quando ero Santa Chiara – 156

La mia mamma mi racconta sempre che, quando ero piccola, le parlavo candidamente della mia vita precedente in cui ero, udite udite, Santa Chiara. Vedo già il moroso che scuote la testa e se non fosse che ci tiene troppo al suo adorato Mac, la sbatterebbe contro lo schermo in preda ad un una crisi di risa, mista a perplessità. Io sono consapevole che la maggior parte dei lettori non capirà di cosa sto parlando.

Come può una bambinetta che sa a malapena leggere, immedesimarsi così tanto nella vita della sua beniamina da annullare le differenze tra vita propria e vita altrui?

1. sarà perché i miei genitori mi hanno chiamata Chiara proprio in onore della Santa di Assisi;
2. sarà perché se fossi stata maschio mi sarei chiamato Francesco e di fatti, un Francesco è arrivato, anche se con 14 anni di ritardo (con buona pace della sottoscritta che ha tanto tanto aspettato quel fratellino che mai non arrivava!);
3. sarà perché uno dei primi (se non l’unico!) libro che la mamma mi leggeva la sera prima di andare a letto era la vita di Santa Chiara d’Assisi;
4. sarà perché per il mio onomastico ho sempre mangiato la zuppa inglese e ricevuto un bellissimo regalino;
5. sarà perché un anno ho ricevuto la Skipper più bella della storia e della mia infanzia;
6. sarà perché perfino il prete del mio paesino mi portava a casa la cioccolata farcita (mi ricordo ancora quella con ripieno alla banana) dalla montagna proprio per il mio onomastico e la perpetua puntualmente mi telefonava;
7. sarà perché andando alla Messa, ricevevo gli auguri da tutti;
8. sarà perché il mio nome mi è sempre sembrato bellissimo, il mio unico motivo di orgoglio;
9. sarà perché io festeggiavo il mio onomastico e invece, mia sorella l’onomastico non ce lo aveva!
10. sarà perché i nonni mi spedivano sempre la cartolina da Recoaro per farmi vedere che, nonostante la lontantanza, si ricordavano di me. E questa era praticamente l’unica cartolina che ricevevo a 5 anni.

Così oggi, la telefonata della mamma è arrivata puntuale, così come l’sms mattutino del papà. Per gli auguri ovviamente, visto che oggi è il giorno di S. Chiara. E la mamma mi ha chiesto tutta speranzosa se qualcuno in laboratorio mi ha fatto gli auguri. Come dirle che 1. in lab non c’era nessuno perché sono stata l’unica sfigata ad andare al lavoro oggi, 2. quando ho cercato di dire che il mio nome deriva da una Santa nessuno ha capito a chi mi riferivo, 3. in ogni caso non mi hanno minimamente creduto quando ho detto che il mio nome non è così recente come loro credono. Che risale ad una santa di 800 anni fa. Bene, cari lettori di Fairydawn, se tra di voi c’è qualche Chiara, BUON ONOMASTICO!!!!! Un bacio!

5 Responses to “quando ero Santa Chiara – 156”

  1. il moroso says:

    Mi mancava solo una morosa che credeva di essere una santa… poi crescendo si è ricreduta per fortuna!

  2. Talissia75 says:

    in ritardo… buon onomastico!!!
    🙂

  3. Mery83 says:

    In ritardo di un giorno ma Buon Onomastico!!

    Che bella storia…io mi chiamo Marina come mia nonna. Stop. Ma adoro il mio nome e ringrazio i miei genitori per aver scelto quello più normale tra quelli dei miei avi. Le alternative erano Nunzia, Annunziata, Onorata o Luigia…MI E’ ANDATA BENEEEE!

  4. Chiara says:

    @Talissia e Mery: grazie degli auguri! l’unico rimpianto è quello di non aver mangiato la zuppa inglese della mamma. In compenso mi sono consolata con la faccia del moroso (ih ih, l’ho spiato con la webcam mentre leggeva il post e.. ho scosso la testa e sbuffato… come volevasi dimostrare!!!)