno e così si è spento, mi si è fermato per un istante il cuore. Della vita pallavolistica mi rimane una medaglietta d'oro con inciso il numero 11 (il mio numero di maglia), quella medaglietta che mi ha regalato mio papà il Natale successivo al mio ritiro a ricordo perenne di quel periodo della mia vita, di quell'entusiasmo, di quelle aspettative sul futuro. Di Vigor ricordo l'altezza, lo slancio e il rombo delle pallonate che tirava in palazzetto. Il mio pensiero va a lui e alla sua famiglia oggi, perchè si può davvero morire sul campo, sfortunatamente…

il capretto contro i virus

A causa di un'antipaticissima bronchiolite contratta mentre eravamo in Italia in visita ai parenti, Andreas è stato ricoverato una notte in ospedale. Ci siamo spaventati molto, siamo stati sigillati in stanza poichè infettivi, abbiamo monitorato per un giorno intero la sua ossigenazione del sangue e poi, siamo tornati a casa. Segue conversazione su Skype scambiata con mio fratello, la Pulce.

[06/03/2012 16:21:09] Pulce: sei a casa?
[06/03/2012 16:21:48] io: Sì
[06/03/2012 16:22:03] Pulce: e andre?
[06/03/2012 16:22:51] io: Anche andre è a casa
[06/03/2012 16:24:05] io: La prox volta seguo il tuo consiglio e me ne resto qui. Altro che tornare a casa
[06/03/2012 16:25:16] io: Rompo le scatole a te e al cane (nessuno dei due ha apprezzato le orde di vistatori ad ogni ora del giorno, n.d.r.) e alle gatte (sono state chiuse in garage dai miei per 15 giorni, n.d.r.); mi stresso io e andreas si ammala
[06/03/2012 16:27:20] Pulce: non fa una piega
[06/03/2012 16:28:57] io: Come stai? Io sono depressa…mi hanno mandato a casa, ma mi hanno detto di essere super attenta che andreas non peggiori…e allora, paranoia a go-go!
[06/03/2012 16:31:10] Pulce: non sono lo sportello ascolto 🙂
[06/03/2012 16:31:26] Pulce: io adesso devo fare le relazioni
[06/03/2012 16:33:15] io: Uff sei utile come le mutande in un film porno
[06/03/2012 16:33:52] io: Fai le relazioni sfigatino
[06/03/2012 16:33:57 | Pulce: mi perdoni sua eccellenza Sign.ra Forchetta nel Brodo 🙂

Oggi, a distanza di una ventina di giorni, siamo alle prese con un altro virus e con dell'altra tosse. Speriamo di aver capito come si fa a guarire e di non dover fare un altro salto in ospedale. Segue Andreas che fa gesti simbolici contro il nuovo virus… 🙂

come disfarsi di un appartamento a Losanna

Parlare della casa nuova, mi ha fatto tornare in mente gli ultimi giorni frenetici nella casa vecchia. Come per tutte le cose pianificate nel dettaglio (…), quando abbiamo avuto la certezza di trasferirci nella casa nuova, abbiamo scoperto di essere in ritardo per disdire il nuovo anno di contratto d'affitto per il vecchio appartamento. Prossima data di scadenza: Ottobre 2012. 'azz..
Qui è possibile recedere da un contratto d'affitto anzitempo, a patto però di trovare un nuovo affittuario da proporre all'agenzia. Non ci siamo preoccupati troppo per il sostituto, dato che risaputamente a Losanna la domanda è di molto maggiore all'offerta e c'è sempre qualcuno (di solito disperato) che sta cercando casa. Certo, avevamo comunque un po' d'ansia latente perchè il nostro vecchio appartamento era (ed è tuttora) mal curato e male attrezzato: ma chi vuoi che se lo prenda un appartamento senza lavatrice e senza forno??, ma confidavamo che, prima o poi, qualcosa si sarebbe mosso.
Ho pertanto pubblicizzato la disponibilità dell'appartamento su un sito svizzero di annunci gratuiti e ho aspettato. Maritozzo, che dici? Lascio solo l'email come contatto per i primi giorni? Eventualmente metto il numero di telefono se vedo che non mi scrive nessuno… Non vorrei ricevere troppe telefonate al lavoro nei prossimi giorni.

