il menisco fa croc

14 Gennaio 2010
Maritozzo: dici sul serio? davvero non volevi partecipare al lab outing?! … opsss…. ho dato io l’adesione per te… prima di Natale, ho scritto al capo per dirle che saremmo andati tutti e due… ma sì… dài…. non fare quella faccia… in fondo è solo una mattinata di curling in compagnia….

15 Gennaio 2010
Mogliettina: amore…. amore, ascoltami… ero in equilibrio precario sul ghiaccio… le gambe mi son partite in spaccata… e, ad un certo punto il ginocchio ha fatto croc… oppure crac… insomma, credo si sia rotto qualcosa… ehi? ma mi ascolti? dove corri sul ghiaccio? ascoltami… credo che il ginocchio… si… sia rotto… amore….

16 Gennaio 2010
Maritozzo: ma tesoro… non essere arrabbiata… come potevo sapere che ti eri fatta male sul serio? tu ti fai sempre male al ginocchio… come facevo a capire che questa volta era diverso? non dire così… io ti ho ascoltata…. ma sì, dài.. guardati… sembri una vecchia che non riesce a stare in piedi… metti un po’ di pomata.. e toh… un po’ di tachipirina… e un po’ di ibuprofene… manda giù… brava…

22 Gennaio 2010
Mogliettina: amore caro… io ho il ginocchio in pappa e tu… che fai? torni in Italia e mi lasci qui a soffrire e lavorare… non potresti stare con me e accompagnarmi al pronto soccorso?

3 Febbraio 2010
Ortopedico: ma così… le fa male? salti su una gamba, faccia la giravolta, la faccia un’altra volta… non le fa male? ancora no? salti accovacciata… ancora non ha male? sicura sicura? ah, così le fa un po’ male? e così? ancora di più? e così? ma su… signora, non urli.. gli ortopedici non sono dei macellai… aspetti che riprovo… è qui che le fa male? … mmm.. a giudicare dall’urlo, direi di sì… le fa male proprio qui, vero?

8 Febbraio 2010
Maritozzo: e così il fisioterapista in realtà è una fisioterapista… ed è una ragazza brasiliana… simpatica? ah, parla 5 lingue? fa il dottorato? ha studiato a Roma? e… è carina? cosa vuol dire che non sai giudicare? aveva i pantaloni bianchi e il perizoma? come hai fatto a vederlo? era tutto trasparente? ehi.. sei sicura che non vuoi che ti accompagni la prossima volta? magari le faccio vedere il mio piede… mi fa così male, a volte…


buona notte

Mogliettina:  tesorino? scusa se ti disturbo… sono veramente tanto stanca e vorrei andare a letto, capisci? Tu puoi restare, non ti preoccupare. Io proprio non ce la faccio, ma tu resta qui: non c’è problema. Ok?
Maritozzo (occhi fissi sul monitor del Mac): Amore, se sei stanca, vai pure a letto: io finisco qui e ti raggiungo.
Mogliettina (ops..):
Maritozzo: … mogliettina, non stavi parlando con me… vero? Con chi ce l’avevi? Con chi stavi parlando?
Mogliettina: ehm… ecco, non prendertela… io avrei dato la buona notte anche a te, ovviamente… ma… sì, insomma, era qui che dormiva vicino a me e io.. volevo… sì… in poche parole… salutavo la gatta… non ti sarai mica offeso, eh?

🙂

junk food

– Maritozzo: non ci crederai! Sai che ho perso tre chili dallo scorso fine settimana?
– Cavoli, mogliettina! Congratulazioni! Questo significa che la tua dieta funziona!
– Mmm… no. Significa solo che il finesettimana scorso, mentre tu eri in Italia a sollazzarti e io ero qui, come un’ebete, a lavorare, ho mangiato più schifezze di quante tu possa immaginare.
– … e non hai avanzato qualche schifezza per me?
– mmm… secondo te?

🙂

ps. ho lavorato troppo, mi sono rotta un ginocchio, ho un diavolo per capello. Non appena mi passa, ricomincio a scrivere. Un vasetto di Nutella velocizzerebbe il recupero, ma la dieta … 🙂

usi e disusi

– Maritozzo, non ti sembra una coincidenza assurda che al supermercato ci fosse un faro alogeno in offerta? Mi spiego meglio.. tu mi torturi perchè vuoi una luce, un faro, un flash, qualunque cosa pur di poter fare delle macro degne di questo nome…
– Eh…
– Ecco, tu volevi questa cosa e oggi al supermercato cosa troviamo? un faro alogeno giallo, su un trepiedi. Non mi pare proprio il tipico oggetto da supermercato… Chi diavolo può volere un faro alogeno in offerta, a parte te chiaramente?
– Ma no… guarda che è un oggetto utilissimo. Un faro alogeno… può servire a…
– Eh, ecco il punto… a cosa serve?
– Mah… che ne so… per un tavolo da lavoro? un’officina… un giardino… mmmhhh… ecco, guarda la tv! vedi quella stanza da lavoro? ha ben due fari alogeni!
– Maritozzo… parli proprio di quella stanza lì? quella dove il protagonista cattivo sevizia e tortura le sue vittime su un letto di morte e riprende con la telecamera?
– Sì, ecco… per l’appunto… insomma, un faro alogeno… ognuno lo utilizza per quello che vuole.

