istinti omidici in open space – 374

Non è facile lavorare in open-space. La vicinanza dei colleghi, che talvolta riscalda i cuori, nella maggior parte dei casi riscalda gli animi e fa montare il sangue alla testa.

Riconosco di essere iperprevenuta-ipercritica-ipotollerante-ipocomprensiva, ma non riesco proprio a sopportare:
1. che il tecnico non posso aiutarti a fare questa cosa perché oggi è il mio ultimo giorno di lavoro prima delle ferie non mi aiuti, ma si metta dietro le mie spalle a guardare cosa faccio, mi prenda il risultato dalle mani e si prenda tutto il tempo di confrontare i miei risultati coi suoi. Non mi vuoi aiutare? Ok, allora fatti una buona, santa, deliziosa dose di fatti tuoi!!!
2. che la collega so tutto io, è stra-facile, devi solo fare così-colì-cosà, non ti preoccupare, è una cavolata mi convinca a provare l’esperimento nuovo e quando le chiedo aiuto non sappia come si fa, dove sia lo strumento, come si usi, dove sia il manuale di istruzione e come mai non funzioni. Allora, se non ne sapevi una mazza, perché diavolo mi hai convinto a provare e mi cacci in un casino da cui non sai farmi uscire???
3. che i colleghi che mi controllano l’ora di arrivo, la durata della pausa pranzo, le pause caffè, l’ora di ritorno a casa e che borbottano fra di loro, complottando alle mie spalle, se il capo non c’è se ne vanno alle 3 di pomeriggio e chi s’è visto s’è visto. Ma possibile che quando non c’è il capo non abbiano mai un cavolo da fare e io sia l’unica sfigata che resta in lab fino alla solita ora perché ha degli esperimenti da finire???
4. che la collega, alla riunione col capo, faccio io il tuo lavoro Chiara: d’ora in poi mi occupo io di fare la pfa. Non protestare: la faccio io. Tu sei troppo impegnata, alla resa dei conti non faccia la pfa, a me serva e non possa più farmela perché lei dovrebbe farla al posto mio. Ma se non hai tempo, perché cavolo hai detto al capo che volevi farla tu, non me la fai e io devo implorarti per averla???
5. che il collega, prima di partire per le ferie, si impari a memoria il contenuto del suo cassetto, raccolga con l’elastico tutte le sue penne, chiuda sotto chiave i suoi quaderni, nasconda tutti i suoi reagenti, manco fossero oro. Scusa, eh, ma credi davvero che sia così pezzente da fregarti una matita dell’EPFL, soprattutto sapendo che ne abbiamo un cassetto di scorta pieno???

Ecchecavolo….

4 Responses to “istinti omidici in open space – 374”

  1. giulia says:

    Non me lo dire..adesso nei laboratori c’è questa insana mania degli open space, non c’è niente di peggio.Sempre brusio di sottofondo, gente che fischietta, gente che urla più che parlare.I nostri vicini, quando ci allontaniamo per la pausa pranzo, si accendono la NOSTRA radio a tutto volume senza darsi la pena di chiedere se dà fastidio ,o di avvisare che l’hanno accesa loro, o di spegnerla.Un giorno verrò al lavoro con un lanciafiamme.

  2. Chiara says:

    @giulia: tu sei stressata per il matrimonio: per questo pensi al lanciafiamme! 😉 Da noi, abbiamo bandito le radio in tutto l’openspace. Ogni tanto qualcuno tenta di fare il furbo, ma nella maggior parte dei casi l’ambiente è abbastanza silenzioso. Non fosse per il sistema di ventilazione che fa un casino pazzesco e sembra di essere perennemente in aereo!!! 🙁