Numero di contatti email totale nel giro di 3 giorni: 168.. sì sì, proprio CENTOSESSANTOTTO!
Persone effettive invitate a venire a vedere l'appartamento durante il weekend (chiaramente non potevamo farli venire tutti e 168 in un due-stanze!): 14
Persone che hanno depositato la domanda di subentro in agenzia il lunedì mattina prima delle 11.30: 6
Scelta del nuovo inquilino da parte dell'agenzia: fatta lunedì stesso a mezzogiorno.

Non potete immaginare la mia tristezza quando, il lunedì pomeriggio ho ricevuto questa mail e ho dovuto dire che purtroppo l'appartamento era già stato assegnato.
"Bonjour, je suis interessée par votre appartement. J'habite à Neuchâtel et mon immeuble à pris feu ce week-end je dois donc rapidement retrouver qqch. Merci d'avance"
"Buongiorno, sono interessata al vostro appartamento. Abito a Neuchâtel e il mio condominio ha preso fuoco questo weekend e devo dunque rapidamente ritrovare qualcosa. Grazie in anticipo"

Morale della favola: trovare un appartamento a Losanna è un'impresa epica e solo uno su centosessantotto ce la fa; se hai un appartamento da liberare, non preoccuparti: ci sarà la fila per riprenderlo, anche se l'appartamento è vecchio, puzza e non ha nessun comfort; se hai un appartamento e non te ne vuoi liberare, prega ogni sera che non prenda fuoco il tuo condominio; se la fede non ti basta, fai un'assicurazione anti-incendio (che qui è obbligatoria), ma accertati di avere minimo tre mesi di albergo pagati in caso di sinistro; i francesi non sanno scrivere e riprova ne è che c'è un errore anche in questa e-mail (a questo proposito, solo quelli che hanno scritto un messaggio senza errori di ortografia sono stati contattati per venire a vedere l'appartamento!).

Adieu, Chaumière 6!

 

la nostra casa in campagna

Approfitto del post di maritozzo per un rapido aggiornamento sulla nostra dimora.

Dall'1 Ottobre 2011 abitiamo ufficialmente in un microscopico comune del Gros-De-Vaud. Arrivati in due (e ben presto diventati 3), abbiamo scombussolato drasticamente le percentuali di abitanti stranieri di questo paesino di 370 abitanti, nonchè le statistiche sulle lingue parlate e sulla religione prevalente.
La top-5 dei vantaggi di vivere qui:
– la lavatrice in casa. Finalmente non devo più combattere per usare quella condominiale una volta ogni quindici giorni;
– il fornello e il forno. Con sollievo ho dismesso l'attrezzatura portatile e microscopica che usavo nell'appartamento precedente;
–  il soggiorno e il divano. Ora potremmo stare comodi in divano a guardare la Tv – potremmo se solo il capretto ci desse tregua la sera, ma questo è un altro discorso;
– lo spazio all'aperto e il posto macchina. Guardando fuori di casa, non vediamo più la discarica sotto il ponte, né gli altri condomìni; non dobbiamo litigare per parcheggiare comodi, ma forse dovremo abituarci a litigare con mucche e cavalli;
– la benevolenza della segretaria comunale. Per la nascita del capretto, abbiamo ricevuto dei fiori dalla Municipalità e la segretaria si è battuta per l'estensione del mio permesso di soggiorno senza trattarmi come un'immigrata puzzona e indesiderata.

La top-5 degli svantaggi di vivere qui:
– la vicina di casa è odiosa. Nelle nostre lunghe giornate a casa, io e il capretto stiamo progettando una guerra a suon di pannoloni sporchi per far dispetto a quell'antipatica della Sig.ra Poulet e al suo gatto malefico che terrorizza Pasticcio;
– l'autobus per portarci alla civiltà passa solo due volte al giorno. Se non si ha la macchina e si vuole spostarsi a metà giornata, restano solo i piedi, le gambe e le ruote della carrozzina;
– maritozzo deve ancora imparare a pronunciare bene il nostro nuovo indirizzo. "Sciomier siss milldiss losann" sono state le prime parole che ha imparato a dire in francese riuscendo a farsi capire al primo colpo dagli autoctoni: ora si deve ricominciare da capo;
– la raccolta della carta è porta-a-porta, ma ha luogo solo una volta ogni mese e mezzo;
– le finestre non hanno balconi – scuri – tapparelle – inferriate… Niente di niente, alla faccia della sicurezza e della privacy. In compenso, la serratura della porta d'ingresso è talmente dura da aprire che manca poco e dovrò ingaggiare un ladro per scassinarmela e farmi entrare in casa mia.

