tempo di bilanci – 411
1 Novembre 2006 – 1 Novembre 2009. Tre anni esatti che mi sono trasferita a Losanna.
Nel 2006.
Il fu-moroso aveva appena messo piede nella gelida Madison – WI – USA. A parte i metri di neve, lamentava la desolazione derivata dal mangiare la pasta insipida, dal parlare con americani che non capivano il suo inglese, dal fuso orario che amplificava la distanza geografica e ostacolava le comunicazioni col Vecchio Continente.
La fu-morosa aveva appena messo piede a Losanna – VD – SWITZERLAND. A parte il vento gelido e il clima secco, lamentava la desolazione derivata dal pranzare alle 11.30, dallo stordimento linguistico english-français, dal non festeggiare Ognissanti.
Le lamentele del caso erano, tuttavia, accompagnate da una adrenalinica euforia e da un malcelato entusiasmo. I morosi guardavano ancora con simpatia i topi di laboratorio, pensavano che il criostato fosse una macchina ingegnosa, ritenevano i loro capi persone eccellenti, dispensavano sorrisi ai loro compagni di laboratorio, scrivevano con dovizia di particolari gli esperimenti sul quaderno di laboratorio, pensavano di vivere in mezzo a popoli scrupolosi e invidiabilmente organizzati, sognavano ad occhi aperti il giorno in cui poter finalmente riavvicinarsi e arricchire la casa con presenze animali.
Nel 2009.
Il maritozzo si lamenta del lavoro, dello schifo in casa, del calore delle gatte, dei compagni di laboratorio, dell’appartamento coi muri spessi e senza prese, delle ipotesi scientifiche, dei topi, dei ratti.
La mogliettina si lamenta del Phd, del report che deve scrivere e consegnare, dei risultati che non ha, del capo assente, pusillanime e sognatore, del calcare nel wc, della pipì delle gatte sulla poltrona, degli svizzeri che si divertono a complicare le cose semplici.
Per festeggiare degnamente questo anniversario, si sono svegliati con tutta calma alle 11.58 insieme alle gatte. Hanno deciso di fare colazione e pulire il bagno ascoltando la musica a tutto volume. Per non rischiare di pranzare troppo presto o di mangiare pasta insipida, hanno saltato il pranzo a piè pari. Si sono seduti in divano, hanno guardato la loro vita e hanno sorriso.
perché, diciamocelo, una famiglia strampalata, caotica e pelosa come questa, un lavoro inattendibile, frustrante, senza-ore come questo, un appartamento incasinato, piccolo e sporco come questo, un Paese nevrotico, secco e ricco come questo … ma a voi, non vi farebbero scompisciare dalle risate??? 🙂
L’importante, in effetti, sarebbe riuscire a riderci su…è che io il più delle volte non ci riesco!
La verità? si,uno scompiscio che inizia lentamente e diventa uno sguaiato sganasciarsi…