d.c. – 255
Sono giorni un po’ così in lab. Venerdì dovevo fare l’experiment of the year e tutto ha cominciato a girarmi contro. La prof era sick; i micropozzetti che mi avevano prodotto su misura erano funzionalizzati solo con laminin e non con jagged; io ero terrorizzata all’idea che qualcosa non funzionasse… E giusto per non far torto a nessuno, la mia adorabile topetta non era incinta… Motivo per cui l’ho uccisa inutilmente e l’esperimento è slittato di 10 giorni.
Ho colto l’occasione del mi dispiace, prof, mi dispiace tantissimo, la topetta non è incinta, ma l’ho dissezionata ugualmente perché volevo vederlo coi miei occhi l’utero vuoto per comunicare la news of the year. Prof, visto che ci sono, le comunico anche che non verrò a Washington con tutti quelli del lab per il super-mega-brillantissimo convegno sulle cellule beta pancreatiche. No, non verrò con tutte le donne incinta del lab; non verrò a visitare la città; non verrò a presentare nessun poster e a seguire nessun seminario. No, quel weekend, il 17 Maggio, sarò in uno sperduto paesino della campagna veneta per la cresima di mio fratello. Come? Non sa cos’è la cresima? Beh, poco importa. Non ci sarò. Mi dispiace. Ho deciso.
La sottoscritta, povera illusa, credeva che il decidere di non partecipare ad un congresso fosse scelta puramente individuale e del tutto arbitraria. E invece, no. Il caso è scoppiato e ora passo le mie giornate a cercare di spiegare che cavolo sia la Cresima. E perché preferisco un evento religioso a un super-megagalattico-fantasmagorico meeting sulle cellule beta. Io non ho grandi motivazioni da offrire. Credo solo si tratti di scegliere tra il lavoro e la famiglia. Tra mio fratello e un poster. Scelgo il primo, forse anche perché lo vedo molto meno dei miei dati, delle mie cellule e dei miei topi. E, in rare occasioni, mi dà molte più soddisfazioni dei roditori.
Tuttavia, mi rendo conto che, volendo essere un po’ più convincente, avrei dovuto riportare fedelmente il commento infastidito della pulcetta all’idea che me ne andassi a Washington invece che alla sua Cresima: no, dài, ti prego. Non andare! Se vai…. riceverò un regalo in meno… Un bacio!
Hai capito il fratellino???
Furbizzimo!!!
Ciao Rido e mi stupisco… non avendo io fratelli o sorelle c’è da capirmi… (pensa che invece una sorellina l’avrei anche voluta….)
@Giorgio: non è detto che fratelli e sorelle si somiglino… anzi! Io non somiglio nè alla pulcetta nè a mia sorella (e aggiungerei, meglio per loro!). Avresti voluto una sorellina? Credo saresti stato un fratello maggiore premuroso, ma anche troppo…
Infatti è proprio questo che dicevo: ho sei cuginetti (2 sorelle + fratellino e, altre 2 sorelle + fratellino) e non si somigliano per niente, specialmente le sorelle maggiori (sono esattamente nella tua situazione, cioè ci sono due sorelle e un fratellino più piccolo… splendida simmetria, se pensi che tutti questi cuginetti di secondo grado sono figli di due mie cugine di primo grado).
Quindi le varie sorelle sono TOTALMENTE diverse (ma veramente tanto, ti assicuro…).
Invece la sorella di G. usa LE SUE STESSE PAROLE (ti giuro, quelle parole che o visto oggi, quando ha scritto sulla tag, le ho già viste un sacco di volte perché le usa anche la sua sorella maggiore Da questo il mio stupore (comunque da quel poco che mi pare di capire, il carattere è un po’ diverso… G. è più una sognatrice, sua sorella, che ha 4 anni meno di lei, è più pratica e concreta…).