come disfarsi di un appartamento a Losanna

Parlare della casa nuova, mi ha fatto tornare in mente gli ultimi giorni frenetici nella casa vecchia. Come per tutte le cose pianificate nel dettaglio (…), quando abbiamo avuto la certezza di trasferirci nella casa nuova, abbiamo scoperto di essere in ritardo per disdire il nuovo anno di contratto d'affitto per il vecchio appartamento. Prossima data di scadenza: Ottobre 2012. 'azz..
Qui è possibile recedere da un contratto d'affitto anzitempo, a patto però di trovare un nuovo affittuario da proporre all'agenzia. Non ci siamo preoccupati troppo per il sostituto, dato che risaputamente a Losanna la domanda è di molto maggiore all'offerta e c'è sempre qualcuno (di solito disperato) che sta cercando casa. Certo, avevamo comunque un po' d'ansia latente perchè il nostro vecchio appartamento era (ed è tuttora) mal curato e male attrezzato: ma chi vuoi che se lo prenda un appartamento senza lavatrice e senza forno??, ma confidavamo che, prima o poi, qualcosa si sarebbe mosso.
Ho pertanto pubblicizzato la disponibilità dell'appartamento su un sito svizzero di annunci gratuiti e ho aspettato. Maritozzo, che dici? Lascio solo l'email come contatto per i primi giorni? Eventualmente metto il numero di telefono se vedo che non mi scrive nessuno… Non vorrei ricevere troppe telefonate al lavoro nei prossimi giorni.

Numero di contatti email totale nel giro di 3 giorni: 168.. sì sì, proprio CENTOSESSANTOTTO!
Persone effettive invitate a venire a vedere l'appartamento durante il weekend (chiaramente non potevamo farli venire tutti e 168 in un due-stanze!): 14
Persone che hanno depositato la domanda di subentro in agenzia il lunedì mattina prima delle 11.30: 6
Scelta del nuovo inquilino da parte dell'agenzia: fatta lunedì stesso a mezzogiorno.

Non potete immaginare la mia tristezza quando, il lunedì pomeriggio ho ricevuto questa mail e ho dovuto dire che purtroppo l'appartamento era già stato assegnato.
"Bonjour, je suis interessée par votre appartement. J'habite à Neuchâtel et mon immeuble à pris feu ce week-end je dois donc rapidement retrouver qqch. Merci d'avance"
"Buongiorno, sono interessata al vostro appartamento. Abito a Neuchâtel e il mio condominio ha preso fuoco questo weekend e devo dunque rapidamente ritrovare qualcosa. Grazie in anticipo"

Morale della favola: trovare un appartamento a Losanna è un'impresa epica e solo uno su centosessantotto ce la fa; se hai un appartamento da liberare, non preoccuparti: ci sarà la fila per riprenderlo, anche se l'appartamento è vecchio, puzza e non ha nessun comfort; se hai un appartamento e non te ne vuoi liberare, prega ogni sera che non prenda fuoco il tuo condominio; se la fede non ti basta, fai un'assicurazione anti-incendio (che qui è obbligatoria), ma accertati di avere minimo tre mesi di albergo pagati in caso di sinistro; i francesi non sanno scrivere e riprova ne è che c'è un errore anche in questa e-mail (a questo proposito, solo quelli che hanno scritto un messaggio senza errori di ortografia sono stati contattati per venire a vedere l'appartamento!).

Adieu, Chaumière 6!

 

la nostra casa in campagna

Approfitto del post di maritozzo per un rapido aggiornamento sulla nostra dimora.

