le cose che non sopporto dell’allattamento materno esclusivo
1. le dissertazioni sul mio seno: è pieno, sgonfio, grosso, vuoto, senti il latte che sgorga quando il bimbo si attacca. E le inquisizioni sui miei capezzoli: duri, soffici, delicati, rientranti, sporgenti, piccoli, grandi, chiari.
2. l'esposizione del mio seno in pubblico. Se fino a qualche mese fa, per pudore lo tenevo lontano pure dalle scollature, adesso lo mostro in pubblico con la sanguisuga attaccata, ma soprattutto troneggia, non richiesto, nelle foto del poppante.
3. l'uso non-stop del reggiseno: non indispensabile se non fosse che serve a sorreggere le coppette assorbilatte e quelle sì che sono indispensabili. Unica eccezione (ma troppo breve): quando faccio la doccia.
4. le disquisizioni sugli alimenti da bandire dalla mia dieta. Non ne avessi avuto abbastanza delle restrizioni della gravidanza, allatto e ricominciano a farmi sentire in colpa. No, la verdura a foglia larga, no. No, la verdura a foglia verde, no. I pomodori no perchè sono acidi. Il latte no perchè fa la crosta lattea. La caffeina bandita perchè lo tiene sveglio. Il cioccolato no perchè è un eccitante. Il salame no perchè ha un gusto piccante che passa. Dimentica i broccoli, i cavoli e gli asparagi.
5. l'impossibilità di curarmi con farmaci. Se in farmacia, fino a prima della gravidanza, mi avrebbero venduto tutta la farmacopea dei medicinali da banco, ora signora, continui con il paracetamolo e vediamo se passa: sa, lei allatta…
6. la discriminazione mamma – papà. Se il poppante si trasforma in scimmia urlatrice isterica, papà ti guarda con occhi pieni di compassione e sollievo: tocca a te: sei tu che hai le tette.
7. l'impossibilità di dormire comoda fino a mattina. Una prega per avere un bambino che dorma la notte, è incredibilmente fortunata e la sua richiesta è esaudita. Peccato che il bambino dorme beato e il mio sonno è disturbato dal seno diventato una pietra dolente perchè troppo gonfio.
8. i capelli. Durante la gravidanza belli e folti grazie agli estrogeni; durante l'allattamento cadono a ciuffi. La scienza spiega tutto dicendo che mancano gli estrogeni e la prolattina è tossica per i bulbi piliferi; la saggezza popolare dice che i capelli si perdono quando il bambino comincia a riconoscere la mamma. Poco importa: ancora qualche giorno e la mia testa sarà indistinguibile da quella di maritozzo.
Concordo pienamente sul punto nr 3, aggiungerei la paura notturna che le coppette assorbilatte si spostino (o forse questo è da aggiungere al punto nr 7). In compenso ora il reggiseno non mi serve proprio più……..
Ti invito ad approfondire il punto nr 7 in futuro, potrei suggerirti il titolo "Non entro in camera del pupo altrimenti lo sveglio con lo scricchiolio delle mie caviglie" (mauro dixit)
ahaha, mi riconosco, anche se qui negli usa i farmaci te li fanno prendere quasi tutti e ti fanno mangiare di tutto, a parte che ora mi hanno tolto uova e latticini per sensibilita' della pupa (una palla…)
@Elena: ma Mauro ha le caviglie che scricchiolano?!? non si può sentire come scusa!!! 🙂 Dall'alto del mio seno enorme, beh… un po' ti invidio che non hai più bisogno del reggiseno.
@Fede: mammina! la tua mini-squatter sa davvero cosa vuole e lo fa vedere da subito!!! Ma da cosa ti sei accorta della (iper)sensibilità?
[…] scritto un post piccato, ironico, irriverente contro l'allattamento al […]
Sangue (poco, ma c'era) nella cacca. quindi prima via tutti i latticini, e poi il resto. Via via si prova a reintrodurli per vedere cosa le da' fastidio…mangio come una vegana, io che sono un'ottima forchetta. che carino il tuo caprettino!
@Fede: povere, sia tu che lei chiaramente… il Pucci veganizza per solidarietà o ti controlla cosa metti nel piatto e brontola? fosse capitato a me, maritozzo mi avrebbe fatto diventare isterica: così apprensivo per la salute del capretto… 🙂 ps. grazie grazie: è carinissimo il caprettino!!