quella musichina in lontananza

– Mmmhh… maritozzo….
– Grumpf…..
– Maritozzo… ti prego, ascolta…
– Grumpf….
– Dài… ascolta….
– Ohi….
– Ecco…. la senti la musichina?
– Mpf….
– Dài, concentrati…. la senti la musichina?
– offfff… sì….. c’è una musica in lontananza…
– Perfetto! quella musichina lì che senti è la sveglia del tuo cellulare… Non è che potresti spegnerla?
– Grumpf… io non so dove sia… non ce l’ho io….
– No, tesorino… te lo assicuro… quella che senti è la sveglia del tuo cellulare. E il cellulare ce l’hai tu… da qualche parte… cercalo.
– No… Umpf…. ti dico che non ce l’ho…
– Eppure, la musica viene dal tuo lato del letto… cerca il cellulare… dài….
– Grumpf….. ti dico… che… non c’è… anzi, no… cosa c’è qui? mi sta fracassando la pancia… ecco… per forza che si sentiva così piano… era sotto la mia pancia… che ridere!
– sì sì… da sbellicarsi dalle risate…
– sì, è la musichetta del film di Bud Spencer… senti? non ti piace?
– maritozzo, io è da un quarto d’ora buono che la sento, ad intervalli regolari di 5 minuti… direi che potrebbe bastare, no? … la spegni?…. l’hai spenta? maritozzo? maritozzo? è spenta???
– mmmm… ronf ronf….

Lalalalalla lalalalalla lalalalala lala lalalla lalalalalalla lalalalalalla lalalalala lala lalalla

Galette des Rois

I Francesi celebrano l’Epifania con la galletta dei Re. Questo dolce tipico, con ripieno di mandorle, celebra l’arrivo dei Re Magi. Tradizione vuole che nel dolce sia nascosta una fava, che nel corso dei tempi è diventata una statuina del presepio (o in alternativa, una statuina dei cartoni animati). Una volta posto il dolce in tavola, il più piccolo del gruppo taglia la torta e ne consegna una fetta a ciascuno. Chi trova la fava, diventa Re e ha l’onore di mettersi una coroncina di cartone sulla testa. Ho fatto conoscenza con la galletta dei Re in laboratorio e io non ho trovato nessuna fava, al contrario delle mie colleghe.

Sabato io e il maritozzo siamo andati al Centro Commerciale. Voglio la galletta dei Re, voglio la galletta dei Re, voglio la galletta dei Re. Come perchè? Maritozzo… voglio trovare la fava e mettermi la corona in testa! Va bene? La compriamo? Di’ di sì, ti prego… Evvai!!!!
Ora, poichè qui siamo in due e io sono la più piccola, taglio la torta e attribuisco le fette. Tieniti pure questa fetta: la fava è nella mia fetta.
Ufff…. sob sob… io non ho trovato niente… e tu? per fortuna, non ce l’hai nemmeno tu. Adesso ne prendo un’altra e lì, son sicura che ci sarà la fava!

Tre fette di torta più tardi, qualche ora dopo.
Mogliettina, forse è nell’altra metà della torta… Vedi? lì, la torta sembra un po’ più spessa… taglia lì e prenditi quella fetta. Ehm… non c’è la fava? ma sei sicura che nella galletta che vendono al supermercato, la mettano la statuina? Sì? Vabbè, allora la troverai dopo.

Rimangono due fette di torta, il giorno dopo. Ho mangiato tre quarti di torta alla ricerca compulsiva e infruttuosa della fava.
Vabbè, maritozzo… prendi pure la fetta che ti pare. Tanto nella torta del supermercato non ce la mettono la fava… Abbiamo preso la torta tarocca e adesso niente fava. La corona me la metto in testa lo stesso. Ehi, maritozzo… cosa succede? Stai male? Perchè sputi? noooooooooo…. hai trovato la fava??? Nell’ultima fetta di torta, quando ormai credevo che la fava non esistesse??? Ma noooooo…. la corona…. noooooo….. ho mangiato tutta la torta per potermi mettere la corona…. e tu…. uffa…… ma no…… ok, ok…. ti lascio la corona. Mi rifarò sulla prossima torta e… col cavolo che te ne faccio mangiare una fetta. La mangerò tutta io e la fava sarà finalmente mia. E smettila subito di fare quella faccia da Re gongolante… Smettila o ti faccio una foto e la metto sul blog…

