nel Paese dei topi volanti – 165
Ne ho combinata un’altra delle mie.
Sono giù in stabulario. Ho finalmente finito di trasferire topi da una gabbia all’altra, di fare iniezioni, di uccidere. Mi sono rimaste solo due gabbiette sul carrello da rimettere al loro posto. Metto il carrello insolitamente vicino alla porta. Non penso che la porta si apre a scorrimento. Non penso che aprendosi con malagrazia, andrà a sbattere contro il carrello. Non penso che il carrello, a seguito dell’impatto, schizzerà via. Non penso che schizzando via il carrello, la gabbietta con le mie topette cadrà. Non penso che la gabbietta superaccogliente si schianterà al suolo. Non penso che, schiantandosi, si aprirà e farà ruzzolare fuori le topette. Non penso che loro, invogliate da questa inaspettata libertà, si metteranno a scappare per il corridoio. Non penso che il biberon con l’acqua si aprirà con l’urto.
Non penso a tutto questo, ma tutto questo accade… Fortunatamente, nel momento in cui si verifica la sciagura, lo stabulario è deserto. Rincorro le topette, le acchiappo per la coda, le metto in un’altra gabbia, cerco di farmi perdonare fornendo loro una montagna di cibo. Quindi prendo l’aspirapolvere e aspiro lettiera, crocchette, carta dal pavimento. Prendo la scottex e asciugo tutto. Sono talmente veloce che è tutto sistemato ancora prima che qualcuno arrivi.
Sono salva. Nessuno ha visto niente e nessuno sa niente. Fatta eccezione per le topette, ovviamente. Ma loro non parleranno. O se proprio si decidessero a farlo, nessuno baderà a quello che dicono e tutti si concentreranno su queste inaspettate capacità linguistiche. Sì, me la sono vista brutta, ma me la sono cavata. Bene, adesso posso ricominciare a respirare. Un bacio!
Apperò, l’hai scampata davvero bella! Se non le riacchiappavi tutte si scatenava il panico ihih
ciao 🙂
..tutto è bene quel che finisce bene..!! 😉