Dall'1 Ottobre 2011 abitiamo ufficialmente in un microscopico comune del Gros-De-Vaud. Arrivati in due (e ben presto diventati 3), abbiamo scombussolato drasticamente le percentuali di abitanti stranieri di questo paesino di 370 abitanti, nonchè le statistiche sulle lingue parlate e sulla religione prevalente.
La top-5 dei vantaggi di vivere qui:
– la lavatrice in casa. Finalmente non devo più combattere per usare quella condominiale una volta ogni quindici giorni;
– il fornello e il forno. Con sollievo ho dismesso l'attrezzatura portatile e microscopica che usavo nell'appartamento precedente;
–  il soggiorno e il divano. Ora potremmo stare comodi in divano a guardare la Tv – potremmo se solo il capretto ci desse tregua la sera, ma questo è un altro discorso;
– lo spazio all'aperto e il posto macchina. Guardando fuori di casa, non vediamo più la discarica sotto il ponte, né gli altri condomìni; non dobbiamo litigare per parcheggiare comodi, ma forse dovremo abituarci a litigare con mucche e cavalli;
– la benevolenza della segretaria comunale. Per la nascita del capretto, abbiamo ricevuto dei fiori dalla Municipalità e la segretaria si è battuta per l'estensione del mio permesso di soggiorno senza trattarmi come un'immigrata puzzona e indesiderata.

La top-5 degli svantaggi di vivere qui:
– la vicina di casa è odiosa. Nelle nostre lunghe giornate a casa, io e il capretto stiamo progettando una guerra a suon di pannoloni sporchi per far dispetto a quell'antipatica della Sig.ra Poulet e al suo gatto malefico che terrorizza Pasticcio;
– l'autobus per portarci alla civiltà passa solo due volte al giorno. Se non si ha la macchina e si vuole spostarsi a metà giornata, restano solo i piedi, le gambe e le ruote della carrozzina;
– maritozzo deve ancora imparare a pronunciare bene il nostro nuovo indirizzo. "Sciomier siss milldiss losann" sono state le prime parole che ha imparato a dire in francese riuscendo a farsi capire al primo colpo dagli autoctoni: ora si deve ricominciare da capo;
– la raccolta della carta è porta-a-porta, ma ha luogo solo una volta ogni mese e mezzo;
– le finestre non hanno balconi – scuri – tapparelle – inferriate… Niente di niente, alla faccia della sicurezza e della privacy. In compenso, la serratura della porta d'ingresso è talmente dura da aprire che manca poco e dovrò ingaggiare un ladro per scassinarmela e farmi entrare in casa mia.

Detto questo, se volete unirvi nella lotta contro la sig.ra Poulet, siete invitati a casa nostra: ora abbiamo finalmente spazio per ospitarvi!


 

i complimenti, ovvero perchè non ci montiamo la testa

La nonna-cyborg: ma guardati: sei proprio un filippino. Bada bene: non un filippino con la f minuscola. Un Filippino con la F maiuscola. Un piccolo Filippo, un Filippino insomma!

Lo zio-pulce: nipote, ma è normale che tu abbia gli occhi così? Sì, non vedi? Questi occhi a palla come se ti fossi appena fatto una dose bella abbondante di crack?

La levatrice: bambino, hai proprio delle mani #$ßü@. Come? Non conosci questa parola francese? ma sì. Voglio dire che non hai delle mani lunghe, affusolate, fini, delicate…hai delle mani da… ecco, come spiegarti… ecco, sì! Ci sono: mani da traslocatore.

la dura vita del tester

Da quando sono a casa da sola con un neonato, mi tengo spesso compagnia con il computer. Una mano dentro la carrozzina per accarezzare il capretto, dargli il ciuccio, tirare il carillon, dondolare la culla, ri-dargli il ciuccio, coprirlo, ri-tirare il carillon, ri-accarezzargli la faccia e l'altra per navigare su Internet. Perchè proprio Internet? Perchè non ci sono molte cose che si possono fare con una mano sola. E perchè se riordino la cucina, inevitabilmente mi cade un coperchio o due piatti sbattono e il rumore innervosisce il capretto. E perchè se passo l'aspirapolvere, il ronzio concilia il sonno, ma poi se lo spengo, il silenzio sembra più assordante del rumore e il capretto si risveglia. E perchè se lavo il bagno, il rumore dell'acqua non facilita il sonno. E perchè alla TV, non trasmettono cose interessanti. 

