fammi sentire la lingua – 193

In questi giorni, sto frequentando un laboratorio nuovo. Diciamo che è prevista una formazione anche per noi poveri PhD student. E questa formazione, in questo particolare corso, consiste nel visitare altri laboratori.

A farmi compagnia ci sono Norbert e Francesco. Norbert è un ragazzo, alto, allampanato, lentigginoso, pallido, occhi azzurri e capelli biondi. Quando pensa, si mette una mano sul mento e guarda per aria. Ci mette 2 ore a prepararsi la mattina per uscire di casa. Così si sveglia tutti i giorni alle 6.30 per arrivare al lavoro alle 9. E’ tedesco. Francesco è moretto, capello corto, sguardo vivace, occhiali. Parla e ride spesso. Ha sempre voglia di caffè. E ci mette solo 20 minuti ad uscire di casa dopo essersi svegliato, perché ha ottimizzato i tempi in modo da restare a letto il più possibile. E’ ticinese.

E’ sempre bello parlare italiano con qualcuno. Alle volte serve solo per creare complicità. Altre, giusto per non fare fatica. Altre per dire cose che altrimenti non si potrebbero dire.

Anika è una bionda dallo sguardo fiero. Capelli biondi, bellissimi. E’ la ragazza che ci guida e assiste in questi 3 giorni di visita al suo laboratorio. E’ tedesca.

Sente me e Francesco parlare in italiano e domanda ma voi vi capite quando parlate?
Non ci posso fare niente: rido! Certo che ci capiamo: stiamo parlando italiano.
Ma l’italiano che parla lui è uguale al tuo?
Mmm, sì: è italiano. Stesse parole, stessa grammatica. E’ diversa solo la melodia.
E tu lo capisci lo stesso?
Certo: capisco anche quando parlano i toscani e si mangiano le c. L’italiano è UNA sola lingua: ci capiamo quando lo parliamo. Come si possono capire due persone che parlano tedesco.
Beh, io capisco solo un terzo di quello che dicono gli Svizzeri-tedeschi.

Interviene Norbert: Se è per questo, io non capisco nemmeno quando parlano i bavaresi.

Dopo poco arriva Michaelis. Scurissimo: abbronzato e peloso. Parla inglese con uno strano accento, soffermandosi sulle parole e sulle lettere come farebbe un italiano. Ma lui è greco. Mi guarda e dice: beh, tu che sei italiana dovresti sapere almeno parlare Greco antico, no? 

Gli ho spiegato che ho studiato solo latino e che non so parlare nemmeno quello. Figuriamoci il greco. Ora mi chiedo: cosa c’è di così difficile nel capire che l’italiano E’ UNA LINGUA e non un dialetto che parliamo solo per sfizio e per isolarci dal resto del mondo??? Un bacio!

6 Responses to “fammi sentire la lingua – 193”

  1. sottiletta says:

    io odio il tedesco, e odio i tedeschi! è ufficiale

  2. il moroso says:

    Io concordo con Michaelis: perché non sai il greco antico?? ‘gnurante!

  3. Chiara says:

    @la segretaria perfetta e la sottiletta: lo so… non smettono mai di stupirci!
    @il moroso: ma vaff… (non mi hai capito vero? eh eh: l’ho detto in italiano rodigino!)

  4. Fede says:

    ego kaleo Chiara.
    Adesso parli greco antico, ripetiglielo fino alla nausea e si pentira’.

  5. Chiara says:

    @Fede: quando se ne sono usciti con sta storia dell’italiano, del tipo “ma voi vi capite se lo parlate ma venite da parti diverse dello Stivale”, mi sono istantaneamente venute in mente le domande filosofiche dei tuoi studentelli americani… Che il mondo sia più babelico di quello che avvertiamo noi italiani???