Detto questo, se volete unirvi nella lotta contro la sig.ra Poulet, siete invitati a casa nostra: ora abbiamo finalmente spazio per ospitarvi!


 

i complimenti, ovvero perchè non ci montiamo la testa

La nonna-cyborg: ma guardati: sei proprio un filippino. Bada bene: non un filippino con la f minuscola. Un Filippino con la F maiuscola. Un piccolo Filippo, un Filippino insomma!

Lo zio-pulce: nipote, ma è normale che tu abbia gli occhi così? Sì, non vedi? Questi occhi a palla come se ti fossi appena fatto una dose bella abbondante di crack?

La levatrice: bambino, hai proprio delle mani #$ßü@. Come? Non conosci questa parola francese? ma sì. Voglio dire che non hai delle mani lunghe, affusolate, fini, delicate…hai delle mani da… ecco, come spiegarti… ecco, sì! Ci sono: mani da traslocatore.

la dura vita del tester

Da quando sono a casa da sola con un neonato, mi tengo spesso compagnia con il computer. Una mano dentro la carrozzina per accarezzare il capretto, dargli il ciuccio, tirare il carillon, dondolare la culla, ri-dargli il ciuccio, coprirlo, ri-tirare il carillon, ri-accarezzargli la faccia e l'altra per navigare su Internet. Perchè proprio Internet? Perchè non ci sono molte cose che si possono fare con una mano sola. E perchè se riordino la cucina, inevitabilmente mi cade un coperchio o due piatti sbattono e il rumore innervosisce il capretto. E perchè se passo l'aspirapolvere, il ronzio concilia il sonno, ma poi se lo spengo, il silenzio sembra più assordante del rumore e il capretto si risveglia. E perchè se lavo il bagno, il rumore dell'acqua non facilita il sonno. E perchè alla TV, non trasmettono cose interessanti. 

E' così, navigando su Internet, che sono venuta a conoscenza del mondo del "marketing passaparola". In pratica, tutto comincia iscrivendosi ad un sito dedicato. Se si viene selezionati per una determinata campagna promozionale, si ricevono in anteprima prodotti da testare e per i quali fare pubblicità tra amici e conoscenti. Ho letto commenti entusiasti di persone che hanno ricevuto chili di Loacker a casa o decine di Danette dai gusti inediti da assaggiare e mi sono detta che un'occasione goduriosa così non potevo proprio perdermela. 

E' così che qualche mese fa mi sono iscritta al sito trnd.it per fare da tester di prodotti. Ho compilato tutti i sondaggi a disposizione per accumulare crediti e aumentare le mie chances di essere scelta come tester e ho aspettato…
…aspettato…
…aspettato…
…aspettato… finchè non è arrivato il primo pacco di prodotti da testare. Un pacco pieno di… cerottini anti-herpes della Compeed.

Io sono portatrice dell'infezione, ma fortunatamente nessun episodio di riattivazione recentemente. Idem per maritozzo. Dei miei familiari, praticamente il 70% non ha mai contratto il virus e al solo sentirmi parlare dell'herpes e dei miei cerottini, mi hanno dato della iettatrice. L'unica persona che potrebbe essere interessata è felicemente incinta e non ho il coraggio di proporle dei cerottini che magari sono controindicati in gravidanza. Per adempiere al mio compito di tester, ho così provato il cerottino sulle mie labbra sane (tiè). In effetti, è praticamente invisibile come dice il produttore. Non so se faccia guarire l'herpes. Di sicuro, appena messo, è difficile-quasi-doloroso da togliere. E, beh, se avete bisogno e/o curiosità di provare un cerottino, non esitate a chiedermelo: ne ho da regalare a volontà. E, NO. Non sono iettatrice, quindi smettete di lanciarmi contro cornetti anti-sfiga!