E' così, navigando su Internet, che sono venuta a conoscenza del mondo del "marketing passaparola". In pratica, tutto comincia iscrivendosi ad un sito dedicato. Se si viene selezionati per una determinata campagna promozionale, si ricevono in anteprima prodotti da testare e per i quali fare pubblicità tra amici e conoscenti. Ho letto commenti entusiasti di persone che hanno ricevuto chili di Loacker a casa o decine di Danette dai gusti inediti da assaggiare e mi sono detta che un'occasione goduriosa così non potevo proprio perdermela. 

E' così che qualche mese fa mi sono iscritta al sito trnd.it per fare da tester di prodotti. Ho compilato tutti i sondaggi a disposizione per accumulare crediti e aumentare le mie chances di essere scelta come tester e ho aspettato…
…aspettato…
…aspettato…
…aspettato… finchè non è arrivato il primo pacco di prodotti da testare. Un pacco pieno di… cerottini anti-herpes della Compeed.

Io sono portatrice dell'infezione, ma fortunatamente nessun episodio di riattivazione recentemente. Idem per maritozzo. Dei miei familiari, praticamente il 70% non ha mai contratto il virus e al solo sentirmi parlare dell'herpes e dei miei cerottini, mi hanno dato della iettatrice. L'unica persona che potrebbe essere interessata è felicemente incinta e non ho il coraggio di proporle dei cerottini che magari sono controindicati in gravidanza. Per adempiere al mio compito di tester, ho così provato il cerottino sulle mie labbra sane (tiè). In effetti, è praticamente invisibile come dice il produttore. Non so se faccia guarire l'herpes. Di sicuro, appena messo, è difficile-quasi-doloroso da togliere. E, beh, se avete bisogno e/o curiosità di provare un cerottino, non esitate a chiedermelo: ne ho da regalare a volontà. E, NO. Non sono iettatrice, quindi smettete di lanciarmi contro cornetti anti-sfiga!

le soddisfazioni

Il maritozzo legge il post.
Io scruto la sua reazione. Lo ammetto: soffro tuttora di ansia da prestazione… gli piacerà? sarà scritto bene? si lamenterà perchè non si capisce? o addirittura si arrabbierà perchè ho dimenticato le ruote a casa?….. ah, fiù… ride… ok, allora non devo cancellarlo!

Mogliettina: Allora, ti è piaciuto?
Maritozzo: Certo! Fa ridere!
Mogliettina: Cosa ti è piaciuto di più? cosa ti ha fatto ridere così tanto?
Maritozzo: La vignetta che hai messo, ovvio! E' da sbellicarsi quel bambino che fa pipì contro l'albero, non trovi?
Mogliettina: …ah… io scrivo tutto un post, pure lungo, cercando di essere spiritosa e di raccontare le mie disavventure e a te… a te piace la vignetta (non mia) che ho trovato frugando su Google. Eccezionale. Perfetto.
Maritozzo: anche il resto fa ridere però…

E' deciso: il mio prossimo blog sarà tutto immagini, così il maritozzo e il capretto potranno leggerlo insieme!

io viaggio sola (col capretto)

Ieri check-up dalla pediatra per il primo mese di vita del capretto: la nostra prima uscita a due, noi due soli.
Appuntamento alle 15 nell'ambulatorio a 3 km da casa.