Per inciso, il maritozzo ha trovato Gesù Bambino e adesso propone di comprare gallette a sufficienza per completare il presepio…

the-winner

io lavoro per diletto

Uno straniero munito di permesso di soggiorno in Svizzera è sottoposto al pagamento delle tasse alla sorgente: le tasse vengono, cioè, detratte direttamente dallo stipendio.
Una coppia sposata sottostà ad un regime fiscale leggermente diverso da quello applicato ai single. Se entrambi i coniugi lavorano, le tasse vengono diminuite al capofamiglia, mentre il secondo stipendio diventa automaticamente “stipendio accessorio” e viene tassato di più. Del tipo “non ti basta lo stipendio de tuo consorte, stravolgi i valori della società civile, lavori per sfizio e quindi ben ti sta di pagare più tasse”.
Procedura vuole che, se non viene dichiarato altrimenti, lo stipendio del capofamiglia sia considerato quello del marito. E’ dunque la moglie, donna volubile, insoddisfatta, scriteriata che lavora accessoriamente e per capriccio.

Io e il maritozzo ci siamo messi a frugare tra i numeri per valutare a quanto ammonti il salasso da regime fiscale coniugale.
– Maritozzo, sta’ pronto… adesso vediamo cosa vien fuori dalla somma del mio stipendio iper-tassato e il tuo ipo-tassato. Sei pronto??? eccoci…. Da sposati pagheremo in totale… 30 franchi in più l’anno di tasse.
– Mogliettina, solo TRENTA franchi? sei sicura sicura? hai guardato bene i totali parziali?
– Sì, ti dico. Vedi qui? x% y … y% x…. insomma… ecco… Io, per effetto dell’aumento di tasse, prendo 3000 chf in meno l’anno. Tu per la diminuizione delle tasse prendi 3000 chf in più l’anno…
– Ah, interessante. In pratica tolgono i soldi a te per darli a me? Che occasione straordinaria! Quasi quasi l’obiettivo me lo prendo sul serio stavolta…

ps. se per caso ve lo state chiedendo, sì: la società svizzera è indubbiamente maschilista.

housewife

chi ben comincia…

Primo gennaio 2010. Arrivo a casa alle 5.45. Dormo fin che posso, cioè fino a quando non mi arrendo alle urla di mia mamma vieni giù: il pranzo è pronto.
Prima di scendere, mi occupo della lettiera delle gatte.

mmm… cavoli… forse lo dovrei buttare questo sacchetto… ho messo così tante cacche… che… managgia, se pesa… è così pesante che… potrebbe…. uff…. solo un ultimo sforzo… potrebbe quasi…. ecco, lo metto fuori dalla finestra e poi lo butto… potrebbe quasi… CRASH… TONF… rompersi e rovesciare tutta la lettiera sporca sul pavimento @#@!!!@#/&”£”.

Dite che sia di buon auspicio iniziare il 2010 con un sacco di m…a di gatto sparso sul pavimento della camera???
Anche se in ritardo, tantissimi auguri di un felice, sereno e prospero 2010. Un bacio!

buon anno

Non si butta via niente

Io e maritozzo non usciamo spesso, ma quando lo facciamo, non passiamo certo inosservati.

Signori, un attimo… una foto a scopi pubblicitari. Siete d’accordo? Sì??? Perfetto! Mettetevi lì.. fantastico… 1-2-3… click… Grazie mille e Buon Natale!

Tra tante cose ammirevoli per cui avremmo potuto mettere la faccia, ci hanno scelti proprio come volti per la campagna di sensibilizzazione al riciclaggio dei rifiuti a Losanna. A voi speculare sul perchè: noi ci crogioliamo nella finta popolarità! 🙂

lausanne-recycle

che faccio? strappo?

Mattino. Bagno. Specchio. Forcine: prima una, poi l’altra. Voilà, e anche i capelli a carciofo sono … gasp … sistemati. Maritozzo, vieni qui immediatamente. Guardami….

Il maritozzo mi guarda. I pantaloni sono a posto. La maglia pure. Il maglione anche.

Maritozzo, guarda meglio. Vedi qui? In mezzo alla testa?

Ah… ehm… ti riferisci a quel capello biondo biondissimo, così biondo da sembrare quasi quasi un capello … ehm.. non ti offendere, eh!… dicevo… da sembrare quasi bianco?

Oh, mogliettina. Sai com’è.. io ho sposato una morosina che era giovane. Ma adesso, la mogliettina è donna matura: è signora, no? Oh, no… non fare quella faccia… sei tanto triste? su, non deprimerti…è solo un capello…

Triste? Io??? Ti sbagli di grosso, maritozzo. Non triste: incavolata nera!!! Argh! Nera… Dovrei dire canuta, ormai!!! Capello bianco bastardo…

crudelia