per servirla! – 260

Il moroso protesta continuamente. Protesta. E che non mi venga a dire che lui si adatta meglio alla lontananza da casa. Non passa momento che non si scandalizzi per usanze svizzere poco condivisibili. E quando interpellato, si lancia in imbarazzanti requisitorie sulla "superiorità" italiana.

Ho dovuto praticamente trattenerlo a forza dal saltare al collo della cassiera del supermercato in due occasioni. 1. Il cliente prima di noi porge 200chf per pagare il suo conto. La cassiera risponde severa mi spiace, stavo chiudendo. Io non ho soldi per darle il resto. Il cliente, indiano, non capisce una mazza di francese; si guarda intorno spaesato. La cassiera non batte ciglio. E non fa NULLA per risolvere la situazione stagnante. La crocerossina che è in me si fa avanti. Guardo l’indiano e gli dico vuole i soldi giusti perché non ha resto. L’indiano smarrito (ci credo… prima il francese e poi il mio inglese pietoso!) tira fuori dal portafoglio la carta di credito indiana e la striscia. La cassiera mi sorride e comincia a dire che è già tanto che abbia riaperto la cassa e che lo ha fatto solo perché c’era coda alle casse delle colleghe.
2. Arriviamo alla cassa con la nostra spesa. Non c’è nessuno in coda e ci rallegriamo per la nostra abilità nello scegliere la cassa migliore. La cassiera passa il primo prodotto (per inciso, un gigantesco coniglione di cioccolato). Poi si alza e si mette a pulire il tapis roulant su cui scorrono le merci. Si alza e va a pulire il fondo della cassa. Spolvera un ripiano lì accanto. Il tutto mentre io e il moroso scarichiamo la spesa e cominciamo ad inquietarci perché la cassiera non ci bada. Il moroso tentennante propone di cambiare cassa, perché forse questa non è aperta. Io gli faccio notare che senza il coniglio di cioccolata, non si torna a casa. E il coniglio è già stato passato per il lettore ottico. Finalmente, la cassiera decide di tornare a servire noi e di lasciare la pulizia della altre 10 casse a qualche cassiera più volenterosa di lei. Continua a passare la nostra merce come se nulla fosse accaduto. Non una parola, nè tantomeno una scusa.

Il moroso protesta e dici che il cliente paga e il cliente deve essere servito. Non hai soldi da darmi di resto? Ok, alzi il sederino bello e vai a farteli cambiare dalla cassiera di fianco e la smetti di stare lì imperturbabile a guardarmi disgustata per i miei 200chf. Il moroso protesta e dice che la cassa si pulisce quando non c’è nessuno in coda e soprattutto, prima di aver passato il coniglio pasquale dal lettore ottico. Io dico che lui è stato traviato dal servilismo americano, dai ragazzetti che gli preparavano tutte le buste del mondo e dal cassiere che si informava delle sue condizioni di salute ad ogni ora del giorno e della notte. Io dico che qui in Svizzera il cliente è solo qualcuno che deve domandare per favore di comprare qualcosa e dire grazie quando l’ha ottenuto. Punti di vista… devo solo ricordarmi di comprare per favore una museruola per impedire al moroso di attaccare alla gola le povere cassiere svizzere… Un bacio!

21 Responses to “per servirla! – 260”

  1. E se il moroso avesse ragione?

  2. giulia says:

    eh, no, mi spiace..mi tocca proprio dare ragione al moroso..l’inflessibilità non deve diventare maleducazione!

  3. sottiletta says:

    no, questa volta concordo pienamente con lui! fatevi sentire, fate gli italiani fino in fondo, guardate la cassiera e in napoletano ditele: “nè, signurì, ma che cazz state facind?” eccheccosè!!!
    cmq io ho il mio capo tedesco che non perde occasione per dire: “Da noi in svizzera si fa così…perché noi svizzeri…perché in svizzera si usa così…” NE’, TORNATENE A CASA TUA, INVECE DI SACRAMENTARE ME! Uff…

  4. FairyVisions says:

    Ragione al moroso al 400%! Io avrei fatto pure di peggio! 😀

  5. il moroso says:

    @tutti: grazie grazie, troppo buoni! E se dovesse interessarvi stasera scriverò la seconda parte di questo post con altri episodi di gentilezza e servilismo degli Svizzerotti.

  6. MaryF. says:

    @sottiletta: Ma se hai il capo tedesco….perché dice “noi svizzeri di qui/noi svizzeri di qua”?

  7. sottiletta says:

    *mary: perché è tedesco ma trapiantato in svizzera..non si capisce niente…

  8. Giorgio D. says:

    Come è ben noto (a TE Chiara) sai che io stimo e adoro gli svizzeri. Quindi quello che sto per dire ti sembrerà di parte (ma considerando gli attuali problemi della madrepatria, che non cito perché se no facciamo notte, credo che fare il predicozzo agli svizzeri e ai tedeschi sia quantomeno fuori luogo).

    Vorrei quindi far notare 2 punti fondamentali:

    1) I maleducati ci sono in ogni paese. Le cassiere che mi descrivi sono semplicemente state maleducate, ma ciò non significa che TUTTI i cittadini della Svizzera siano così.

    2) L’indiano, da quello che leggo, non sapeva (o capiva correttamente) né il francese o l’inglese.
    Ora io mi chiedo come si può andare in un paese straniero (e magari decidere di viverci) senza capire la (o le) lingua (lingue) che ivi si parlano. Poi, suvvia, il francese non è una delle lingue più difficili del mondo!!!

    Un Saluto

  9. Fede says:

    Mah, sicuramente Filippo e’ stato viziato dal Midwest, dove anche se spendi un dollaro consumi e sei re. Ricordo una scena analoga a Berlino: il Pucciu ed io paghiamo un biglietto per visitare un museo/chiesa. La cassiera non ha il resto da darci e noi non avevamo altri tagli di banconote. Si e’ completamente spenta, con lo sguardo perso nel vuoto ci ha ignorati e ha continuato il suo lavoro. Noi abbiamo recuperato un tedesco, a gesti li abbiamo chiesto di cambiarci i soldi e siamo entrati.

  10. Chiara says:

    @tutti: ma lo sapete cosa state facendo a dare man forte al moroso??? Adesso mi tocca comprare davvero la museruola!!!

  11. Giorgio D. says:

    Avrai anche ragione sul francese, ma la povera cassiera allora che doveva fare? Parlare in hindi?

  12. Chiara says:

    @Giorgio: ecchè ci vuole?? il francese è la lingua più facile del mondo..