Nell'ordine:
1. contrattempi ambientali: ha nevicato tutta la notte e qui da noi, in campagna, non passano spesso a pulire le strade, che quindi sono altamente pasticciate. Guida piano e con prudenza: rallenta senza frenare; accelera senza accelerare. Quando esco di casa, però, c'è un bellissimo sole, che si riflette in tutto quel bianco candore con mille abbaglianti luccichii. Uffi… gli occhiali da sole sono rimasti là, all'ingresso… ma chi poteva immaginare che servissero con tutta questa neve?
2. contrattempi neonatali: il capretto ha deciso di far slittare tutte le sue poppate di modo che quella pomeridiana sia alle 15 spaccate. Se ha faticato a dormire tutta la giornata, cade in un sonno profondo esattamente quando dobbiamo partire da casa. Gli cambio il pannolone perchè arrivi profumato dalla pediatra. Non appena glielo tolgo, spruzza pipì su tutto il fasciatoio. Lo rivesto e decide che vuole la pappa ADESSO, subito subito. Lo capisco perchè urla come un'aquila. Decido di dargli l'antipasto, per calmarlo e avere il tempo di metterlo in macchina senza rimetterci i timpani. Appena lo metto nella navicella, decide di non essere stitico per una volta e di fare tanta santa pupù puzzona. Nel frattempo, continua a scaldare le corde vocali. Amore della mamma: puzzi di cacca, sei accaldato e pure senza voce a forza di gridare. La pediatra ci adorerà.
3. contrattempi automobilistici: arrivata a Cossonay, il navigatore maledetto mi pone di fronte al bivio: entrare nel parcheggio a pagamento del centro commerciale o andare contromano in un senso vietato. Decido di far manovra in mezzo al bivio, di fronte agli occhi straniti della gente in uscita dal centro. Di mia spontanea iniziativa prendo un'altra strada e la trovo bloccata: il conducente del mezzo spalaneve sta piacevolmente conversando con un amico. Lo spalaneve blocca la strada; altrettanto fa la macchina del suo amico che è lasciata lì in mezzo, portiera aperta, motore acceso. Ah, beata gente di campagna: socievole e rilassata e chiaccherona… chi se ne importa se qualcuno non è socievole, nè rilassato, nè chiaccherone e ha appuntamento dalla pediatra  a d e s s o. Arrivata finalmente in prossimità dell'ambulatorio, cerco parcheggio. Ho due opzioni: il parcheggio a pagamento del supermercato (ma io non ho il portamonete con me e le uniche monetine che ho sono a casa… nell'altro cappotto… cazz…) o il parcheggio innevato delle moto con sosta massima di 30 minuti. E' così innevato che non si vedono le strisce delimitanti: ok, mettiamoci lì.
4. il Contrattempo con la C maiuscola: ok, capretto. Ora scendiamo. Berrettino messo, capottina tirata su, coperte rabboccate, chiusa la cerniera, sbloccate le fibbie di sicurezza. Ora, ci servono solo le ruote…. ….. …… …… …… le ruote….. …… ….. ….. porc……caz…… mannaggia….. le ruote, le ho dimenticate a casa…… cazz cazz cazz

E' così che ci siamo presentati dalla pediatra: rossi, sudati, incazzati, puzzolenti, stressati. La mogliettina, risaputamente traballante sul ghiaccio, è stata stoicamente in piedi pensando alle grida del maritozzo se solo avesse avuto la sciaguarata idea di scivolare con la navicella e l'erede dentro. Il capretto, col pannolone pieno e la pancia vuota, si è calmato con la dose di vitamina K; ha passato a pieni voti il check-up e ha superato i 4 kg.

Come prima uscita non c'è male, anche se, indubbiamente, abbiamo margini di miglioramento.

ci piacciono i vampiri

Vado a pagare la benzina, mentre maritozzo chiude il serbatoio e sale in macchina. Al mio ritorno, solo qualche minuto dopo, lo trovo al volante che giochicchia con il suo iPhone.

Mogliettina: Ti piace proprio questo gioco di vampiri, eh? Non appena hai un attimo libero, ti trovo coi vampiri..
Maritozzo: Sì, mi piace. E lo sai perchè? Perchè è un gioco che non richiede alta frequenza di gioco.
Mogliettina:
Maritozzo: …
Mogliettina: Mi stai dicendo che ti piace tanto perchè non richiede un'assidua attività di gioco ma, dato che ti piace, ci giochi sempre? Ragionamento ineccepibile...

over size

Sono tre anni che conviviamo e, come normale, ormai conosciamo tutti i nostri reciproci rumori.

Loro sanno che non devono aver paura del Roomba quando si mette in movimento alle 10 ogni mattina; loro riconoscono il rumore della porta della camera da letto quando mi alzo per fare la pipì durante la notte e corrono a salutarmi in bagno; a loro viene l'acquolina in bocca non appena prendiamo in mano la scatola delle loro crocchette e la scuotiamo; loro si infilano nei posti più nascosti quando sentono le ruote del trasportino perchè odiano i viaggi in macchina.

Noi sappiamo che è normale sentirle correre e cadere sulle scale; far rimbombare il pavimento di legno coi loro salti; sguazzare nell'acqua del secchio; sgranocchiare crocchette nel cuore della notte; grattare la porta della camera da letto quando si fa giorno; graffiare le gambe delle vecchie sedie IKEA; portare in giro il sonaglio per la casa; agitarsi nel sonno, digrignare i denti e russare; entrare nella loro cassa di lettiera, scavare e fare pipì.

Ieri, sento la porticina della loro toiletta chiusa che viene spinta e aperta, sento scavare nella lettiera con veemenza, un minuto di silenzio e … plin plin.
Mmm, strano… mi è sembrato di sentire meglio del solito lo scroscio della pipì… vuoi vedere che… ma no… ho sentito chiaramente la porticina che si apriva e le zampette che scavavano…eppure… ho avuto l'impressione che il rumore della pipì fosse meno ovattato del solito… bah… quasi quasi vado a vedere… sia mai che abbiano fatto un  g u a i o. @!?!#@?!… PASTICCIO!!!! Ma cosa fai con la testa nella cassetta e il culo di fuori?? Possibile che a tre anni suonati devo spiegarti che non basta entrare con la parte anteriore del corpo e scavare una buca, se poi lasci il sedere di fuori?? Sei diventata talmente cicciona che non ci stai più dentro per intero?!

l’incontro

Sveglia. Doccia col disinfettante. Raccolgo i capelli in due codine da adolescente. Metto le scarpe da ginnastica. Valigia, berretto e maglia larga per farci stare dentro la panciona. Esco e mi dimentico di salutare Capriccio e Pasticcio. Me ne ricordo solo in macchina, ma ormai è troppo tardi e maritozzo dice che non importa. Penso che, in pratica, ho dimenticato di salutare la mia vecchia vita. Ora c'è tempo solo per la vita nuova, senza ripensamenti.

Accettazione. Campanello. Porta chiusa. Aspetti qui. Monitoraggio. Ennesima ecografia e sì, è sempre podalico: oggi lo tiriamo fuori. L'attesa: ci sono state delle urgenze. Il trasferimento nel blocco operatorio si, signora: la portiamo noi con la barella. La rachicentesi: ora suo marito può entrare. Il telo verde che copre tutta quella parte di corpo che non sento più. Le chiacchere con maritozzo: ci credi? mi stanno aprendo la pancia.. un po' come ho fatto io per tanto tempo con i topetti.. Il bip del ritmo cardiaco, l'ossigenazione, il catere, l'accesso venoso, il bracciale che si gonfia per misurare la pressione. Ecco, ci siamo: da adesso in poi, nulla sarà come prima.

Due colpetti di tosse e un pianto. Maritozzo che segue il pianto nella stanza accanto. Io che resto lì con la mia pancia aperta e un'equipe medica che ci lavora sopra. La testa vuota, la distanza: scusate, ma sapete a che ora è nato?
Maritozzo ritorna con gli occhi lucidi: è bellissimo, è bellissimo. Io provo a guardare e capire. Non vedo e non capisco. Ma, ha forse i tuoi occhi? Ma sta bene? Gli do dei bacini sulla fronte; cerco di annusare il famoso odore di neonato, ma non sento niente. Vanno tutti in neonatologia, mentre io li vedo uscire dalla porta. Mannaggia, non ho neanche chiesto quanto pesa…

Sono in sala "risveglio". Arrivano i miei due ometti. Vedo maritozzo che sa già tenere in mano quel frugoletto e mi dico che per forza gli riesce facilmente: lui ha due mani giganti. Il capretto si attacca al mio seno: non ho le mani grandi, ma ho anche io i miei punti di forza.. Saliamo in camera. Ora sento le gambe e posso anche muoverle. Peccato che questo letto sia microscopico: non riesco nemmeno a distendermi. Ma sono tutte nane in Svizzera? Maritozzo manda sms, rassicura tutti, è felice. Forse non è mai stato così tanto felice come in questo momento. Io butto gli occhi nella culla. Lì dentro, c'è quella creaturina che mi ha abitata per 39 settimane ed è stata sfrattata. Lì, nella sua culletta, lui sembra aver capito come respirare da solo, come mangiare da solo, come muoversi ed approfittare dello spazio. Per fortuna, lui ha già capito come fare il figlio: spero che mi aiuti a capire come fare la mamma.

Andreas è nato il 29 Dicembre 2011 alle 12.58 nella Maternità di Losanna con taglio cesareo programmato. Peso: 3.420 kg; lunghezza: 47 cm; circonferenza cranio: 35 cm. Nella stanza 6025 del sesto piano abbiamo festeggiato il nostro primo capodanno insieme e siamo tornati a casa il 2 gennaio 2012. Niente è più come prima ed è meglio così. Buon primo mese di vita, capretto!

la vigilia

4 settimane fa a quest'ora stavo preparando la valigia.

Mercoledì 28 dicembre ho passato la mattinata in laboratorio. Ho finito di liberare la mia scrivania e il mio bancone. Ho buttato la maggior parte di quelle cose che, per 5 anni, avevo considerato assolutamente necessarie, ma quel 28 Dicembre non lo erano più. Come nei film, ho fatto uno scatolone mettendoci dentro dei fascicoli, delle penne, un mug, il mio badge, due piante grasse e no, nessuna foto di figli perchè non ho avuto figli durante la mia permanenza all'EPFL. Sono scesa in stabulario e ho sistemato per l'ultima volta i miei topetti, i survivors. Ho lasciato qualche nota per i miei colleghi, per quelli la cui vita non sarebbe cambiata il 29 Dicembre e sono tornata a casa a mezzogiorno, senza salutare nessuno visto che il lab era deserto causa vacanze natalizie.

Alle 14 ero in ospedale per la visita pre-operatoria. Poche formalità e una delle ultime ecografie per confermare che sì, davvero questo bambino ha la testa sotto le sue costole e no, non si è girato. Una pastiglia di gastro-protettore da prendere prima di andare a letto; una boccetta di disinfettante con cui lavarsi il tronco la mattina prima di andare in ospedale meglio si lava, migliore sarà l'esito di questa incisione; la raccomandazione di digiunare a partire da mezzanotte: appuntamento alle 9 di mattina del 29 Dicembre per registrarmi all'accettazione; ingresso in sala parto alle 9.15 e venga pure con suo marito.

4 settimane fa a quest'ora stavo preparando la valigia. Ci ho messo dentro di tutto, per poi scoprire che nulla di quello che avevo preso sarebbe stato necessario e che nulla poteva prepararmi a quel salto nel buio, a quella voce e a quegli occhioni.

4 settimane fa a quest'ora stavo preparando la valigia e, seppur ingenuamente, mi preparavo all'incontro con nostro figlio.

… to be continued…